Domani inizia il girone di ritorno del campionato di Serie B: vietato sbagliare per il Genoa. Vecchio Balordo “dagghe de veie”, che in genovese significa “issa le vele”. Era una manovra marinara per sfruttare al massimo il vento e prendere velocità.
Genoa-Venezia sarà anche il primo capitolo di un campionato di B che per tutti potrebbe essere decisivo in testa alla classifica visto il girone di andata. I primi due posti per i navigatori della cadetteria non sono ancora prenotati. Posizioni che il mercato di riparazione ad oggi non sembra condizionare.
Gilardino è stato bravo nelle cinque gare giocate, compresa la Coppa Italia, non solo per i risultati ma barcheggiando e mostrando abilità con lo staff proprio come un marinaio alla guida della barca.
Da domani dentro il Tempio sarà importante la “mentalità” da parte di tutti perché Gilardino cercherà di adattare il proprio gioco e le sue idee alla Serie B: per il tecnico non è questione di testa, per i calciatori sì.
La forza di Gilardino, subito arrivato a Pegli, è stata quella di aver fatto vedere di saper coinvolgere tutta la rosa nella causa finale senza fare rivoluzioni o miracoli, ma facendo allenamenti e gare con idee equilibrate ed efficaci, con ogni protagonista al posto giusto e nel momento giusto della gara. Adesso il Grifone deve pensare solo a vincere, il calcio italiano si nutre solo di quello più che di spettacolo e gioco.
Il lavoro più importante del tecnico genoano sarà aprire le squadre chiuse che affronteranno il Genoa. Qualsiasi allenatore che giocherà contro i rossoblu snaturerà la squadra non solo cercando di chiudere tutti gli spazi, ma anche di non fare giocare il Grifone con qualsiasi mezzo. E difficilmente si vedranno da parte degli arbitri i recuperi mondiali.
Nel girone di andata tutto è sembrato dipendere da molti fattori, ma quello che è saltato agli occhi è stata la scarsa fame di gol. Le occasioni non sono mancate, anzi sono state tante, ma è mancato il cosiddetto “occhio da Grifone” che qualcuno davanti dovrà recuperare.
Nel girone di ritorno non bisognerà staccare la spina (anche quando si andrà in vantaggio) dell’attenzione e dell’intensità, cercando esplosività nel mezzo e davanti per aggredire pallone e avversario. Tante parole, ma l’unica certezza è che si deve trovare quella continuità di risultati che proprio perché tale non può essere solo frutto solo di questa o quella fortunata coincidenza.
Genoa, nel girone di ritorno devi accelerare e non poco. Ricordandoti che in Serie B la differenza tra il sorriso, la gioia e il pianto l’hanno fatta spesso non solo il punto ma anche la differenza reti. Perciò Grifone non buttare via niente! Formazione e tattica come sempre a domani intorno alle ore 17.
Il Venezia al giro di boa si trova nelle acque limacciose dei playout. Gli americani proprietari dei lagunari dopo aver speso molto lo scorso anno in Serie A, ma anche nell’attuale stagione in B, non sono soddisfatti e al nuovo allenatore Vanoli hanno chiesto la permanenza in Serie B, obiettivo minimo per giustificare gli investimenti.
Investimenti che a Venezia e nel mondo del calcio già dallo scorso anno non sono stati condivisi, viste le rose eterogenee consegnate all’allenatore, tutte fatte in nome della collegialità, anche se le decisioni su come fare una squadra difficilmente sono state fatte con il direttore sportivo e l’allenatore.
Tutto ciò ha fatto cambiare alla proprietà americana il direttore sportivo Collauto sostituendolo con Filippo Antonelli, direttore sportivo del Monza che in Brianza, oltre direttore sportivo, era dirigente “di squadra”.
In questo calciomercato, per ordine e volere della proprietà a stelle e strisce, il Venezia dovrà prima sfoltire anche se il primo acquisto è arrivato al Penzo, il cervello che mancava per molti: Mato Jajalo dall’Udinese.
Un Venezia ombre e luci anche nell’unica amichevole giocata durante la sosta in Germania contro il Bayer Leverkusen. Al di là del risultato ai cronisti veneziani presenti hanno fatto scrivere che in Germania come in laguna si è visto un team compassato e molle nel 3-5-2 ringalluzzito dal 4-2-4 quando era sotto per 2 a 0.
Vanoli dopo aver sostituito Javorcic non è riuscito a mettere in sicurezza la difesa lagunare. Gli arancioneroverdi sono quart’ultimi in classifica e tutti i guai sono arrivati da una difesa da incubo: 28 reti incassate e seconda peggior difesa del campionato , in particolare tra le mura amiche. In trasferta i lagunari hanno collezionato 12 punti in nove gare.
Il capocannoniere del Venezia è Pohjampalo con 7 centri in 18 presenze, l’attaccante finlandese è anche primo negli assist (4). Il calciatore che ha ricevuto più ammonizioni è stato Haps.
Vanoli anche contro il Genoa dovrebbe proporre il 3-5-2 con l’ultimo arrivato Jajalo in regia e l’utilizzo di Zampano sulla fascia laterale destra e Haps su quella di sinistra. Il tecnico subentrato alla tredicesima giornata di campionato ha subito cambiato il modulo del predecessore che utilizzava il 3-4-1-2, collezionando tre vittorie con Palermo in trasferta e con Ternana e Cosenza a domicilio, poi un pareggio con Modena e Parma e una sconfitta in casa del Perugia: 11 punti in 6 gare sui 20 in classifica.
La probabile formazione del Venezia prevede: Joronen; Modolo, Ceppitelli, Ceccaroni; Zampano, Crnigoi, Jajalo, Tessman, Haps; Johnsen (Pierini), Pohjanpalo. Squalificato Wisniewski, che peraltro è finito nel mirino dello Spezia.
Genoa-Venezia sarà diretta da Miele di Nola. Laureato in giurisprudenza, 32 anni, è arbitro dall’età di 14 anni. In serie D nel 2014, nel 2016 passa in Lega Pro alla Can. Nella riunificazione tra e B colleziona, in stagione, 6 presenze di cui 5 in B e una Coppa Italia con 29 cartellini gialli, 2 espulsioni e un rigore.
Con il Genoa ha diretto l’ultima in Serie A con il Bologna, con il Venezia la sconfitta nel girone di andata in casa del Como. Primo assistente Carbone di Napoli, secondo Giallatini di Roma, quarto uomo Maggio di Lodi, VAR Mazzoleni di Bergamo, AVAR Paganessi di Bergamo. In diffida Bani del Genoa.