Finalmente il Genoa ha vinto un’altra partita al Ferraris ed è terzo in classifica perché nessun’altra squadra di Serie B ha pareggiato così tanto in casa.
Le ultime due gare perse alle ore 15 di oggi erano un incubo, invece alla fine è tornata la festa in campo. Tutti in cerchio abbracciati, giocatori e staff, e festa anche sugli spalti. Vittoria arrivata contro la squadra più scorbutica del campionato cadetto, quella dell’allenatore Bisoli, che ha perso alla tredicesima apparizione in panchina la sua imbattibilità che durava da 12 giornate.
Il Südtirol gioca poco al calcio, ma difende in 10, compreso il portiere, davanti alla propria area. Tutto fatto per 50′ sin quando Bisoli si è illuso di poter vincere passando al 4-2-3-1. Ed è lì che ha perso contro la mossa di Gilardino, che ha cambiato modulo.
Ecco, la musica di Blessin è finita ed è iniziata quella di Alberto Gilardino che è stata accordata per i 100’ di gioco con la rosa a disposizione. Blessin è stato allontanato dopo una inutile agonia iniziata nel mese di luglio con il suo avvicendamento pirotecnico e illusorio a discapito di Gasperini. Tanti genoani hanno aspettato per rivedere il Blessin dello scorso anno, ma non è servito a niente: al calcio si gioca con i piedi, in panchina bisogna avere lo spirito giusto e la testa sgombra da fantasmi e da poche sicurezze.
Bene ora che ci sia Gilardino, che non dovrà essere ad interim: è giusto dargli la possibilità da parte della società e della critica di cambiare la musica senza rincorrere altri allenatori. Dispiacerebbe eventualmente per la Primavera, che va forte, ma il ds Taldo e il Responsabile Sbravati hanno tanta esperienza per tenerla sul binario di Gilardino.
Gilardino la musica la sa cambiare ed è accordato anche con cambi modulo più adatti, utili, convenienti non solo alla rosa a disposizione, ma anche ai momenti della partita e ai cambi dell’avversario.
Gilardino ha fatto vedere con i cambi tutte le sfumature dei sistemi di gioco attuali e come si vedono in Qatar tutti derivati dal 4-2-4 brasiliano per quanto concerne la dislocazione di base dei calciatori in campo e dal calcio olandese, con orientamenti tattici alquanto diversi ma più precisi come 4-3-3, 4-4-2, 4-3-1-2. Si sono visti tutti contro gli altoatesini.
Peccato che giocatori di esperienza nella rosa e la dirigenza non l’abbiamo fatto fare al tecnico precedente. Difficile capire cosa sia successo, vista una legge del silenzio voluta non si sa da chi nel Pio Signorini, testimoniata da allenamenti a porte chiuse da troppo tempo che non permettono di capire cosa succede. Sarebbe utile aprirne qualcuno, solamente per giudicare meglio (non sono Paganini e quindi mi ripeto su questo punto).
In ogni caso, Gilardino è stato scelto perché la società conosce le sue idee di calcio. Guardando la Primavera, conta poco sulla costruzione dal basso. Da buon centravanti, che senso ha esagerare con il possesso pallone se poi non si finalizza. Al calcio si gioca per far gol.
In futuro dovrà lavorare sulla velocizzazione del giro pallone nel cuore del gioco, sui cambi campo e sull’utilizzo del dribbling per aprire le difese avversarie. Gilardino si giocherà altre due carte avute nella Primavera, Boci a sinistra e Lipani a centrocampo. La speranza che ad Ascoli possa avere a diposizione Badelj.
Gilardino è intelligente, pacato, signore: sono le sue armi per trasformare un gruppo che non poteva essere depresso vista la classifica ma solo malinconico dopo gli ultimi risultati negativi. Avrà colloqui con tutti, contatti personali, d’altronde i maestri allenatori non gli sono mancati, anche fra quelli che nella sua carriera arrivarono in corsa. Sarà bravo a dare una identità e dal punto di vista fisico si accorgerà se dovrà aumentare gli allenamenti in intensità.
Il nuovo tecnico rossoblu è stato scelto ad interim per non caricarlo subito di aspettative, perché hanno capito che è un ragazzo intelligente e chi ha queste doti in ogni campo della vita anche senza l’apparente necessaria esperienza, prima o dopo arriva. Peraltro ha coraggio e sfrutterà questa occasione (e probabilmente vista la prestazione nel giorno dell’Immacolata non saranno i prossimi risultati a confermarlo). Nella vita passano dei treni e bisogna prenderli al volo.
Dopo Gilardino, alla società toccherà mettersi in moto per il calciomercato invernale, operazione non facile. Acquistare calciatori dopo un Mondiale non è mai stata una buona idea per colpa di un marketing virale che aumenta i prezzi. Questa volta dal Mondiale del Qatar, visto l’exploit del calcio africano e asiatico, potrebbero esserci occasioni anche da non sfruttare subito da parte del Genoa, perché al Vecchio Balordo occorreranno calciatori italiani di categoria, ma visto il progetto dei 777 utili anche per il futuro prossimo.
Genoani, per il momento bisogna godersi il concerto di Violino di Gilardino e della sua orchestra. Gila è stato un solista in panchina, ma l’orchestra in campo e fuori lo ha accompagnato bene.
Colgo l’occasione per augurare a Buoncalcioatutti buon compleanno visto che oggi, l’8 dicembre 2016, partiva questa avventura. Ora sono sei anni che procede, sempre con la speranza di raccontare quante più belle pagine sportive del Club più Antico d’Italia.