Dopo aver eliminato in agosto e ottobre Benevento e Spal, il Genoa affronta gli ottavi di finale di Coppa Italia all’Olimpico di Roma contro i giallorossi reduci da tre gare in sette giorni dopo la lunga sosta del Mondiale nel deserto.
Per Gilardino e i calciatori inizia la volata finale tra Coppa e campionato. Scavallata la prima parte di stagione, compresa la sosta invernale, dovranno lanciarsi in un rush lungo quasi 5 mesi. Un rush che dovrà essere interessante per il risultato finale che tutto il popolo genoano auspica.
La fatica sarà tanta , ci vorrà tanto impegno e bisognerà aumentare quella fatidica continuità di risultati per cullare il sogno dello scorso maggio, senza dimenticarsi di un po’ di sorte favorevole che nel calcio è una componente che incide come i gol.
Questa sera arriva una sfida di alto livello contro Mourinho che si sta giocando la Champions, operazione che i proprietari americani ambiscono per ricevere i 50 milioni dalla UEFA e cercare di mettere il bilancio in ordine, anche in ottica fair play, senza dimenticarsi che la “Coppetta” è l’unica via di uscita per centrare l’Europa.
Il pronostico della partita per molti è a senso unico. A Pegli la pensano diversamente e non sono intenzionati ad andare a Roma a vedere solamente il Cupolone, ma si dicono pronti a giocarsi la partita. Perciò prima di viverla varrà la pena farsi cullare dai ricordi, visto che un quarto di finale di Coppa Italia manca da tempo nella bacheca del Vecchio Balordo.
Gilardino e il suo staff avranno studiato i pregi e i difetti dei giallorossi manifestati durante le quindici gare prima dell’inizio del Mondiale giocato in Qatar, e anche nelle due ultime gare di campionato: quella casalinga contro il Bologna e l’ultima domenica sera in casa del Diavolo rossonero. La Roma non ha mollato mai, pur non facendo buone prestazioni.
Contro i felsinei Mourinho è ripartito dalla difesa a tre, ha vinto per uno a zero su calcio di rigore e ha sofferto nel finale salvato da Abraham in panchina pronto e lucido al 96′ nel salvare un gol bolognese sulla propria linea di porta.
Contro il Milan sotto per ottanta minuti, in sedici minuti, recupero compreso, con due gol di testa ha raggiunto un pareggio inaspettato, non soltanto per i presenti a S. Siro.
Mourinho non ha presentato nulla di diverso al ritorno in campionato dopo lalunga sosta mondiale. Solo i 4 punti conquistati gli permettono di rimanere agganciato alla zona Champions e allacciare i laziali.
Contro il Bologna, con Zaniolo finto centravanti nel 3-4-2-1, Mourinho ha lanciato il giovane classe 2002 Tahirovic a centrocampo, secondo Mou il nuovo Thiago Motta del Triplete. La Roma non riesce a giocare un calcio fluido, non riesce a dominare e il gioco di Mou è quasi elementare e finisce per essere letto bene dai tecnici avversari. Mourinho cambia spesso. ma anche con il Bologna e il Milan ha avuto difficoltà a trovare equilibrio tra le due fasi di gioco.
La Roma quando ha giocato è stata Dybala dipendente, con il Grifone probabilmente andrà in panchina: l’unico a creare calcio e occasioni procurando rigori che hanno permesso alla Lupa di vincere. Senza l’argentino la Lupa ha avuto difficoltà a mordere gli avversari.
La Roma, prima e dopo la sosta, pur facendo recuperi da punti, ha sempre rischiato nei finali di gara. Di fatto ha pareggiato a San Siro quando sono usciti i tenori Zaniolo e Dybala completamente assenti.
Mourinho non sa darsi pace avendo a disposizione non due ma quattro tenori, aggiungendo Pellegrini e Abraham. Perché la squadra pur schierandoli tutti e quattro continua a giocare lo stesso calcio attendista e compassato, più pronta a giocare sull’errore dell’avversario e ripartire?
Gilardino avrà esaminato tutto come sempre e in particolare non si sarà negato un riferimento alla pericolosità, alla fisicità della Roma sui calci piazzati. La caratteristica principale che ha portato i giallorossi in zona Champions realizzando il 47% dei gol realizzati su 21 che hanno fatto risultato.
Gilardino avrà lavorato su questa caratteristica positiva dei giallorossi, ma avrà messo sotto il mirino che una buona parte dei gol incassati, 16, sono arrivati sulle ripartenze degli avversari quando tutta la difesa giallorossa era in area pronta a fare gol.
La Lupa non vorrà sbagliare e deludere i 60mila (compresi biglietti omaggio per gli abbonati e i 500 genoani) dentro l’Olimpico. Per una gara di Coppa Italia è un record, il Grifone potrebbe essere caricato a cercare di volare più in alto.
Mourinho e la società tengono alla Coppa Italia, una via di entrata in Europa, e potrebbero presentare la squadra titolare quasi al completo. Solo Kumbulla in campo al posto di altro difensore ed El Shaarawy esterno sinistro, mentre in forte dubbio à Dybala uscito affaticato contro il Milan. Dentro Belotti prima punta.
Gilardino, invece, nella conferenza stampa di ieri ha fatto capire che gli unici a giocare subito saranno Martinez e Coda, gli altri potrebbero essere pescati tra chi ha avuto meno minutaggio in campionato. Difficilmente subito in campo Criscito e Maturro. Assente Hefti squalificato.
Cin Cin Vecchio Balordo! Ubriacarsi di un risultato all’Olimpico di Roma è un bisogno dell’anima e del tuo popolo, sempre sobrio in questa manifestazione da troppo tempo.
L’arbitro della gara Ermanno Feliciani, classe 1991. Avvocato, figlio d’arte. Alla Can A e B dal 2022 debuttando nella massima categoria il 5 novembre scorso. In stagione altra presenza in Serie A e 5 in Serie B. Mai diretto Roma e Genoa.
Primo assistente De Meo (Foggia), secondo assistente Bottegoni (Reggio Emilia), quarto uomo Cosso (Reggio Calabria), VAR Banti di Livorno, AVAR Muto (Torre Annunziata).