Il Genoa torna nella Magna Grecia a giocare contro il Cosenza, ma anche nel cuore della Sila sarà aspettato dai lupi in campo e sugli spalti. Arrivano il Genoa e i suoi tifosi e in ogni città è un avvenimento.
Il Comune di Cosenza ha cambiato tutta la viabilità intorno allo Stadio “San Vito-Marulla” per motivi di ordine pubblico per disciplinare l’afflusso allo stadio e il conseguente deflusso delle due tifoserie, in modo separato. Operazione del Prefetto non gradita ai tifosi del Bruzio considerato il gemellaggio ritornato in auge grazie all’indimenticato Gigi Marulla, da parte di tutti i rossoblu, genoani e cosentini. Il Sindaco della città ha chiesto al Prefetto di rivedere la blindatura intorno allo Stadio.
Il Vecchio Balordo continua a non rubare l’occhio perché fatica a fare gol e chiudere le gare. Poi però se si dà uno sguardo alla classifica i rossoblù a quarti sono in zona playoff dall’inizio della stagione nonché a tre punti dalla testa della classifica.
Ora conta vincere per il Grifone. Va detto che nelle ultime due gare in campo c’era un altro Genoa. Oltre gli uomini è cambiata anche la mentalità e Blessin intende coltivare l’onda dei risultati positivi. Piglio autoritario, gioco di prima e cercando sempre la profondità: sarà questa la medicina per cercare di vincere al Marulla, senza sprecare le operazioni per fare gol e il tutto con la massima attenzione davanti a Martinez.
In Genoa anche in Calabria è in grado di fare la gara, giocando in attacco, controllando a centrocampo e proponendo una difesa insuperabile. Il Vecchio Balordo per fare risultato ha però bisogno di divertirsi e trovare certezze. I pareggi casalinghi non devono turbare perché in ogni gara si è creato, e non poco.
La qualità, l’atteggiamento convinto e determinato insieme alla capacità di mantenere la concentrazione devono premiare il Vecchio Balordo. Se dal punto di vista dei punti è cambiato poco dall’inizio della stagione, sempre in zona playoff, a livello emozionale invece sì. Tutti pronti ad arrivare in quegli stadi della Serie B pronta a fare la guerra sugli spalti e in campo. Il “San Vito-Marulla” di Cosenza domani sarà uno di questi e fare risultato sarà importante per aumentare l’autostima della propria forza. Dalla sconfitta con il Palermo la squadra è uscita sempre più con una sensazione di superiorità.
La formazione dovrebbe cambiare poco anche se il ritorno di Badelj potrebbe far scattare un’altra alchimia tattica nella testa di Blessin: non solo con il centrocampo a tre, ma forse anche un avanzamento di ruolo per il tuttofare Frendrup nelle due fasi di gioco. Badelj potrebbe andare anche in panchina e recuperare al meglio per essere pronto a dare una mano: d’altronde martedì si giocherà la Coppa Italia contro la Spal e Blessin la società ci tengono a passare il turno.
Anche in Calabria la differenza dovrà farla l’importanza di determinati calciatori per fare girare la squadra. L’allenatore può essere bravo quanto vi pare ma alla fine la differenza -fino a prova contraria – la dovrà fare chi scende in campo e non solo la tattica o la strategia. La formazione a domani prima del pranzo visto che si gioca alle 14.
Il Cosenza è uscito con le ossa quasi rotte dal derby con la Reggina. Scarsa incisività dell’attacco autore di un solo in tiro in porta su calcio d’angolo e troppe ingenuità difensive nelle tre reti concesse ai reggini: mai successo durante la gestione del tecnico Dionigi, in particolare sulle corsie laterali.
A Reggio Calabria nei primi di gioco i cosentini hanno conquistato 4 calci d’angolo consecutivi, ma sono stati puniti subito dalla presenza reggina sulle fasce di Menez e Ricci che in contropiede o ripartenza sull’ultimo calcio d’angolo dei silani hanno arato la corsia di sinistra con tre passaggi e Rivas pronto a buttarla dentro.
Il Cosenza anche nelle altre gare giocate, eccetto quella casalinga vinta contro il Como per demeriti dei lariani, ha fatto fatica al di là di una buona organizzazione, e specialmente quando il gioco avversario si svolge velocemente non potendo mantenere ordinate e compatte le proprie linee.
Il derby perso contro la Reggina facendo la parte degli spettatori non paganti ha lasciato il segno nella tifoseria silana pur avendo 11 punti in classifica ed essendo in zona playoff con l’ottavo posto in classifica frutto di 3 vittorie (due al Marulla con Modena e Como, l’altra a Benevento), 2 sconfitte (casalinga con il Bari, in trasferta a Parma ) e 3 pareggi con 8 reti realizzate e 9 subite.
Tatticamente Dionigi ha sempre schierato per tutte e sette le gare il Cosenza con il 4-2-3-1 e il trequartista pronto a fare lo stopper sul play avversari. Sullo Stretto nel derby è passato al centrocampo a tre. In ogni caso, il Cosenza in ogni gara cerca di muovere il pallone nel tentativo di limitare il controllo avversario. Al Marulla trova la carica con la velocità e l’agonismo.
Contro il Genoa sarà assente per squalifica Martino, il terzino sinistro che sarà sostituito probabilmente da un altro genoano in prestito, il classe 2001 Paolo Gozzi, nigeriano nato a Torino che non ha mai indossato la maglia del Grifone. Esterno sinistro prelevato da Spors e Ottolini dalla Juventus dopo che si era fatto le ossa lo scorso anno in Spagna nella Serie B con il Fuenlabrada. È stato dato in prestito al Cosenza con riscatto e contro riscatto.
Dionigi durante gli allenamenti settimanali ha preparato nelle partite altre mosse per affrontare i rossoblu, aspettando informazioni sulla formazione dei genoani. In particolare ha inserito un calciatore in più a centrocampo mettendo da parte il regista offensivo, il trequartista solo nei numeri del modulo.
Nel cuore del gioco si candida Calò, playmaker in prestito dal Genoa. Il triestino ha voglia di togliersi qualche sassolino dalle scarpe bullonate dopo che nel 2019 il Grifo lo aveva acquistato dalla Juve Stabia senza mai dargli la possibilità di vestire la casacca rossoblu a quarti e dandolo sempre in prestito, in particolare nel Sud dello Stivale. Anche per la formazione dei Lupi l’appuntamento è a domani alle 13.
Cosenza.Genoa sarà diretta da Niccolò Baroni di Firenze, arbitro classe 1983. Due gare in Serie A, 76 in Serie B, 32 rigori e 40 rossi sventolati. Strana la carriera di questo giovanotto. È in cadetteria dal campionato 2016/2017 e solo due gare dirette in Serie A sono arrivate una nel campionato 2020/21, l’altra in questa stagione con la Can A e B dirette da Rocchi di Firenze.
Carriera di Baroni Niccolò probabilmente inficiata e non digerita dall’Aia perché denuncio con Minelli alla Procura di Roma circa alcuni “”eferti truccati” da parte dei Commissari arbitrali di campo per favorire la promozione di alcuni arbitri della Can A. Nel luglio 2022 la sentenza: Baroni e Minelli promossi e gli arbitri denunciati dismessi. Primo assistente Rossi (Biella), secondo assistente Fontani (Siena), quarto uomo Vergaro(Bari). Al VAR, sul campo e non a Lissone, Fourneau (Roma 1). AVAR andrà Mokhtar (Lecco).