Gol uguale spettacolo. Era la teoria del passato di Annibale Frossi, secondo il quale il risultato perfetto, al netto di errori, non poteva che essere lo zero a zero. Non esiste più in nessun campionato, non fa più parte del pallone che rotola.
Se il gol è tutto, attaccare diventare tutto. Sulla carta dovrebbe essere più facile con il calcio più protetto e non arroccato davanti al portiere. Il centravanti attuale, infatti, si è dovuto adeguare a quel gioco senza pagare il prezzo che hanno pagato altri ruoli.
Una volta la potenza era tutto davanti e dentro le aree di rigore. Ora nel calcio moderno, che ha recuperato e affermato il concetto di spazio, si è diffusa l’esigenza di pensare rapido: semplicemente la velocità anche per la prima punta.
Questo modulo, questa tattica sono un film ricercato da Blessin, che ha bisogno di ritmi molti alti per marcare la differenza. I palloni devono essere giocati velocemente e fatti muovere come missili a filo d’erba.
Un calcio che per fare gol dovrà essere disegnato dal folletto Gudmundsson, uno che gioca sorridendo, e da Aramu, che nel passato a Venezia “aveva le farfalle intorno ai piedi”. Questo è il calcio per fare gol sia nel Tempio che in trasferta conquistando e intontendo l’avversario.
A questo punto le domande. Perché il Vecchio Balordo ha gonfiato meno le reti avversarie rispetto a chi lo precede in classifica? L’economia del gioco pesa sugli attaccanti, costretti ad un lavoro di pressione in aggiunta agli assist e ai gol e poi non lucidi al momento di concludere? Molti dei gol che dovranno arrivare dipenderà dalla produzione offensiva che gli esterni, sia quelli bassi che alti, produrranno sulle corsie laterali prendendosi l’ampiezza contro squadre arroccate?
Il “caso dei casi”, che non può esserlo più dopo otto giornate di campionato, è Coda: bisogna avere pazienza, con il capocannoniere sempre ad altre latitudini. Coda ha fatto vedere di avere corpo e riflessi, sa fare reparto, sa dare profondità, partita dopo partita gestirà meglio anche il pallone lontano dall’area e i gol riempiranno la classifica cannonieri. Le cronache degli anni passati raccontano che ha fatto tanti gol da fuori area.
Appena si sbloccherà tornerà a fare gol, l’unico sicuro è lui conoscendo la sua carriera. La prova sono le occasioni create in queste otto giornate di campionato. Coda è il primo ad essere rammaricato e sicuramente non avrà sensi di colpa, ma sente che i compagni hanno bisogno di lui.
Doppio centravanti? Con Il Vecchio Balordo tutti trovano alternative, salvo poi sentire ripetere il solito refrain quanto gioca Tizio: “eh ma perché non ha fatto giocare Caio?“. Liultimo refrain, per l’appunto, è quello del doppio centravanti.
Certamente potrebbe essere una soluzione alternativa per Blessin, anche se non sembra la soluzione prediletta del tecnico genoano, sicuramente non dal primo minuto di gioco. Tutto facile da fuori, ma anche tutto da provare visto il modo di giocare della squadra abituata ai tre dietro l’unica punta da tempo.
I critici parlano, scrivono, anche se di solito di problema del gol è quando le squadre non creano occasioni. Sul Genoa si ricama non facendo i cronisti e dimenticandosi che la squadra tira di più delle altre, anche se prende meno la porta, e quando la prende sbaglia facilmente anche per sfortuna e per i portieri avversari che nelle otto gare giocate sono stati i protagonisti. Perciò è un problema di precisione fare gol e non di scarsa produzione.
In questo momento soffrono tutti gli attaccanti in rosa: basta consultare la classifica cannonieri. Tuttavia, ognuno ha avuto le occasioni propizie per fare gol, un problema che dovrebbe diminuire gara dopo gara. Dal parco di attaccanti a disposizione di Blessin si aspettano gol e numeri diversi da quelli dell’attuale classifica cannonieri.
Dovranno essere anche aiutati, considerato che hanno la possibilità di darlo questo aiuto coloro che giocheranno a centrocampo, già bravi nella fase di interdizione: aumenteranno i giri di velocità con le transizione che arrivano dal cuore del gioco in avanti e cercheranno subito l’opzione esatta dovuta allo smarcamento del compagno in avanti.
Fare gol non è facile per nessuno, ma tante squadre in A e in B stanno a galla facendo delle reti su palloni inattivi, calci d’angolo, tiri a giro da parte degli esterni che convergono verso il centro, tiri da fuori area e, in particolare, calci di punizione diretti dal limite dell’aerea avversaria. Una operazione, quest’ultima, che è mancata nelle prime 8 giornate di campionato del Genoa. Ma il campionato è lungo e qualcosa succederà in meglio.
Vedendo giocare il Genoa, la fiducia diventa il bisogno profondo di avere lo spirito tranquillo, una condizione essenziale anche nel gioco del calcio.