In occasione della partita di domani tra Cosenza e Genoa, Buoncalcioatutti ha intervistato Vittorio Tosto, ex difensore e attuale direttore sportivo che ha vestito la maglia del Grifone nella stagione 2004-05.
Qual è il clima che si respira e come vedi questa partita dal punto di vista tecnico e tattico?
“Mi aspetto una grandissima giornata di sport. Si prevede una giornata pacifica tra due società rossoblu, tra tifosi che si rispettano. C’è molto rispetto in Calabria per il genoani e per il Genoa. Dovrebbe essere una bellissima giornata, non solo sotto l’aspetto climatico, ma sotto tutti i punti di vista. Tutto questo grazie a Marulla? Sì, anche grazie a lui. Va dato merito al compianto Gigi Marulla. Grazie anche ai colori però. I colori rossoblu sono da parte cosentina ma anche da parte genoana. C’è stima e rispetto in Calabria per i tifosi del Genoa, da sempre. I tifosi del Genoa e il Genoa sono molto stimati. Alla colonna del calcio italiano si porta rispetto, senza ombra di dubbio. Però sul campo il Genoa troverà una partita molto molto difficile, tatticamente e fisicamente. Il Cosenza vuole rifarsi dopo la sconfitta nel derby e vuole riprendere il buon cammino fatto fino ad oggi. Secondo me sono la vera rivelazione delle squadre medio piccole perché si è salvato per il rotto della cuffia lo scorso anno, è ripartita e ha fatto delle ottime prestazioni. Quindi vorranno mettere in difficoltà il Genoa sotto l’aspetto dell’aggressività, non concedere spazi e colpire nelle ripartenze. Il Genoa avrà quindi una partita difficile. E’ chiaro che il Genoa ha tutti i mezzi e le potenzialità di fare una grande partita“.
Tu hai ottenuto quattro promozioni in Serie A con quattro squadre diverse, l’ultima nel giugno 2005 terminata con la tragedia sportiva della partita con il Venezia. Cosa ne pensi di questo Genoa? È in grado di salire al primo colpo?
“Sì, il Genoa è una corazzata. É stata costruita per fare una passeggiata in Serie B, lo sappiamo tutti. Secondo me un anno di B gli può fare anche bene, proprio per il passaggio di una vecchia gestione che ha dato ottimi risultati, però mancava un cambio generazionale, di modernità e che potesse riqualificare la mentalità genoana. Io penso che questa società stia puntando molto su questo, sulle infrastrutture, sulla struttura e su quello che è il marchio Genoa nel mondo. Ricordiamoci che la storicità del Genoa, non solo in Italia ma nel mondo, deve essere valorizzata. Oggi hanno creato una squadra dopo una retrocessione, che può starci perché sono subentrati a gennaio e non hanno fatto in tempo a mantenere la Serie A. Questa cosa è successa a tantissime squadre, che poi toccando il fondo della Serie B sono ripartite. Io mi auguro che questo avvenga al Genoa. E’ chiaro che hanno costruito una corazzata, la squadra è forte, vincere la Serie B non è mai facile e il Genoa ne ha tutte le caratteristiche e le possibilità”.
Visto che sei anche un osservatore e uno scopritore di talenti, quali sono quelli più importanti che hai scoperto?
“Io ho creato una società, la Green Soccer Team, che è una società di consulenza, di scouting e di mediazione. Lavoro con le società e con i giocatori. Senza ombra di dubbio il mio fiore all’occhiello e la mia più grande soddisfazione è stata Giovanni Di Lorenzo, che è un calciatore finito nel dimenticatoio, era finito a Matera e ha avuto un salto di qualità importante portandolo ad Empoli ed è diventato un giocatore di grandissimo livello. Ricordo che io l’avevo proposto al Genoa di Preziosi con Sogliano direttore sportivo e Matteo Preziosi. L’avevo proposto loro già a quel tempo e speravo che Giovanni potesse diventare un giocatore del Genoa perché era pronto per giocare a Marassi. Poi non è avvenuto, l’ha preso l’Empoli e ha fatto un altro percorso. Quindi, cito senza dubbio Giovanni Di Lorenzo come una delle scoperte più importanti“.
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