La settima giornata di Serie B lascia il segno in cima e in fondo alla classifica. Le due settimane di sosta hanno interrotto il feeling con la vittoria delle prime in classifica. Piangono Reggina e Brescia, anche se rimangono in testa al campionato, e la classifica si accorcia. Bari in vetta a suon di gol. Più fracasso fa la sconfitta del Cagliari in Sardegna contro il Venezia.
Il Genoa vince e convince a Ferrara, ma le sue vittorie fanno poca notizia sui quotidiani sportivi a livello nazionale perché interessano di più i risultati negativi. La Ternana di Lucarelli si conferma squadra da trasferta come la matricola Südtirol che vince a Palermo con un solo tiro in porta.
Il Pisa con D’Angelo in panchina torna alla vittoria, il Perugia con Baldini in panchina non cambia la musica e perde. Erano i due nuovi allenatori subentrati a Maran e Castori. Anche Longo al debutto con il Como si smarrisce a Cosenza.
Venerdì la prima gara tra Cosenza e Como. Vittoria meritata dei calabresi per 3 a 1 contro un Como ultimo in classifica. A Dionigi, mister del Cosenza, è bastato mettere la museruola a Fabregas. Longo neo allenatore dei lariani ha cercato il possesso pallone, ha calciato in porta il triplo delle volte rispetto agli avversari, tuttavia il Cosenza ha realizzato il triplo dei gol contro una difesa e un centrocampo troppo in balìa delle ripartenze avversarie. I silani in zona playoff hanno approfittano delle manchevolezze del passato da parte dei lariani, in particolare sul piano fisico.
Modena-Reggina 1 a 0. La Reggina fa crac sul più bello, domina a Modena sul piano del gioco ma i canarini con il gol di Diaw la costringono alla seconda sconfitta stagionale. L’unico tentativo della squadra di Tesser è andato in gol, i tentativi degli amaranto finiti nelle prodezze non solo del portiere Gagno, ma anche dell’imprecisione dei prolifici attaccanti reggini.
Parma-Frosinone 2 a 1. I Ducali vincono con due rigori e rimangono aggrappati con i tre punti alla vicina vetta della classifica. Hanno sofferto parecchio il Frosinone di Grosso dopo essere andati in vantaggio per 2 a 0. Per i ciociari la sconfitta è una beffa per la traversa colpita da capitan Lucioni in pieno recupero. Terza sconfitta di fila in trasferta per Grosso.
Cagliari-Venezia 1 a 4. Svolta veneziana sull’isola sarda. Dopo essere passati in svantaggio, danno una lezione di gioco al Cagliari di Liverani infilandolo quattro volte nei 45’ del secondo tempo e mantenendo il vantaggio nel forcing finale caotico di Lapadula subentrato a Pavoletti. Venezia organizzato e convinto, Cagliari no. La panchina di Liverani traballa come la squadra nelle ripartenze dei lagunari.
Palermo-Südtirol 0 a 1. Terza vittoria in quattro gare con mister Bisoli in panchina, i nordici del campionato di Serie B non sono più una sorpresa. Sbarcano in Sicilia in 50 tra staff e pubblico al Barbera e portano via tre punti. Il portiere del Palermo pensa di essere Messi e regala il pallone, in una ripartenza dal basso, all’attaccante di Bisoli che realizza a porta vuota. Il Palermo ci ha provato, ma lo spirito guerriero degli uomini di Bisoli come nelle due precedenti vittorie ha avuto la meglio sulle giocate di mister Corini troppo spesso senza idee.
Bari-Brescia 6 a 2. È basato prendere il primo gol alla squadra di Clotet per sparire dal San Nicola. Un set calvario per i bresciani che fa gongolare i pugliesi. Il Brescia si consola ancora con il primo posto in classifica. Cheddira il bomber galletto è incontenibile: 7 reti e tre assist in sette gare. Il Bari al quarto successo di fila, al settimo risultato utile consecutivo, aggancia la vetta della classifica con autorevolezza e maturità.
Cittadella-Ternana 0 a 2. Terza vittoria consecutiva per la Ternana di Lucarelli, la seconda fuori dall’Umbria. Così la formazione rossonere e si porta in zona playoff. Prima sconfitta casalinga per il Cittadella tra le mura amiche: oltre alla combattività, in casa devono cercare idee in fase d’attacco.
Perugia-Pisa 1 a 3. D’Angelo Mister del Pisa della scorso anno batte Baldini, tecnico del Perugia, alla prima seduta su panca delle due squadre. Un altro Pisa rispetto a quello visto nelle prime sei giornate con Maran che ha ceffato la seconda stagione consecutiva dopo sei giornate di campionato prima con il Genoa, dopo con il Pisa. In due settimane D’Angelo ha raddrizzato la Torre pendente con corsa, lotta e voglia di battersi. Questa metamorfosi dei calciatori dopo il licenziamento di Maran sarebbe da studiare: come si fa in due settimane a passare da molli a duri? La cura Baldini, invece, non ha funzionato con sole due settimane di lavoro e il Grifo perugino sempre più in fondo non solo in classifica, ma anche in termini di gioco.
Spal-Genoa 0 a 2. La prova di forza del Vecchio Balordo al Mazza non è stata non capita e digerita dal tecnico Venturato degli spallini che ha visto un pareggio dalla panchina dopo 80’ di Genoa e 10’ di spallini nel primo tempo. Blessin lo ha messo in crisi con la nuova strategia tattica e Venturato, rispetto agli altri allenatori che avevano incontrato il Grifone, si è trovato ad avere le corsie laterali tappate. A dispetto di qualche critica di troppo, Blessin ha fatto vedere di avere le idee chiare e la rosa in mano e prossimamente vorrà vedere un Genoa ancor più camaleontico. Tutta la squadra crede nell’allenatore e nelle sue idee e i risultati daranno fiducia nel vedere che le cose funzionano in base al lavoro. Lavoro che av al di là del numero di modulo: il credo di Blessin sarà la duttilità tattica che è stata come un manifesto presentato al suo primo allenamento di questa stagione, ai primi di luglio.
L’ultima gara della domenica è stata Benevento-Ascoli conclusa 1 a 1. Esordio amaro per Cannavaro che alla vigilia aveva dichiarato di essere un difensore, ma da allenatore uno che crede nel gioco d’attacco. Giocando col 3-5-2 subito in crisi per un gol dell’Ascoli con un colpo di testa di Botteghin e dopo contropiede o ripartenze a far bruciare le mani al portiere delle Streghe. Nel secondo tempo tira i remi in barca la squadra ascolana di Bucchi e il Benevento merita il pareggio. Il merito di Cannavaro è quello di aver mosso la classifica dopo due sconfitte consecutive, stesso percorso anche per Bucchi dopo due KO in campionato.