Vincere aiuta a vincere, questo è stato il primo pensiero di Gilardino quando si è seduto sulla panchina del Genoa. Per ottenere tutto ciò la prima cosa da fare era sviluppare una mentalità vincente in tutto il gruppo a disposizione.
Gli ultimi due risultati del Vecchio Balordo hanno fatto capire quali sono le vittorie che aiutano a sviluppare e capire la mentalità vincente. La forza di Gilardino e dei suoi ragazzi, che dovrà continuare anche nel futuro, è non dare per scontati i risultati positivi, non cullarsi nei riferimenti positivi e saper valutare tutti i risultati, consapevoli che ogni giorno ricomincia da capo come ogni giornata e partita di campionato. Tutta la rosa sul prato verde del Pio Signorini è consapevole di quale debba essere l’obiettivo finale.
Tutti hanno imparato la lezione del passato ed essendo professionisti si applicano alle indicazioni – non lezioni – di tecnica e tattica di Gilardino e del suo staff. Per tale motivo tutti sono cresciuti di livello, capendo anche che le partite si vincono in 16 e non più in 11 e che coloro i quali entrano hanno la stessa importanza di chi scende in campo dal primo minuto.
I giocatori del Genoa con Gilardino investono nella crescita personale cercando di imparare un colpo nuovo, una nuova tecnica o strategia tattica da sviluppare anche in corso di gara, capendo che per il tecnico i concetti non arrivano solo dai libri, ma anche dalla lunga gavetta di calciatore con allenatori che hanno contribuito a far crescere il calcio italiano, ottenendo risultati importanti non solo nel campionato italiano, ma anche in Europa e nel mondo.
Per continuare a vincere, Grifone dai valore alle tante vittorie , come già fanno quelli che ti seguono in giro per lo Stivale e affollano il Ferraris. Gilardino e lo staff in ogni gara giocata hanno preso riferimenti positivi e in ogni allenamento hanno cercato di stabilire lo step del miglioramento per attivare il prossimo salto, in particolare concentrandosi sulla tecnica: passaggi e transizioni di sfera precisi con lanci lunghi e corti.
Gilardino nelle 6 gare giocate dal Grifone ha assemblato la squadra, non ha inventato nulla e anche con le seconde linee rossoblu a quarti ognuno è stato messo al proprio posto. Il suo pensiero è semplice, confermando che se ogni calciatore gioca nel ruolo più connaturale e più adatto alle sue esigenze tecniche dovrebbe giocare meglio e i vantaggi sono di tutta la squadra.
La musica tatticamente in tutte le partite non è cambiata, ma gli interpreti sì in corso di gara. La qualità dei presunti titolari di inizio stagione era conosciuta, ma in allenamento Gilardino ha scoperto altri che possono dare un contributo alla causa della promozione. Tutto ciò è maturato attraverso un gioco semplice a zona, possesso pallone quando serve, costruzione, velocità e organizzazione: basta rivedere il gol di Coda a Benevento per capire cosa si prepara al Pio Signorini in settimana.
Adesso nel Vecchio Balordo deve scaturire la fantasia di chi ne ha in possesso e non dovrà essere ad intermittenza, per mettere in un angolo le bizzarrie della FIGC e dei procuratori federali che fanno fatica, come tanti tifosi, a capire che il calcio va avanti non solo sul prato verde ma pure dentro le società dove non ci sono più padroni singoli, famiglie, bensì fondi e holding che investono soldi di altri e le strategie di mercato sono differenti non solo nel calciomercato.
Genoa avanti così! Vincere aiuta a vincere perché si crea consapevolezza dei propri mezzi: è la mentalità che serve per ottenere la vittoria.