Ci sono vittorie e vittorie. Perché tutte danno tre punti, ma poi ci sono quelle che danno una consapevolezza dei propri mezzi, una fiducia e una intraprendenza diverse. Vincere contro la Spal era un viatico che aspettavano la società, Blessin e i tifosi per iniziare la lunga volata. Ma c’è di più: il successo di sabato a Ferrara potrebbe rappresentare l’interruttore, il pulsante, la chiave mentale della stagione.
A Ferrara non sono passate inosservate le parole di Strootman, Coda, Ilsanker ai compagni durante la partita: “siamo più forti“. A fine gara tutti ad abbracciare Strootman. Bravo Vecchio Balordo, non devi avere paura di nulla e avere grandi palle in ogni gara dove ogni avversario farà di tutto per sgonfiarle.
Poi le gare si possono vincere o perdere per dettagli (come l’unica persa in sette giornate), ma quello che è rimasto è sempre stata la prestazione, la voglia di fare gol e non mollare. Il cambio di marcia in trasferta ormai è acclarato. Sinonimo di cambio di marcia evidente anche se siamo ancora alla settima giornata. Adesso bisogna trovare la continuità dentro il Tempio di Marassi non solo con le azioni, ma anche con i palloni inattivi, che sia una punizione o un calcio d’angolo. Insomma, quando il pallone vola nelle aree avversarie dovrà esserci paura.
Blessin sarà – e dovrà essere – un trasformista utilizzando al massimo la panchina e giocando come ha detto in conferenza stampa al termine di Spal-Genoa: può giocare con il 4-2-3-1 ma anche con un solo trequartista dietro due punte e – perché no? – anche con tre mediani.
Le variazioni delle strategie di Blessin prima e durante la gara dovranno essere differenti e gli atteggiamenti dovranno cambiare in dipendenza dai presupposti di ogni sistema. Il principale principio dovrà essere l’equilibrio.
Con tre, due, uno dietro la prima punta occorrerà sempre maggior sicurezza difensiva centrale, una doppia coppia di calciatori sulle corsie laterali, la possibilità di avere più uomini costantemente in zona offensiva con lo scaglionamento su due linee per avere sempre un collegamento tra il centrocampo o il reparto arretrato e l’attacco e consentire lo smarcamento eventuale sul fronte da parte della punta centrale. Ad aiutare il lavoro dei due esterni avanzati che non partono larghi, ma si posizionano all’interno tra la linea laterale nella metà campo in senso verticale.
Desto o son sogno? Direbbe Totò. No, son desto perché qualcosa si è visto contro la Spal anche se si dovrà migliorare, in particolare davanti alle aree di rigore avversario, come sottolineato dallo stesso Blessin. La formazione, come detto dal tecnico rossoblu dalla sala stampa del Mazza: “Ho sempre detto che in campo, qualunque sia il modulo, vanno i giocatori migliori. Poi dipende anche da cosa penso io, se mi serve un trequartista o un attaccante in più: sono decisioni che devo prendere io”.
Perciò la formazione a domani alle ore 19.30, considerato che in mattinata ci sarà la decisione finale con il riscaldamento muscolare. Cagliari in panne dopo le ultime sconfitte casalinghe: prima della sosta con il Bari, dopo la sosta con il Venezia.
Liverani ha dato l’impressione di non saper che pesci prendere, le sue decisioni sulle scelte di formazione sono state contestate alla Domus Arena, ma il tecnico sardo è stato poco aiutato dalla crisi dei big che dovevano fare la differenza in Serie B.
La società ha fatto durante il calciomercato una rifondazione totale chiamando a dirigerla Fabio Liverani. Via in tanti che erano retrocessi, compreso il capitano Joao Pedro che aveva risolto partite spinose anche nella scorsa stagione.
L’acquisto principale Lapadula, l’inserimento in mediana quello di Makoumbou, centrale congolese che arriva dagli sloveni del Maribor. Poi vi è stata la promozione degli ex Primavera Luvumbo e Desogus che insieme a Nandez e Pereiro dovevano dare la scossa per la risalita, non pervenuta dopo 7 giornate a fasi alterne. Le quattro sberle a domicilio del Venezia hanno lasciato il segno perché la gara non si può considerare una giornata storta.
Dopo le due vittorie consecutive in casa con Modena e Benevento, arrivate anche per merito degli avversari, le due ultime sconfitte con Bari e Venezia hanno riportato alla luce che la rosa calcio dei rossoblu sardi è buona ma in campo ognuno suona un suo spartito formando un’orchestra disunita. Liverani, che aveva intenzione durante la sosta di chiarire e mettere in campo nuove soluzioni, non è stato in grado di farlo anche per la tragica dipartita della sua signora.
L’altra paura di Liverani è stata quella di non far giocare contro il Venezia giocatori per lui stanchi, reduci dagli impegni con le nazionali, in particolare Makoumbou e Lapadula, mettendo in campo in attacco una formazione che non era propriamente la migliore e più gradita ai tifosi sardi.
I cambi ad inizio ripresa non hanno avuto effetto, pur essendo in vantaggio di 1 a 0. Liverani è contestato perché fa giocare Nandez a centrocampo e non sulla corsia destra, Rog anche se qualche volta ha aiutato il Mister a fare risultato viene regolarmente sostituito togliendo certezze non solo al giocatore ma anche alla fase offensiva. Se a tutto si aggiungono Lapadula e Pavoletti con le ruote a terra per le polveri bagnate e Pereiro un fantasma che non gradisce la Serie B il quadro della crisi sarda è quasi al completo.
Il problema di Liverani, già in discussione dopo la partita con il Genoa, è quello di avere una rosa ampia in cui non riesce ad avere in pugno giocatori che sono arrivati per giocare e altri rimasti con lo stesso motivo. Solamente i risultati potranno aiutare l’ex Genoa e Lecce in panchina. Per questo contro il Genoa Liverani potrebbe cambiare alla ricerca di un’altra squadra, meno stanca mentalmente e fisicamente.
Liverani giocherà con il 4-3-3 delle prime giornate o con il 4-3-2-1 delle ultime? Si vedrà: per adesso si sa che ha provato il 4-3-1-2 in settimana. Sotto osservazione Rog e Barreca usciti prima durante la gara con i lagunari. Senza Rog, il candidato a sostituirlo è Deiola al posto del terzino sinistro Carboni. Nandez non giocherà a centrocampo, provato in settimana anche sulla linea dei difensori. Rientra Lapadula dal primo minuto. I problemi non risolti da Liverani dall’inizio del campionato restano nella fase offensiva. Per la formazione sarda si rimanda tutto alle 19:30 di domani.
Arbitro Matteo Marchetti, 33 anni, laureando in giurisprudenza, sezione di Ostia Roma. Debuttò in serie A il 20 febbraio 2021 in Genoa-Verona 2 a 2. Sono 11 le gare dirette in Serie A con 4 rigori, 1 espulso. Sono invece 22 le gare in Serie B con 6 rigori e 3 rossi.
Carriera fulminea con il fischietto in bocca: in 10 anni dal 2010 al 2020 è passato dal campionato Eccellenza alla Serie B. Con il Genoa solo il pareggio con l’Hellas, con il Cagliari una vittoria con la Sampdoria e una sconfitta in casa dell’Inter.
Primo assistente Palermo di Bari, secondo assistente Perotti di Campobasso, quarto uomo Di Marco di Ciampino, VAR Mazzoleni di Bergamo, AVAR Baccini di Conegliano.