La prima sconfitta esterna del Genoa e di Gilardino del 2023 è stata amara per quanto successo sul campo e per gli errori dei giocatori e del direttore di gara sul rigore concesso al Parma, ma l’ora di fare subito bene è arrivata ed è arrivata subito giocando in anticipo al venerdì.
La gara andrebbe analizzata da tutti, ma da fuori invece si cercano i difetti del passato dimenticando quello che era successo nelle precedenti 7 gare dopo il cambio. La società in silenzio, Gilardino e il suo staff conoscono meglio di noi quello che succede al Pio Signorini e alla ripresa dei lavori avranno fatto l’analisi di quello successo coinvolgendo tutta la rosa. Mandela avrebbe detto: “io non perdo mai, quando non vinco imparo“. Frase che Gilardino ha fatto sua.
Vista la gara al Tardini, al di là degli episodi, il Grifone meritava di perdere avendo sbagliato la partita, non recependo l’impostazione strategica del mister. Il tutto è stato denunciato a fine gara in conferenza e, in particolare, sotto la lente è finito l’approccio alla gara dopo aver visto i tifosi ducali rumoreggiare e – perché no – anche la partita disputata a Cosenza il turno precedente dai crociati. Il Genoa ne ha fornito la fotocopia in Emilia.
Sono misteri del calcio difficili da interpretare e la critica li trasforma immediatamente in negativo. Non è un mistero che il Genoa quest’anno e negli ultimi anni non sia mai stato una macchina da gol: il difetto è sempre stato nel cuore del gioco e nella solitudine delle prime punte nella morsa delle difese avversarie.
Gilardino ci ha provato a risolvere i problemi, senza dogmi tattici, e lo ha fatto giocando in vari modi, realizzando poco ma portando in classifica punti. Il problema da risolvere non è l’attacco, ma la falla nella costruzione del gioco a centrocampo in fase di costruzione.
Contro il Palermo si dovranno alzare i ritmi e trovare soluzioni diverse al gioco rispetto al palleggio da dietro e allo stucchevole passaggio indietro che, per la misura dei passaggi, ha sempre fatto fatica a trovare la profondità.
Tocca ad Aramu e Albert, senza perdersi nel dribbling e volere solamente il pallone fra i piedi, dare maggior imprevedibilità e tutti gli altri, senza vergognarsi, dovranno nel contempo risolvere il problema del tiro dalla distanza. Basta guardare gli highlights delle gare di Serie B per capire come arrivano i gol, senza dimenticarsi del lavoro sulle corsie laterali che al Genoa è ben poco efficace.
Equilibrio cerca Gilardino, ed equilibrio nel calcio è come andare in bicicletta: per ottenerlo non bisogna pedalare piano. Nel calcio si ottiene correndo, giocando senza pallone e ricercando spazi.
Contro i rosanero serve una partita da Grifoni e per farla nello spogliatoio del Pio Signorini e del Ferraris bisognerebbe attaccare, come faceva Helenio Herrera, le frasi di Buffon al termine della gara con il Genoa rivolte ai propri compagni: “Bisogna soffrire di più quando si perde per essere più volitivi nell’evitare altre sconfitte e la decantata rosa, sulla carta, deve capire che bisogna fare di più e cose diverse, senza mediocrità, traccheggiare, giocare senza senso. Tutti possono e devono incidere e devono avere la voglia di incidere“. A questo lungo concetto bisogna aggiungere che occorre capire, anche sul prato verde, quello che sta succedendo e non solamente in panchina.
Gilardino avrà studiato qualcosa per rivitalizzare il gioco considerando che la forza del Palermo, oltre il bomber Brunori, sono le corsie laterali. Altro destro a sinistra dopo le esperienze fatte? Auspichiamo di no.
L’esperienza in questa serie B è una cosa utile ma serve poco. L’esperienza in questa B e al Genoa si tramuta e si ottiene quando si cerca qualcos’altro: corsa, gamba, grinta. Nel DNA dei giovani che si allenano al Pio Signorini dall’inizio dell’avventura Gila, Boci e Lipani, queste tre cose ci sono sempre state. Fatto e provato, manca solo questo a Gilardino perché – in attesa di Hasp squalificato – ha fatto tutto quello che poteva fare. Peraltro dopo il calciomercato sarà difficile attendere trasformazioni che provochino rivolgimenti tecnici e tattici. La partita con il Palermo dovrà dare di più, non solo da parte di Gilardino ma soprattutto da parte di quelli che giocheranno.
