Con il Bari mantenere l’adrenalina a mille e giocare con decisione. È l’ultimo sforzo prima della sosta e i rossoblu devono gestirlo al massimo delle loro possibilità.
Nel Boxing-day del Grifone Gilardino vuole fare punti consapevole che il test non sarà facile. Da amante del calcio si è sempre divertito giocando, adesso vuole trasmettere questo concetto: divertitevi ma con senso di responsabilità verso il gruppo, perché solo nell’insieme possono emergere e crescere le individualità.
Contro il Bari altro test non solo per i calciatori, ma anche per la strategia tattica da adoperare contro un avversario che appare più attrezzato di quanto si pensasse e la classifica a pari merito del Grifone lo dimostra, in particolare con il cambio tattico rispetto alle prime giornate della stagione.
I piani tattici di Mignani variano a seconda delle squadre da affrontare. Contro quelle titolate sulla carta avendo coscienza dei propri mezzi utilizza un criterio più attendista, meno al San Nicola.
Tra le mura amiche i baresi hanno aggredito maggiormente giocando più verticali e cercando di far divertire lo Stadio sempre colmo, una bolgia.
Gilardino a Bari chiederà equilibrio, un concetto che nel passato qualche volta si è visto poco con un gioco che non ne dava, ma ne prendeva per amnesie dietro. Nelle ultime gare la strategia tattica dei Galletti è cambiata.
Schierati davanti due giocatori offensivi (Botta e Folorunsho) alle spalle dell’unica punta Cheddira e dopo la sua partecipazione al Mondiale con il Marocco l’attaccante è stato Antenucci.
Gilardino e il suo staff studieranno la strategia giusta con i difensori baresi pronti a leggere attentamente i movimenti dei tre giocatori offensivi che agiscono poco sulle corsie laterali, ma di più nella parte centrale del campo. Solamente il centravanti attacca la profondità per portare via un difensore avversario dal gioco, permettendo al doppio trequartista di abbassarsi a centrocampo in fase difensiva e poi strappare col pallone al piede quando viene recuperato.
Questo atteggiamento dei baresi potrebbe diventare un atteggiamento difficile da leggere con le marcature preventive da parte dei difensori genoani con uno quasi a marcare ad uomo la prima punta in profondità e gli altri uscire sul doppio trequartista. Senza dimenticare gli inserimenti della mezzala e le incursioni dei terzini sulle corsie laterali.
In considerazione di questo gioco, il rovescio della medaglia è che il Bari, cercando l’impostazione alta, lascia i centrali come unici baluardi in difesa, sicuramente di esperienza ma anche lenti al punto che con difficoltà accettano l’uno contro uno.
Un buon risultato contro questa tattica barese con spazi più larghi potrebbero essere le giocate individuali di chi ne è in possesso: Aramu e Gudmundsson. I passaggi laterali in casa Genoa la fanno da padroni ma a Bari bisognerà tirare da fuori area perché il Bari non dovrebbe mettere l’autobus davanti alla propria area. Utili anche i cambi campo veloci sulle corsie pugliesi scoperte.
Sul fronte formazione, Gilardino ha quasi tutti a disposizione compresi Badelj recuperato dall’influenza e Czyborra. Le scelte a lunedì alle ore 19.30.
Il Bari di Mignani e del figlio di De Laurentiis in questo girone di andata che finirà il giorno di Santo Stefano potrebbe essere la favola del girone di andata. Dopo il fallimento tanti anni di Purgatorio nelle sedi inferiori aveva allontanato i tifosi dal San Nicola, il ritorno in B li ha riportati tutti allo stadio avvicinando record di spettatori vicini alle 39.000 presenze. Contro il Grifone dovrebbero aumentare.
L’obiettivo principale della famiglia De Laurentiis è prima di tutto riavvicinare i tifosi ai galletti. All’inizio della B lo scetticismo però era ancora imperante considerato che dal mercato estivo erano arrivati solo due calciatori: Edy Salcedo nato nella cantera del Genoa, dopo all’Inter, e Vicari, difensore centrale in arrivo dalla Spal.
In panchina veniva confermato Michele Mignani al quale era stata affidata la squadra l’anno precedente. Presidente e allenatore hanno confermato l’ossatura della squadra che li aveva riportati nel campionato cadetto. L’undici titolare per chi non avesse seguito i galletti nelle categorie inferiori sulla carta era una incognita, basta vedere le griglie del campionato in partenze lo scorso agosto.
