Il pensiero va al Frosinone e ai Grifoni in campo. Vogliono, possono, devono chiudere l’annata calcistica al Ferraris con una vittoria, tutti sappiamo che ogni gara è difficile se non ci si mette tutto quello hai.
Il Vecchio Balordo è stato un avversario di tutto rispetto per tutti gli avversari incontrati e prima o poi (meglio prima) comincerà a esprimere i reali valori tecnici e agonistici. Dopo 17 giornate di campionato è arrivato il momento contro la capolista di rispettare i favori generali del pronostico che continuano prima di ogni partita e che finora sono stati riveriti in parte.
Occorrerà una vittoria contro il Frosinone, altra partita scorbutica anche se i ciociari non piazzeranno il tram davanti alla difesa. Dovrà essere lo specchio di una maturità e di una consapevolezza sempre più forte non solo di Gilardino, ma anche di qualche giocatore che rivedrà la carriera sulle spalle paragonandola a quelle degli avversari.
Dovrà essere una partita sofferta, ma meritata: il Frosinone è una squadra forte e basta vedere il suo tabellino di gol fatti e subiti. I punti in classifica, quando sono troppi, non arrivano per caso.
La forza del Genoa è non concedere nulla ai ciociari, non ci saranno grandi occasioni, ma quelle buone bisognerà sfruttarle. E anche se per una volta non si farà la partita, bisognerà aspettare gli avversari senza un inutile e lento possesso pallone e ripartire.
E si dovrà anche provare a fare un gol dopo 18 giornate su un pallone inattivo, provare a fare tiri da fuori area, servire l’attaccante principale con cross ben calibrati non dalla trequarti, fare cambi campo in particolare quando il gioco si svolge su una sola fascia, su quella debole degli avversari, e fare dribbling per chi è in grado di farli. Gilardino crede molto nel lavoro, è la base di tutto come quando giocava. Poi il resto sono aggiunte.
Il secondo passaggio che avrà fatto in questa settimana sarà stato cercare, far capire le idee di calcio che vuole applicare, lavorare sulla base tecnica (gli errori di transizione) e sulla velocità di esecuzione del passaggio iniziando dal portiere, dai difensori e dai centrocampisti, prima ancora che sulle chiacchiere e sullo spirito di squadra. Quello si crea dopo.
Non solo contro il Frosinone ogni giocatore deve sapere esattamente cosa deve fare sul campo, ognuno con il suo compito da svolgere. Ciò che conterà è avere una idea chiara di come giocare: ognuno deve sapere cosa fare esattamente.
In tutti gli sport di squadra, ogni calciatore durante la gara deve eseguire determinati compiti, possibilmente bene. Ognuno deve fare il suo e quelli che possono devono mettere in campo la creatività per realizzare alla fine un prodotto buono, che non è il possesso pallone ma il risultato.
Gilardino, come ha fatto vedere nella Primavera del Genoa con l’aiuto di tutti i dirigenti della seconda squadra rossoblu, vuole lavorare sui giocatori in rosa non solo tecnicamente e tatticamente, ma anche caratterialmente. Vuole scoprire i loro lati positivi per far tirare fuori le qualità che hanno. Gilardino non fa differenza tra ragazzi e prima squadra perché gli piace da pazzi fare l’allenatore e cercare di insegnare quello ricevuto e recepito da altri importanti allenatori.
La formazione. Qui la speranza principale che sia completo il recupero di Badelj per far funzionare con raziocinio il centrocampo a tre e utilizzare Jagiello in altra posizione. L’altra speranza che Gilardino tiri fuori dal cilindro della rosa un esterno sinistro di piede sinistro – ripeto Boci – senza togliere niente a coloro che si sono cimentati in un ruolo non loro, anzi ringraziandoli. Complimenti anche a Lipani, ormai fisso al Pio Signorini coi suoi 17 anni, convocato tra gli Azzurri a Coverciano.
Gilardino e giocatori, è arrivato il momento di fare una bel regalo di Natale in anticipo di sette giorni ai tanti abbonati, a coloro che hanno investito tempo, soldi, sonno per rincorrervi per tutta l’Italia. La formazione domani alle 20. Si ricorda che la partita inizia alle 20,45 e non alle 20,30.