Arriva al Ferraris il Palermo, forse la squadra con più alti e bassi in questa strana Serie B. L’inizio campionato con la vicenda Baldini, esonerato ancor prima dell’inizio del campionato, e l’arrivo di Corini hanno prodotto in 12 giornate tre vittorie, due pareggi e sette sconfitte. Dopodiché Corini ha abbandonato il 4-2-3-1 europeo facendo una netta virata, in particolare dopo le due sconfitte consecutive con il Cosenza in Calabria e al Barbera con il Venezia.
Togliendosi la nomea di allenatore integralista, Corini ha fatto vedere di essere capace di cambiare modo di giocare con un piano gara in base all’avversario e alle situazioni, interpretandolo con alterne fortune. Sino alla quindicesima giornata si sono susseguiti cambi moduli durante i 90’ di gara passando da un 4-3-3 “incrociato” nelle due fasi di gioco a un 3-5-2 o 4-4-2 più puri. Svolta che ha portato nelle nove ultime giornate 5 vittorie e 4 pareggi, con i suoi punti cardine del passato in A e in B: un centrocampo di gamba e lavoratore, esterni in grado di fare bene le due fasi con continuità nelle due fasi e un attacco di fantasia.
Svolta arrivata con il 3-5-2 con due corsie laterali presidiate da Sala e Valente, con i centrali di difesa che si allargano per coprire gli esterni formando due linee a quattro e i centrocampisti pronti a coprire gli spazi sulle corsie laterali. Operazione che ha permesso a Segre di portarsi in avanti e riempire le aree avversarie. Corini ha cambiato spesso il play, ma con l’arrivo di Verre dalla Samp potrebbe averlo trovato: ha debuttato nel secondo tempo contro la Reggina, ultima gara.
In avanti Corini ha avanzato la posizione di Di Mariano e di tutto ciò è rimasto subito avvantaggiato Brunori, un centravanti moderno, non più solo in mezzo agli stopper avversari. È attualmente capocannoniere con 13 reti realizzate, quasi la metà di quelle segnate dai rosanero. Attenzione: la squadra non è nella top dei tiri totali e tiri nello specchio .
Tirando poco, l’ultimo Palermo ha avuto una caratteristica per fare il filotto di nove risultati utili consecutivi: i cross dalle corsie laterali. Questi testimoniano che attaccano sulle fasce laterali e rispetto al passato sono meno imprecisi nelle assistenze, cumulando successi anche nelle fasi finali delle partite. Il cambio tattico di Corini ha reso il Palermo più equilibrato: crea poco ma porta punti a casa e ultimamente sono quelli giusti, quelli che gli hanno aperto le porte dei playoff raggiungendo il sesto posto in classifica.
Dal calciomercato invernale sono arrivati: Orihuela dal Montevideo City (difensore centrale); Tutino dal Parma (attaccante); Verre dalla Sampdoria (centrocampista); Graves dal Randers (difensore); Aurelio dal Pontedera (esterno sinistro); Masciangelo dal Benevento (esterno destro, ambidestro).
La formazione contro il Genoa per quanto rigurda la difesa e l’attacco non dovrebbe subire mutamenti: Pigliacelli in porta; Mateju, Nedelcearu, Marconi in difesa; Valente e Sala sulle corsie laterali; Brunori e Di Mariano davanti. Ballottaggio a centrocampo tra il nuovo arrivato Verre, Segre, Broh, Damiani, Gomes. L’unico sicuro è Saric. Ai box Stulac, Bettella e Vido.
Arbitro Marinelli sezione di Tivoli, classe 1984, maresciallo dell’Esercito Italiano del 7° Reggimento Alpini. In Serie B dal 2016, alla Can A e B dal 2020 quando sono state unificate. In stagione 8 gare in Serie A e 2 in Serie B, tra cui un Brescia-Palermo.
Marinelli al centro di un clamoroso errore in Venezia-Bologna 2021/2022: concesse un rigore ad Aramu richiamato al VAR, che evidenziava il contatto non ci fosse stato. Assegnò da buon maresciallo la massima punizione: sospeso fino alla fine del campionato ultime tre giornate. Marinelli non ama il VAR, vede cose diverse dal campo. Assistenti di linea saranno Di Vuolo (Castellammare di Stabia) e Vigile (Cosenza), quarto uomo Monaldi (Macerata). Al VAR Abbattista della sezione di Molfetta, AVAR Paterna (Teramo).
Diffidati Palermo: Brunori. Diffidati Genoa: Strootman, Hefti.