Al termine della partita del “Tardini”, coincisa con la prima sconfitta della parentesi Gilardino, il tecnico rossoblu si è presentato in sala stampa a commentare il 2-0 finale. È un Gilardino pronto ad assumersi tutte le responsabilità per la sconfitta di questo pomeriggio. “Più che non tirare in porta, parlo della prestazione in sé, indipendentemente dalla grande prestazione fatta dal Parma. Noi abbiamo fatto troppo poco. Responsabilità mia di questa sconfitta, perché evidentemente per come è andato soprattutto il primo tempo non sono entrato nella testa dei giocatori e così n el pre-partita, sapendo che era una gara di questo tipo, impostata su duelli e seconde palle, e per questo è mia responsabilità.
“Nella ripresa ho cercato di cambiare qualcosina a livello tattico per avere un po’ ampiezza sulle corsie laterali, per cercare con Yalçin e Puscas di essere più concreti, ma non ci siamo riusciti. Poi c’è stato l’episodio del rigore che ha chiuso un po’ la partita. Quello che mi spiace è che non abbiamo avuto una reazione: questa squadra lo ha sempre dimostrato, da quando ci sono io, anche sotto pressione, di averla questa reazione e dobbiamo ritrovarla velocemente. Si può incappare in momenti così durante la gara, ma bisogna avere la reazione giusta. Oggi non c’è stata. Va archiviata subito questa sconfitta: fra cinque giorni si rigioca e coraggio e atteggiamento dobbiamo subito ritrovarli”.
Sulla situazione in infermeria: “Vediamo. Ieri Bani non è riuscito ad essere della partita, Ilsanker è fuori per un po’ di tempo. Criscito è rimasto in campo gli ultimi 10 minuti, ma ha avuto un problemino al flessore che valuteremo nei prossimi giorni. In vista di venerdì cercheremo le soluzioni tattiche migliori per affrontare il Palermo”.
Nel primo tempo l’impressone è che ci fosse lentezza nella manovra. Dopo tanti duelli fisici, sembra che siate calati…
“Sembravamo un po’ compassati, lenti, in ritardo sulle seconde palle e nei duelli. Ciononostante, nelle ultime partita la squadra ha sempre mostrato attenzione sotto questo punto di vista perché le richieste sono sempre state queste da parte mia. Oggi è venuto tutto un po’ meno. Quando la squadra abbassa questo tipo di livello e certezze, può andare in difficoltà contro un Parma che oggi ha fatto una delle migliori partite della stagione”.
Oggi la chiave di volta è stata la prestazione di Vazquez che ha fatto il bello e cattivo tempo nel mezzo del campo. E anche il clima ambientale in casa Parma ha caricato la squadra…
“Come ho detto, giocatori come Bernabè o Vazquez o chi ha segnato sono gicoatori che esaltano le loro qualità e la squadra e possono accendersi in ogni momento. Ciononostante, non possiamo permetterci di fare il promo tempo come lo abbiamo fatto perché, ribadisco, eravamo lenti, compassati, sempre in ritardo sulle seconde palle. Ritengo che le responsabilità siano esclusivamente mie. Dovremo fare un’attenta valutazione della partita e pensare tra cinque giorni di ritornare nel nostro stadio e fare la partita che tutti vogliono”.
Come è stato tornare al Tardini da allenatore?
“Qui ho vissuto tre anni stupendi della mia vita calcistica che non si possono dimenticare. Li porto sempre con me. Normale che non sono felice per partita e per la prestazione, ma bisogna analizzare sempre le giornate positive, come anche le sconfitte, con grande equilibrio. La nostra squadra può tornare a fare cose importanti, ma dobbiamo tornare ad essere più concreti, a riempire di più l’area, a impensierire nell’ultimo terzo di campo le squadre avversarie. Los sappiamo e dobbiamo lavorarci”.
Proprio sull’ultima cosa che ha detto, quella di arrivare nell’ultimo terzo di campo maggiormente. Cosa sta mancando al Genoa, ad alcuni elementi come Aramu o Gudmundsson che si accendono a luce alternata…
“Abbiamo caratteristiche diverse dai giocatori del Parma. Aramu e Gudmundsson amano giocare palla sui piedi, quindi tante volte vengono fuori dall’area e ci ritroviamo con Coda solo in area di rigore con due o tre uomini. Dobbiamo trovare le soluzioni giuste già dalla prossima partita: sono valutazioni che si faranno nei prossimi giorni”.
Matturro ha fatto una buona mezz’ora, poi dopo il gol e la non scalata sul fuorigioco è andato un po’ in difficoltà. Come lo hai visto?
“È giovane. L’ho fatto giocare subito perché ha personalità, coraggio, lo si vede ogni giorni negli allenamenti. Indipendentemente dalla situazione del gol che andrò a rivedere, è un giocatore affidabile. La scelta di cambiarlo a fine primo tempo è stato solo tattica, non tecnica. Ha grande prospettiva e sarà importante per noi e per la squadra, anche nel futuro”.
Se lo aspettava così il Parma dopo la sconfitta di Cosenza, forse una delle partite più brutte del campionato?
“Mi aspettavo questo tipo di Parma perché so che ha giocatori di grande qualità che non rispecchiano la posizione di classifica che ha il Parma. Sono giocatori con strappo, gamba e qualità come Bernabè o Vazquez, assieme ad attaccanti che attaccano sempre la profondità. Normale che se nel primo tempo incontravano una squadra che ribatteva colpo su colpo, potevano incontrare difficoltà. Non che noi non lo abbiamo fatto o voluto fare, questa era la nostra intenzione, ma siamo arrivati sempre un pochettino in ritardo. Abbiamo perso qualche duello di troppo. Quando inizi a perdere i duelli perdi lucidità, ti innervosisci, e noi abbiamo bisogno di questo perché lo richiede il campionato”.
“Genoa attendista? Sulla costruzione bassa del Parma la volontà era quella di stare alto per farli rilanciare, nella costruzione intermedia la richiesta era quella di stare tutti dietro la linea della palla. Ci hanno allungato un po’ troppo e il Parma ha trovato spazio soprattutto nelle imbucate di Vazquez o Bernabè. Se dopo l’infortunio di Mihaila mi aspettavo il cambio tattico da 4-2-3-1 a 4-3-3? Sì. Il Parma può giocare in entrambi i moduli. Avevamo visto le qualità di organico del Parma, con giocatori che si sanno adattare in diverse situazioni. Il Parma ha fatto una delle sue migliori partite, intensa e importante. Dall’altro lato mi assumo le responsabilità di questa sconfitta: il primo tempo non mi è piaciuto. La partita va subito archiviata e bisogna ripartire da venerdì prossimo”.
Parma 2-0 Genoa, Grifone mai in partita al Tardini: bastano Benedyczak e Vazquez