Nel dopogara della sfida vinta contro il Südtirol, mister Gilardino si presenta in conferenza stampa dal ventre del Ferraris. Dopo un lungo abbraccio con Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile del Genoa, il tecnico rossoblu ha commentato la gara appena conclusa. “Se penso che sia un segno del destino esordire sulla panchina del Genoa, in B, e fare entrare per primo l’uomo che mi fa vincere la partita? È stata una giornata particolare, emozionante, dove ho cercato di concentrarmi tantissimo sulla gara lasciando da parte l’emozione. In questi tre giorni passati insieme coi ragazzi ho potuto dare loro a livello mentale e di motivazioni, ma poco a livello tecnico e tattico. Hanno fatto ugualmente una partita importante, di consapevolezza, determinazione, sia chi ha giocato dall’inizio sia chi è subentrato che ha voluto determinare nei 95 minuti. È stato tutto positivo e dobbiamo portarci dentro la gioia del risultato, della vittoria, ma anche tante cose ben fatte”.

Ha messo subito il modulo 4-3-3 che tanti chiedevano. Ma cosa ha detto alla squadra in questi giorni?

“Ci sono giocatori che la categoria la fanno da anni, chi ha giocato in Serie A, chi la Champions o le coppe europee. Ho cercato di stimolarli a livello di forza e determinazione, di consapevolezza della loro forza, e sono stati bravi a recepire subito il messaggio anche nella preparazione gara. C’era una tale concentrazione che mi aspettavo una partita del genere. Poi si può vincere, pareggiare, avere un risultato negativo, ma se c’è abnegazione, questo tipo di spirito, è importante. Sul campo abbiamo lavorato poco, c’è stato poco tempo, ma abbiamo cercato di motivarli il più possibile. Conosco la loro forza, so che sono quelli che si sono visti oggi, che sanno approfittare di situazioni che possono diventare favorevoli. Abbiamo fatto una gara accorta anche in fase difensiva, lavorando sulle preventive. Strootman ci ha dato tempi di gioco e ad Ilsanker avevo chiesto quelle cose sulle seconde palle ed è stato bravissimo. Hanno lavorato molto bene”. 

Il comunicato dice che sei ad interim. Ma questa vittoria cambia qualcosa?

“Per me questi tre giorni sono stati un sogno, poter allenare il Genoa e tornare a rivedere i miei vecchi tifosi e gioire con loro e la squadra. Se avessi dovuto fare un sogno, era proprio come la partita di oggi e devo fare i complimenti ai ragazzi. In due giorni non si potevano pretendere grandi cose, invece hanno fatto vedere ottime cose contro un avversario ostico, che arriva da dodici risultati utili consecutivi – ha proseguito Gilardino anche a DAZN – Abbiamo sofferto quando c’era da soffrire, segnato, fatto buone trame di gioco. Poi le scelte le farà la società, io ho dato la massima disponibilità. Vedremo che succederà. So che ho grande voglia, passione, determinazione di fare questo lavoro.

Come ha gestito questi tre giorni, anche col caso Portanova?

“Io sinceramente mi occupo dell’aspetto tecnico. Non si è allenato due giorni, l’ho voluto portare col gruppo a pranzo e cena”. 

Bisoli ha dichiarato di averla voluta vincere nella ripresa passando al 4-2-3-1 con l’ingresso di Casiraghi. Lei ha risposto subito col passaggio al 4-4-2 e ha vinto la partita

“Dentro ogni partita ce ne sono altre a livello tattico, ma bisogna sapere cogliere l’attimo come con la sostituzione di Puscas. È entrato bene, come sono entrati bene anche Galdames, Yeboah. Sono stati bravi i giocatori a capire l’importanza della gara capendo a livello tecnico subito come mettersi. Messaggi chiari, recepiti, e questo è stato fondamentale. Alla fine abbiamo abbassato ancora un po’ Aramu sotto le due punte per aumentare la densità e andare a prendere i loro giocatori. Mi è piaciuto molto, è stato un giocatore importante che ha corso e saltato anche l’uomo”.

Nel primo tempo avete fatto quasi l’83% di possesso pallone

“È una squadra che ama palleggiare, bisogna cercare di esaltare questi giocatori. C’è possibilità di cambiamento, di riempire le aree di rigore, c’è possibilità di lavoro per riempire le fasce. Dovremo fondamentalmente essere ancora più concreti negli ultimi 20/30 metri”.

Dovesse continuare a lavorare con questa squadra, in cosa può migliorare?

“Cercare più densità dentro l’area di rigore. Se puoi pensare di giocare con due punte arrivi con maggiori uomini, ma devi trovare anche l’equilibrio giusto. In questo momento giocato con Sabelli destro a sinistra, che ha fatto una partita importante, così come Bani, Hefti e Dragusin. Stiamo cercando di recuperare Czyborra. Nell’ultimo terzo di campo si può fare meglio, ma non è semplice quando trovi squadre strette tra i reparti devi trovare la giocata sui piedi, le imbucate, ma anche andare da una parte all’altra”. 


Genoa 2-0 Südtirol, rossoblu tornano alla vittoria con Puscas e Aramu