Il Genoa ha imparato a fare gli “anticorpi” capendo che la Serie B per Blessin e i suoi ragazzi sarà resa complicata in ogni campo dagli ostacoli che gli avversari – e non solo loro – porranno sulla strada del Vecchio Balordo.
Blessin non fa calcoli, ma in cuor suo sa che vincere a Reggio Calabria e l’ultima prima della sosta sarebbe il miglior biglietto da visita da presentare dopo un quarto di campionato, oltre al fatto che permetterebbe di misurare con una giusta analisi il suo lavoro.
Il Genoa parte per lo Stretto, in fondo allo Stivale, ancora più indispettito per il rocambolesco pareggio con il Brescia. Tutto causato da un arbitraggio mediocre nella gestione dei cartellini con il doppio giallo sventolato a Badelj.
Come sempre in settimana i rossoblu avranno lavorato sulle positive e negative emerse nella gara con le rondinelle. La solita campana stonata secondo cui ci fosse stato Strootman si sarebbe potuto vincere, beh…quella al Pio Signorini non è suonata: senza gli errori importanti al 94′ e 95′ di gioco, anche con un uomo in meno, il Grifone avrebbe vinto. Il lavoro a Pegli si è svolto sempre con le stesse coordinate e con la speranza che tecnicamente si facciano meno errori e si sbaglino meno passaggi.
Probabilmente non ci saranno novità al Granillo, ma guardando le gare della Reggina che si fa valere nel suo gioco offensivo sulle corsie esterne producendo ficcanti contropiedi con i cursori laterali, qualcosa Blessin potrebbe rivedere.Anche sui palloni inattivi a favore e contro avranno lavorato, in particolare sui corner e sulla marcatura di Gagliolo che arrivando da dietro ha già punito il Genoa nel passato.
Qualcosa, poi, si sarà preparato alla ricerca del gol. Da fuori non si è capito guardando le partite il perché dell’involuzione di Aramu rispetto alla scorsa stagione.
Vittima di un tatticismo ancora non capito a fondo oppure in difficoltà nel coordinarsi con l’uscita dalle linee di Coda, sempre alla ricerca dei triangoli per entrare nelle aree avversarie invece di tirare da qualsiasi posizione?
Il Genoa in Calabria, al di là delle assenze importanti e a prescindere da chi giocherà, sarà riconoscibile. Il Genoa e Blessin in undici giornate sul piano del gioco non hanno perso con nessuno: anche a Palermo nell’unica sconfitta hanno sempre comandato il gioco, poco premiato dagli errori davanti e dietro. La formazione a domani. Non dovrebbe cambiare molto rispetto alle ultime gare. Se ci saranno ballottaggi la decisione nell’allenamento di lunedì mattina.
Sul fronte Reggina, i calabresi hanno rialzato la testa dopo due sconfitte consecutive nelle ultime tre gare giocate pareggiando a Cagliari la scorsa settimana.
Pippo Inzaghi dopo aver vinto 6 gare e averne perse 2 si presenta con dei 18 punti fatti nelle prime otto giornate di campionato quando ha realizzato anche 17 reti incassandone 3. Dopo la vittoria nel derby con il Cosenza si è arenato, perdendo fuori casa con il Parma e in casa con il Perugia, realizzando 3 reti e subendone 6.
In Calabria si sono domandati le motivazioni variando dall’inchiesta della Finanza sulla società del passato alle contromisure prese dagli avversari, in particolare al gioco di Menez falso centravanti, intuizione importante di Pippo considerata l’allergia del trentacinquenne francese ad inserirsi nel tatticismo delle squadre. Oltre a Menez, riguardo particolare anche a Canotto, calabrese di Rosarno arrivato sullo Stretto dopo una lunga gavetta in C, e Rivas, honduregno in prestito dall’Inter. Sono loro le frecce del contropiede amaranto.
Pippo Inzaghi si gode la classifica e ricorda sempre da dove è partita la Reggina ad inizio stagione, quando addirittura era a rischio iscrizione. Lo fa puntando su un reparto difensivo di sostanza e sul tanto vituperato contropiede.
La Reggina attualmente con le venti reti segnate è la miglior squadra realizzatrice e in difesa ha davanti solamente il Frosinone e il Genoa, pur avendo incassato 6 reti nelle ultime tre gare. A centrocampo aspetta la crescita dell’ex Hernani, nel mezzo punta su Majer play che dà un buon contributo. Ma soprattutto in fase di possesso punta su Fabbian, mezzala di scuola Inter abile negli inserimenti e capocannoniere con 4 reti all’attivo.
La settimana di allenamento sullo Stretto, giocando domani, è iniziata mercoledì scorso e si è svolta in particolare curando i difetti della squadra di Blessin, sulle corsie laterali e sulla marcatura di Coda.
Tatticamente dovrebbe vedersi il 4-3-3 delle prime undici giornate di campionato con Menez falso nove libero di spaziare. Pippo Inzaghi spera di recuperare Santander, l’acquisto importante (anche economicamente) arrivato dal Bologna che ha giocato solo 19’ ad oggi. Lo stesso Inzaghi valuta le condizioni di Obi, rientrato al 77’ al posto di Fabbian contro il Cagliari e reduce dal lungo infortunio, e ha il dubbio tra i pali se puntare su Ravaglia che ha debuttato in Sardegna o Colombi. Si tenta di recuperare Gagliolo uscito anzitempo a Cagliari. Arriva il Genoa e sale la febbre del partitone. Al Granillo sono previsti 15.000 spettatori. Per la formazione dei calabresi a domani. Se ci sarà il recupero degli infortunati, la curiosità sarà con chi andranno in ballottaggio.
Arbitra Maresca di Napoli. Vigile del fuoco classe 1981. Arbitro dal 1997. Alla Can A dal 2016, dopo aver superato lo scoglio del passaggio alla Can C perché fuori età nella stagione 2012 avendo superato i trent’anni. È stato il primo ad utilizzare il var per assegnare un calcio di rigore. Dal 2020 arbitro internazionale. In stagione prima direzione in Serie B. Con la Reggina solo una gara diretta, con il Genoa 16 gare e 4 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte.
Primo assistente Di Iorio (Vco), secondo assistente Laudato (Taranto), quarto uomo Pascarella (Nocera). VAR Minelli (Varese), AVAR Sacchi (Macerata).