Invece al giro di boa del campionato 2022/23 si trovano appaiati al terzo posto con il Genoa. Mignani è stato bravo in questo percorso in Serie B a cambiare dopo le prime giornate di campionato la fisionomia tattica della squadra. Squadra che faceva tanti gol ma ne incassava tanti. Il Bari è passato da macchina da gol a squadra molto solida . Sono i numeri a certificare tutto ciò: 29 le reti realizzate che valgono il miglior attacco della B in compagnia della Regina, mentre i 17 incassati la quarta difesa.
Il Bari è cambiato dopo le due sconfitte consecutive con l’Ascoli in casa e col Frosinone nel Lazio, nona e decima giornata di campionato. Fino a quel momento aveva realizzato 19 reti e ne aveva incassate 12. Nelle diciannove reti realizzate ci sono le sei rifilate al Brescia.
La svolta anche tattica più prudente è avvenuta nelle altre otto gare giocate con 11 gol realizzati di cui 7 tra Cittadella in Veneto e Modena al S. Nicola nelle ultime tre di campionato. Dopo le due sconfitte i galletti hanno confezionato tanti pareggi: sei su otto gare giocate.
Difficile dal punto di vista tattico parlare di un solo Bari. I galletti sempre con il 4-3-2-1 sono passati da essere svagati in fase difensiva ad essere raccolti dietro e attendisti, calcio all’italiana. Il 4-3-2-1 del Bari agisce molto centralmente affidandosi alla tecnica dei suoi centrocampisti e alla rapidità dei due trequartisti abili nello stretto: l’argentino Botta e l’italo-nigeriano arrivato dal Napoli, Folorunsho.
In difesa due vecchie volpi della Serie B come Vicari e Di Cesare hanno giocato 6 delle ultime 8 gare. Nel mezzo comanda Maiello coadiuvato da Bellomo e Benedetti.
Tutta l’operazione tattica è quindi attaccare centralmente permettendo a Mazzotta esterno sinistro o Pucino suo sostituto di attaccare la corsia laterale di sinistra. L’unica punta senza Cheddira in Qatar , oltre essere stato infortunato al Mondiale e già sul mercato di gennaio, è arrivato mercoledì in Puglia e al vaglio vi è il suo utilizzo lunedì sera, altrimenti in campo Mirko Antonucci sempre alla ricerca della profondità.
Quelli descritti sono i titolari quasi fissi, compreso il portiere Elia Caprile arrivato dal Leeds e subito convocato in Under 21. Dorval francese esterno destro si gioca il posto con Pucino e Giacomo Ricci, al rientro e difficilmente rischiato, con Maita. In rosa anche Bellomo, Galano e Terranova tutti Over 30.
Il Bari analizzando la rosa a disposizione per molti analisti di calcio doveva giocarsi la permanenza in B, invece a Santo Stefano e all’ultima gara del girone di andata si giocherà il secondo posto in classifica con il Genoa perché la Reggina non farà una passeggiata in casa dell’Ascoli. La formazione, a circa 60 ore, anche per i Mignani sarà da valutare vista l’abbondanza di quasi tutta la rosa a disposizione sarà da valutare. Rientrato Cheddira schierato subito oppure la squadra che ha vinto due gare su tre più un pareggio non si tocca?
Anche a centrocampo dubbi di abbondanza con Maita al rientro, Maiello sicuro con Folorunsho o Benedetti a giocarsi una maglia se l’italo-nigeriano sarà spostato da trequartista. La difesa confermata.
Arbitra Mariani di Aprilia, internazionale che con Orsato appenderà il fischietto al chiodo il prossimo giugno con Massa di Imperia ai vertici degli arbitri italiani.
Maurizio Mariani, 40 anni, nato a Roma e consulente informatico. Dal 2015 arbitra in serie A, dal 2019 arbitro internazionale. Dal 1° gennaio Varrista ufficiale della FIFA. In stagione ha diretto 5 gare in A, 2 in serie B. Altre due in UEFA Nations League, una nelle qualificazioni Champions, una nelle qualificazioni in Europa League, poi tre gare di Champions League.
Primo assistente Preti (Mantova), secondo Del Giovane (Albano), quarto uomo Camplone. VAR Di Paolo (Teramo), AVAR De Meo (Foggia).