Frosinone, è un bel vedere. Mica è capolista per caso. Nel 4-3-33 di Grosso, infatti, tutti fanno tutto, il pallone viaggia veloce, difficilmente per aria, sempre per terra. Non a caso la fatica che hanno fatto gli avversari che li hanno incontrati è stata tenere a bada gli inserimenti di interni e terzini, le sovrapposizioni sulle corsie laterali e il gioco senza pallone dei tre davanti.
Il Pisa, l’ultima di campionato, senza dimenticarsi che era l’ultima gara del trittico settimanale, ha ottenuto uno dei rari pareggi casalinghi dei frusinati cercando di ribattere colpo su colpo, soffrendo e abbassandosi molto, però non troppo a lungo e senza rinunciare a ripartire e andare a spaventare Grosso e compagnia. Tanti duelli che si sono sviluppati tra Frosinone e Pisa a buoni ritmi.
Tra tutti i club professionistici d’Europa, il Frosinone è la squadra che ha subito meno reti tra le mura amiche. Ha vinto 11 gare, poi 3 pareggi e 3 sconfitte. Sono 25 i gol fatti e 10 quelli subiti. Vinte 6 gare allo Stirpe di Frosinone e cinque in trasferta. Poi 12 gol realizzati in casa e 10 fuori. Le tre sconfitte tutte fuori dal Lazio, pareggi due casalinghi e uno fuori.
Nelle ultime 5 gare due vittorie esterne e tre pareggi. Ha subito solo due gol in casa anche per merito del giovane portiere Turati, diventato l’idolo dei tifosi perché in ogni gara casalinga si fa dare il megafono dalla curva e guida i cori. Se il più giovane para il più vecchio Lucioni, che Grosso spera di recuperare contro il Grifo (difficile), difende l’area. Tante le scommesse in campo per i ciociari, dal gabonese Oyono arrivato dalla B francese al centravanti U21 Mulattieri, da Moro arrivato con buoni propositi e ultimamente ai margini, a Roberto Insigne, da Garritano a Caso.
Rigenerati i due esterni Sampirisi e Frabotta quest’ultimo in panchina nelle ultime due gare. Nel mezzo si fa strada Boloca arrivato dalla D, playmaker di piede fine, convocato da Mancini nello Stage della prossima settimana con gli stessi Caso, Turati, Mulattieri e Moro. Mazzitelli e Rhoden ex Monza e Crotone gli altri centrocampisti. In attacco i tre attaccanti Insigne (Caso), Mulattieri e Garritano fanno con persistenza le due fasi di gioco muovendosi senza pallone.
Contro il Genoa Grosso non cambierà il 4-3-3 cercando la solidità offensiva e la buona propensione ad offendere le retroguardie avversarie. Dopo 17 giornate è un autentica cavalcata, il titolo di campione d’inverno non gli dovrebbe scappare. La partita di Genova sarà spartiacque, ma in Serie B conta molto meno rispetto al massimo campionato.
La probabile formazione con alcuni ballottaggi prevede: Turati; Sampirisi, Sziminski, Ravanelli, Cotali (Frabotta); Rohden, Boloca, Mazzitelli; Insigne (Caso), Mulattieri, Garritano.
Arbitra Sozza Simone di Seregno, classe 1987, impiegato. Da calciatore e da terzino è passato nei ruoli arbitrali dal 2004. Carriera veloce nel 2012 in serie D, 2015 Serie C, 2019 Serie B, 2020 Serie A. Candidato a diventare arbitro internazionale dal gennaio 2023. In stagione sei gare in Serie A e una in B. Con il Genoa un pareggio a Spezia lo scorso anno e la vittoria per 2 a 1 al Ferraris contro la Juventus con gol di Albert e rigore di Criscito. Con il Frosinone cinque gare, 1 vittoria, 1 pareggio e 3 sconfitte.
Primo assistente Baccini (Conegliano), secondo assistente Tolfo (Varese), quarto uomo Ferrieri Caputi (Livorno). VAR Massa (Imperia), AVAR Longo (Nichelino).