Il campionato di Serie B conferma che solo le vittorie multiple permettono di avanzare in classifica, come quelle del Frosinone e del Südtirol che hanno vinto tutte le gare del 2023. A loro si aggiungono il Palermo con tre vittorie consecutive, oltre il Genoa targato Gilardino.
Saltano le panchine: 19 cambi, anche multipli, su 23 gare sono un record. Bucchi potrebbe essere la più clamorosa sostituzione dopo che l’Ascoli era dato per partecipante alla lotteria dei playoff ad inizio stagione, quella di Cannavaro la più attesa: il curriculum del calciatore capitano campione del Mondo non si discute, ma da allenatore dopo le esperienze all’estero c’erano dubbi confermati dalla cadetteria. Anche Clotet è saltato per la terza volta a Brescia: al suo posto, altro debutto in B, Davide Possanzini, capitano del passato. C’è anche la grana De Rossi: sul suo allontanamento peserà la scelta di portare Nainggolan agli estensi. De Rossi si giocherà la panchina nel prossimo turno di spareggio in Laguna contro il Venezia.
Dopo 23 giornate di campionato si cominciano a fare i conti su quanti punti occorrono per la promozione diretta e per la salvezza. Davanti, se continua il trend visto sino a domenica, occorreranno più di 70 punti, eccetto per la capolista. In fondo alla classifica, qualcosa mai visto, forse 45 punti. Difficilmente accadrà che la terza classificata avrà 15 punti più della quarta per accedere direttamente in Serie A. Qualche probabilità in più che la quintultima in classifica possa avere 4 punti in più rispetto alla quarta classifica, che sarebbe retrocessa. Attualmente quello che allarma presidenti e società è che tra playoff e playout ci sono solo 9 punti.
Nervi tesi in Serie A, figurarsi in Serie B, dove il livello arbitrale è ancora più basso e il VAR, in particolare quello dei VMO che dovrebbero essere i professionisti dello strumento ma che non mettono più le scarpe con i tacchetti, non aiuta i giovani arbitri con poca esperienza, carattere e fermezza. Fa usare loro cartellini rossi con poche motivazioni per episodi che sul campo, visti anche da vicino, appaiono non regolari ma non da rosso mentre rallentati sconvolgono le gare. Gara dopo gara i nervi saranno sempre più tesi in una Serie B che non ce la si attendeva così da parte di Rocchi e della sua commissione. La B ha scoperto di non avere la goal line technology a disposizione.
Modena-Cagliari 2 a 0. Nell’anticipo del venerdì Ranieri alla prima sconfitta con i sardi perde di vista i playoff. La differenza è che i due attaccanti dei canarini sono andati a segno, quelli isolani Lapadula e Luvumbo, in particolare quando la squadra è rimasta in 10 uomini, sono spariti anche per incompatibilità di ruolo e sotto nel punteggio.
Cittadella-Ascoli 3 a 0. Caduta e peggioramento inaspettato dei Piceni in casa del Cittadella tanto da far cadere la panchina di Bucchi al fischio finale della gara. Con la tripletta, il Cittadella supera l’Ascoli in classifica portandosi a 27 punti. Ad Ascoli hanno dato la panchina a Breda dopo aver vinto il ballottaggio con Pillon. Cittadella unico protagonista della partita.
Spal-Bari 3 a 4. Che colpo del Bari in trasferta con un risultato rocambolesco. La squadra di Mignani dopo la vittoria a Ferrara torna a correre in classifica, ma non deve dimenticarsi che sono stati tre punti con il brivido. Salvati dal portiere Caprile dopo essere in vantaggio per 3 a 0. La capacità di gestire il risultato non fa parte dei galletti, ma De Rossi se n’è accorto troppo tardi anche se negli ultimi 10’ di gara poteva pareggiare dopo l’ingresso di Nainggolan, a corto di fiato ma autore di assist e gol. Operazione che potrebbe salvare la panchina di De Rossi questa settimana.
Perugia-Brescia 4 a 0. Batosta pesante per le rondinelle in casa del Perugia e dalla corsa in Serie A si trovano in zona playout dopo la quarta sconfitta consecutiva. Castori da quando è partito il girone di ritorno accumula risultati e non si è fatto pregare non solo dalla superiorità numerica, ma anche da una squadra in dispersione mentale per farne un dolce boccone. Castori convinto che adesso il suo calcio funzioni.
