Anche la Serie A ha le polveri bagnate, non solo la Serie B. Nel massimo campionato, nelle prime sette giornate, sono state realizzate un totale di 170 reti (media di 2,42 reti a partita). Nello scorso campionato ne erano state segnate 54 reti di più. Nel campionato 2020/2021 con gli stadi vuoti per la pandemia si tirava di più in porta senza aver paura di sbagliare e le reti realizzate 238 con una media di 3,4 a partita.
I gol continuano a diminuire a conferma che gli schemi attuali partono dall’attenzione difensiva. Una volta fu il catenaccio e contropiede l’imitazione di Helenio Herrera a far diminuire i gol, oggi probabilmente è il “muso corto” di Allegri.
Il risultato la fa sempre da padrone in Serie A, solo qualche allenatore prova a cominciare a far giocare la propria squadra adattandola al calcio europeo. Gasperini e Juric su tutti. Questo cambiamento di mentalità dovrebbe far abbandonare l’ormai inutile pareggio. Ma lo spettacolo nel calcio continua sempre a scendere e i tifosi sono solo ammaliati dai nomi delle superstar delle grandi squadre.
In Europa, nei grandi campionati, segnano almeno due volte e mezzo i nostri gol e vengono considerati dalla classe di allenatori cresciuti a Coverciano degli ingenui. Domina la classifica europea dei gol segnati in queste prime battute di stagione la Ligue 1 francese, che ha già archiviato 8 turni: addirittura 243 i centri (3 gol a partita). Sono poi 198 i gol in Premier League, ma con tre partite da recuperare per lo stop dovuto alla scomparsa della Regina Elisabetta che, con ogni probabilità, proietterebbero il campionato inglese verso una media superiore al dato attuale di 2,95 gol a partita. E ancora, sono 175 i gol in Bundesliga (2,5 a partita). Unico campionato a fare “peggio” della Serie A è la Liga spagnola con 159 gol (2,65 a partita). Ma è un dato peggiore solo da un punto di vista numerico visto che il Spagna si è giocato un turno in meno rispetto alla Serie A.
Qualcuno continua a pensare che si potrebbe colonizzare qualsiasi altro campionato insegnando non calcio, ma la formula del “prima non prenderle”. Con 34 pareggi prima ci si salvava, almeno fino allo scorso campionato, altrimenti pochissime squadre nel passato si sarebbero salvate con 34 punti.
I tre punti a gara fanno fatica a riportare il gioco d’attacco, che non è più al centro del progetto di qualsiasi squadra. In molti team tutto ciò viene mascherato con il 3-5-2 utilizzato solo per fare densità nel cuore del gioco, poi in fase di non possesso si trasforma in un 5-3-2.
Blessin non sta inventando niente e cerca di portare esperienze europee che gli arrivano dalla scuola germanica degli allenatori. Peccato che non siamo ancora riusciti a vedere il suo modo di lavorare: se riuscirà nel suo intento e in quello del suo staff potrebbe offrire un’altra alternativa al calcio italiano, in particolare in Serie B dove si sperimenta più che in Serie A. Adesso ha bisogno di calciatori che si responsabilizzino davanti e dentro le aree avversarie non ciccando reti facili e alzando la testa.
La classifica cannonieri della Serie A dopo 7 giornate è comandata da Arnautovic del Bologna, quasi trentaquatrenne con 6 reti all’attivo. Nelle prime dieci posizioni c’è solo un italiano, il solito Ciro Immobile. Povero Mancini e la sua nazionale alla ricerca ogni gara del proprio numero 9.
La Serie B ha dato qualche indicazione ulteriore. Si è segnato meno, ma si è anche giocata una giornata in meno. I gol sono stati 145 (2,41 a partita) a fronte di 35 gare a porta inviolata, più del 50% di quelle già giocate. Numeri che per la cadetteria sono un’assoluta eccezione, a dimostrazione una volta ancora della difficoltà intrinseca di questo campionato. Guida la Reggina con 14 reti, che si gode Fabbian come capocannoniere.
Seguono il Parma con 11 reti e poi Bari e Spal a braccetto con 10. Il Genoa, per ora, ha segnato 7 gol: un dato superiore ad una rete a partita, con tanti centrocampisti mandati in gol. Portanova all’esordio, Frendrup nella sfida col Parma, Jagiello contro il Modena. Poi tre gol degli attaccanti (Coda, Yeboah ed Ekuban) e un gol dalle corsie, nello specifico da quella di destra con Hefti.