Torna a parlare Alexander Blessin dopo l’esonero dal Genoa dello scorso mese di dicembre. L’allenatore tedesco è stato intervistato dal quotidiano tedesco T-online e dopo una serie di domande sul suo arrivo a Genova, ha iniziato a parlare degli argomenti di campo, a partire dalla sua prima sfida contro l’Udinese: “C’è stato poco tempo per prepararsi e la prima partita è stata contro l’Udinese. In quel momento sapevo che c’erano solo 16 partite in cui si dovevano recuperare otto punti. Ma quando si ha la possibilità di allenare in Serie A, è molto interessante. Il Genoa è il club più ricco di tradizione in Italia, e me lo immaginavo proprio mentre stavo accettando l’offerta“.
Il tecnico tedesco ha poi analizzato la sua riconferma nonostante la retrocessione e il rendimento – con il successivo esonero – di questa stagione in B: “Quando si retrocede ci si pone sempre la domanda: cosa vuole il club? E come si affronta la nuova stagione? Era abbastanza chiaro che avremmo continuato a lavorare insieme, ma una retrocessione non è mai una gran bella cosa, ma la domanda è solo cosa fare. Non è facile risalire subito, ne eravamo consapevoli, era chiaro che sarebbe stato un altro calcio. Una parte rimane, una parte si aggiunge. La mia filosofia, che difendo e con cui ho già avuto successo a Ostenda, ha dovuto essere modificata“.
“Dopo l’undicesima partita eravamo messi bene – prosegue il mister parlando del campionato in corso – ma non volevamo darci pacche sulle spalle, avevamo problemi in certe posizioni. Diversi giocatori chiave si sono infortunati, il che è stato difficile da compensare e ha richiesto tempo per cambiare di nuovo. Abbiamo dovuto cambiare tutto il tempo, abbiamo perso sfortunatamente alcune partite o pareggiate altre. Poi all’improvviso ti ritrovi in una fase di declino e si tratta di lavorare di nuovo sull’autostima. Sapendo quanto sia critico questo ambiente, in particolare nel gruppo italiano, è ovviamente molto difficile continuare a lavorare. Se mi è mancato il sostegno? Quando non abbiamo vinto cinque partite, c’era molta agitazione. Il presidente era l’unico del gruppo che non voleva me in serie A, e voleva un allenatore italiano. Ecco perché ha costantemente esercitato pressioni e si è sentito spinto a fare un cambiamento. La cosa più semplice è sempre quella di licenziare l’allenatore. Chi si dedica a questo lavoro deve anche avere in mente che con la firma del contratto si rilasciano quasi anche i documenti di licenziamento“.
Non poteva mancare, inoltre, una risposta a Federico Marchetti, ex portiere del Genoa, che ha fortemente criticato il tecnico tedesco nei giorni successivi al suo esonero: “Se un allenatore riesce a raggiungere il 70-80% dei giocatori, allora ha già fatto un buon lavoro. Ci sono sempre giocatori con cui non si va d’accordo. Marchetti era il terzo portiere, e non mi piaceva il suo atteggiamento. Non si è dato troppo da fare e non si è messo al servizio della squadra. Ho notato di volta in volta che questo giocatore parlava contro la filosofia di gioco e la rifiutava, ha sempre preso un po’ in giro. Il catenaccio è molto radicato nella struttura italiana. Ciò significa che tutto ciò che è nuovo nella mia filosofia di gioco, è visto in maniera critica da molte persone, tra cui anche Marchetti. Ho dovuto prendere una decisione, per questo è stato messo fuori rosa in Serie A la scorsa stagione. A quel punto, avevamo bisogno di giocatori che avessero in mente il nostro obiettivo, e lui era molto arrabbiato. Non ho detto niente perché non è il mio modo di fare“.
Infine, Blessin ammette di voler prendersi un periodo di pausa, ma allo stesso tempo di avere già alcune offerte sul tavolo: “Con il senno di poi ho una buona sensazione per l’anno passato, c’erano molte emozioni, molto lavoro, molta intensità, prendo molto. Ho acquisito nuove esperienze, molte cose positive, ma naturalmente anche cose da cui imparare. Ora mi calmo, faccio il pieno di energie e mi concentro sul prossimo compito che spero arrivi. Nel mondo del calcio trovo molto difficile elaborare un piano. Per me era chiaro che stavo caricando la batteria prima di Natale e stavo pensando a cosa fare dopo, c’erano già una o due richieste in sospeso. Ho deliberatamente bloccato tutto per un momento, più avanti ci si siederà e poi si vedrà se va bene“.