Pisa-Südtirol 0 a 1. La Torre Pendente di Pisa è diventata nuovamente terra di conquista nel 2023. Dopo la vittoria del Cittadella, ha vinto anche il Südtirol. Pesante sconfitta contro Bisoli, maestro di un tipo di calcio che a Coverciano faranno fatica ad insegnare alla nouvelle vague di tecnici: calcio all’italiana con giovanotti quasi sconosciuti a fine agosto che hanno imparato alla perfezione, Quarto posto in classifica 38 punti e possibilità di giocarsi i playoff in una partita secca in cui nessuno potrebbe più scherzare con gli altoatesini. Catenaccio e contropiede, fare un gol con pochi tiri in porta, iniziare la gara tutti dentro la propria metà campo e dopo il gol davanti alla propria area, anche dentro, hanno annichilito il gioco del Pisa che non ha trovato spazi e ha fatto fatica con quasi 90′ da giocare, passati in svantaggio dopo aver incassato il primo corner al 10’ con un gol di Belardinelli al primo gol tra professionisti. Altra favola quella del Südtirol.
Cosenza-Ternana 0 a 0. Un risultato ad occhiali con poche emozioni. La sterilità di entrambe le squadre è stata protagonista.
Benevento-Venezia 1 a 2. Colpo dei lagunari a Benevento anche senza il mare vicino. Vittoria che in un colpo leva il tecnico Vanoli dall’ultima posizione in classifica e inguaia il suo compagno a Parma, Cannavaro, poi licenziato. Le streghe vivono l’incubo della Serie C e il Presidente Vigorito manda a casa anche il fratello Paolo e il direttore sportivo Foggia. Affonda Cannavaro dopo che in 17 gare ha collezionato 3 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte.
Como-Frosinone 0 a 2. I ciociari vincono senza storia a Como contro una squadra considerata in forma dopo le ultime gare giocate. Risultato mai in discussione e dopo la doppietta Grosso ha gestito il risultato. Se il Frosinone vola e mette ansia a chi lo insegue, il Como si consola di continuare ad essere fuori dalla zona retrocessione.
Parma-Genoa 2 a 0. Il Genoa non si è neanche riversato in avanti oltre non tirare in porta e gli avversari non giocavano con l’autobus davanti alla porta. Questa la chiave della gara, Gilardino dovrà capirlo alla svelta. Il giro pallone genoano è stato lento, per sfondare serviva più velocità o provare a fare un’altra partita sporca nei contrasti. Serviva giocare nel secondo tempo con i due attaccanti di peso e giocarsela meglio sui palloni sporchi dentro l’area avversaria cercando di innescare più rapidità e sostanza anche in quelli che la posseggono? Aramu e Albert spettatori non paganti. Anche Strootman in difficoltà: non gradisce il ruolo di play. Gilardino si è preso le colpe, sbagliando. I calciatori del Genoa nella bambagia della privacy, guai ad avvicinarsi al Pio Signorini. Chissà di chi saranno gli ordini, sono fuori dalle considerazioni e domande dei cronisti e delle sollecitazioni dei tifosi. Qualcuno arrivato con credenziali di qualità dovrebbe domandarsi perché in 23 giornate di campionato continua a balbettare in campo pur avendo i mezzi per cantare da tenore. Dovrebbe spiegare e chiedere scusa. La zona mista qualche scossa in più lo produceva, ma assieme agli allenamenti è sparita pure quella.
Il Parma ha vinto ma sono esagerati i titoli dei quotidiani sportivi e no: “Benedyczak-Vazquez: Parma impeccabile; Genoa primo stop per Gilardino, che grande Parma; Parma implacabile: Genoa KO“. Titoli esagerati, ma il calcio è bello perché ognuno lo vede come gli pare: sono i gol a far scrivere e non un’analisi di quello che è successo per 96’ di gioco dove HANNO fatto tutto il Genoa e l’arbitro per esaltare il punteggio dei ducali. Senza il rigore fasullo come sarebbe finita?
Palermo-Reggina 2 a 1. Le assenze dei calabresi hanno pesato. Il Palermo con lo spirito alto delle tre vittorie e dei nove risultati positivi consecutivi ha avuto la meglio perché ha il capocannoniere del campionato Brunori che vince tante gare da solo. I siciliani hanno patito nel primo tempo, all’inizio di ripresa una giocata di Brunori e un rigore reggino ha aperto loro le porte della vittoria portandoli in zona playoff. A vantaggio dei siciliani il fatto che tutte le “corazzate” del campionato hanno lasciato il Barbera ubriache, anche se solo del risultato: Genoa, Parma, Cagliari, Reggina.