Alle ore 16,45 è intervenuto in conferenza stampa Alexander Blessin, tecnico del Genoa, per presentare la prossima gara contro il Cittadella. Si torna chiaramente sulla settimana trascorsa dopo la sconfitta pesante di Perugia. E si torna, anche, sulle sue dichiarazioni post partita. “Che settimana è stata questa di avvicinamento? È molto difficile per me parlare in italiano in conferenza stampa, ma ci provo. Il problema è che settimana scorsa ho usato un termine in italiano che è stato riportato male dai giornali. È stato chiaramente un mio errore, ma dall’altra parte anche voi non dovete attaccarvi a queste parole. Se mi conoscete, non sono un allenatore che critica i ragazzi. Quello che non accetto è che si dica che non c’è rapporto tra squadra e allenatore, che qualcosa si è rotto. Io amo il mio lavoro e c’è un bel rapporto al campo”.
Si torna poi sul termine “dilettanti” usato post Perugia. “In alcune situazioni in Germania si dice comportarsi da dilettanti, ma non significa definire i miei giocatori dei dilettanti. Mi sto sforzando di parlare in italiano, ma se le cose vengono riportate male in italiano parlo in inglese e tedesco. Mi fa molto piacere lavorare con questi ragazzi, chiaramente i risultati in quest’ultimo periodo non sono arrivati ed è mia la responsabilità. Che poi aumentino le pressioni quando i risultati non arrivino, è chiaro, ma non c’è nessun rapporto rotto tra me e le squadre. Abbiamo messo sul tavolo tutte le carte. Non accetto chi crea disordine nel gruppo intatto che abbiamo, questo mi fa arrabbiare. Questo discorso è più per voi, perché come squadra e gruppo ci ha toccato poco. Anzi, al contrario: il rapporto è diventato ancora più stretto e dobbiamo dimostrarlo in campo. Ho tanta fiducia nella squadra, nel gruppo, credo in me e in settimana abbiamo lavorato bene. Per me il discorso è chiuso: abbiamo parlato con la squadra. Se voi vedete male le cose…Voglio chiudere il discorso e pensare alla partita di domani, dove vogliamo vincere”.
Che Cittadella vi aspettate domani? Che partita si aspetta?
“Non penso il Cittadella cambierà struttura. Sì, Berretta è infortunato, ma giocheranno con due attaccanti e un centrocampo a rombo, col 4-3-1-2, su palle lunghe e seconde palle. Ci daranno poche possibilità di attaccare e di pressare alti. Loro hanno dichiarato di voler venire per vincerla: ben venga, li aspettiamo”.
Sta pensando a qualche cambio per domani?
“Ho letto stamattina che ci sono dei colpevoli nella nostra squadra per i mancati risultati dell’ultimo periodo. Massimo (Coda, ndr) sarebbe il colpevole degli ultimi risultati? Assolutamente no, può darsi che gioco anche domani. È solo un po’ stanco dopo le ultime partite. Non punterò mai il dito sui miei giocatori perché poi la responsabilità del risultato è mia. Se ci saranno cambi domani, la decisione è mia anche voglio sempre mettere i migliori undici in campo”.
Ha detto del rapporto ancora più forte con la squadra. Le chiedo che cosa vi siate detti invece con la dirigenza del Genoa
“Ho sentito la fiducia della società, che non era neanche scontata e che tanti forse non si aspettavano. Sono decisioni prese dalla società e durante l’anno accetterò tutto. Io mi sto concentrando solo su cose dove posso influire, quindi la partita di domani. Sicuramente è stata una discussione molto vivace: ho parlato con Wander e Spors, sento la fiducia. Chiaramente dipende dai risultati. Ci metto sempre la faccia, non mi arrenderò mai per uscire al massimo da questa situazione”.
Quel gol col Brescia nel finale di gara ha un po’ fatto perdere fiducia alla squadra?
“Fu una situazione simile a quella col Parma, quando pareggiarono all’ultimo. Certo che fa male subito gol all’ultimo prendendo solo un punto e non tre, e questo rimane un po’ nella testa. Ci siamo infilati noi in questa situazione e dobbiamo uscirne”.
Quello che infastidisce è che durante la settimana si continui a sentire parlare di Genoa come una grande squadra, ma gli avversari dicono di voler giocare sempre sui difetti del Genoa, che ne ha tanti. Lei ne vede così tanti?
“Come detto fin dall’inizio, abbiamo le qualità tecniche e siamo anche una buona squadra. Ma lo siamo solo dando il massimo, vincendo i contrasti: combinando le varie cose, siamo una squadra forte. Altrimenti facciamo fatica perché il campionato è molto equilibrato. Chiaramente gli altri allenatori cercano di mettere pressione sull’avversario per ottenere un risultato positivo. Poi tocca voi, vedendo anche le partite, se poi è veramente così oppure no”.
Da fuori si vede un Genoa che gioca in un imbuto, giocando poco sulle corsie laterali da cui non arrivano i cross. Lei cosa risponde?
“Non so se è proprio così, perché vedendo le prime uscite eravamo andati bene. Le squadre ora ci chiudono di più le vie centrali. Dobbiamo essere più cinici, cattivi, e questo è il discorso principale. Lo si è visto anche ai mondiali, con la Germania eliminata. Se fai l’uno a zero, se fai il secondo si creano più spazi. Dobbiamo anche essere più bravi a sbloccare le gare da calcio piazzato. Dal vostro punto di vista possiamo anche avere ragione. Dobbiamo imparare dalle ultime tre partite, cambiare anche qualcosa da parte nostra: vedremo cosa uscirà fuori domani”.
Settore giovanile Genoa, Under 14 e Under 13 rossoblu impegnate alla St. Nicolas Cup