Al giro di boa, la Serie B ha dimostrato – non solo con il record di spettatori – di essere il campionato degli italiani, della provincia ma anche delle grandi città.
Intuizione felice da parte di Balata, Presidente della Lega di Serie B, che giocherà un altro Boxing Day dopo quello fallito in Serie A negli scorsi anni. Peccato che l’appello di Balata e della Serie B di fare riforme, l’ultimo ancora la scorsa settimana al Consiglio Federale, non venga sentito da FIGC e Lega Serie A. La paura fa novanta ai padroni del vapore del calcio. Non solo paura della B, ma anche di togliere le ragnatele dal tetto, tante, per non farlo cadere.
Il campionato di Serie B si conferma bello, attraente, difficile anche se alla lunga i valori dovrebbero emergere. Al giro di boa nessuna squadra affonda, tutte galleggiano tra playoff e playout. Un nuovo passo nella storia per la Serie B, tre ragazze a dirigere una gara professionistica.
Imprese di Pisa, Perugia, Modena, Reggina e Genoa in trasferta, Frosinone campione d’inverno. Classifica cannonieri con calciatori al comando che arrivano dalla C per la gioia di Mancini e della Nazionale. Il calcio in Italia c’è, bisognerebbe solo alimentarlo con riforme per far emergere valori tecnici nascosti e non portati sull’altare del professionismo perché costano poco. Meglio rivolgersi a giovani all’estero, anche se in pochi alla fine riescono a fare la differenza in A e in B. Andiamo a vedere le varie gare.
Brescia-Palermo 1 a 1. All’esordio sulla panchina delle rondinelle, Aglietti non è riuscito ad accendere la luce della vittoria dopo tre pesanti sconfitte consecutive. Il pareggio muove la classifica anche per Corini e il Palermo.
Spal-Pisa 0 a 1. Tredicesimo risultato utile di fila per Mister D’Angelo da quando si è nuovamente ripreso i toscani. 27 punti in 13 gare. Vittoria sofferta in casa della Spal, ma il tecnico pisano gode. De Rossi meno, si meritava di più ma chiudere il girone di andata in zona playout lo preoccupa. Ci hanno provato anche in dieci gli estensi, ma fare gol è dura.
Cagliari-Cosenza 2 a 0. I sardi liquidano il Cosenza senza allenatore in panchina, ma il sostituto di Ranieri e di Muzzi entrerà nella storia del Cagliari, Pisacane: una presenza da allenatore, una vittoria. Ranieri ha ringraziato. Il Cagliari tutto grinta mancata nelle altre gare giocate tra le mura amiche. In gol Lella, passato dall’Olbia al capoluogo di provincia. Lupi in fondo alla classifica, ma non hanno perso le speranze di provare a restare in B. Zona playout a 3 punti.
Benevento-Perugia 0 a 2. Un Grifo perugino sotto l’Albero che non ti aspetti. Castori all’attacco per battere Cannavaro. In cantina per due gare il prima non prenderle di Castori e subito due vittorie. Tanta confusione da parte di Cannavaro, alla fine tempestato di fischi assieme alla squadra. Troppo vanitose e improduttive le Streghe.
Como-Cittadella 2 a 0. Il Como sorride in zona salvezza, le due vittorie consecutive lo portano fuori dalla zona calda. Se i comaschi vincono, il Cittadella affonda dopo 4 sconfitte di fila.
Südtirol-Modena 0 a 2. I canarini fuori casa fanno risultati, volano e infrangono l’imbattibilità casalinga di Bisoli. Finito l’effetto Bisoli? Gli altoatesini ancora con le gambe sotto il tavolo del pranzo di Natale.
Ascoli-Reggina 0 a 1. Inzaghi riesce a capitalizzare il massimo contro un Ascoli duro da battere. È bastato un tiro di Rivas per portare in Calabria tre punti. Poche le emozioni in una gara senza fioretto, ma con tanta baionetta. L’Ascoli ha messo in campo fisicità e dinamismo con il solito difetto di non rendersi mai pericoloso.
Venezia-Parma 2 a 2. Quasi una impresa dei lagunari che erano stati affondati dal Parma fino al 70esimo di gara. Un punto d’oro per Paolo Vanoli che con i cambi ha raggiunto il pareggio, passare dal 3-5-2 al 4-2-4 ha frastornato i Ducali che dopo il pareggio hanno reagito troppo in ritardo. Pecchia non è riuscito a trovare l’alchimia giusta contro il modulo disperato dei lagunari.
Frosinone-Ternana 3 a 0. Nella gara de tre arbitri in rosa il Frosinone a valanga con tre contropiedi si sbarazza delle Fere di Andreazzoli che hanno provato a fare gioco ma si sono dimenticati di custodire la fascia laterale di destra, un’autostrada libera che Grosso è stato bravo ad occupare. Andreazzoli più preoccupato non dal gioco, visto che ha cambiato anche modulo, ma per la mancanza di reazione dopo il primo gol subito. Subito messo in discussione dal Presidente umbro di poca pazienza.
Bari-Genoa 1 a 2. La cura Gilardino non è miracolosa, ma precisa, e dopo quattro giornate il Vecchio Balordo cresce colpo su colpo. Senza perdere il ritmo del risultato e di vista l’obiettivo finale. Gilardino nella sua vita ha quasi sempre vinto tutto, alla fine il successo grazie all’intelligenza non solo calcistica diventa automatico per qualcuno che conosce i segreti del calcio. Supportato dalla società, si leverà tante soddisfazioni personali e tante le regalerà ai tifosi rossoblù a quarti e ai 777, vogliosi di lasciare il segno nel calcio italiano. Galletti dentro l’aia contro il Genoa targato Gilardino. Dopo il pareggio, Mignani non si è accontentato, è andato sotto nuovamente e ha provato a giocare con 4 attaccanti di ruolo. Ne è uscito annichilito dalla forza tattica del Genoa che passando al 4-4-2 ha permesso solo di fare grande casino nei pressi dell’area di Bani, ma con poco costrutto.
Ora per tutta la serie B è tempo di calciomercato: gongolano i procuratori, gli agenti ,gli intermediari.