Il CEO del Genoa, Andres Blazquez, è intervenuto questa sera alla trasmissione “We Are Genoa” in onda su Telenord. Si parte subito dal momento che sta vivendo il Genoa, che è reduce dal successo per 3-0 contro la Spal. “Ovviamente è un bel momento, poi dopo una partita dove abbiamo visto tre gol. Sono molto contento anche per Salcedo, che tanti volevano portare con noi, per Lipani e l’esordio, e molto contento per Michele Sbravati (presente in studio, ndr) che ha portato tanti grandi giocatori nel nostro settore giovanile”.
E dopo aver parlato di Dragus e Salcedo, si parla del secondo posto che il Genoa vuole conservare con determinazione: “Sì, è così. Il campionato è lungo e bisogna avere tanta regolarità. Ora ci sono tre partite molto importanti, una fuori e due in casa, e quello che dobbiamo fare è continuare con questa voglia di vincere che hanno i giocatori, con lo spirito che vedo quando parlo con Gilardino, il quale ha creato veramente una squadra. Bisogna continuare a lottare perché è ancora lunga. Ogni volta un po’ meno lunga, ma abbiamo un’opportunità fantastica per fare un risultato importante e allontanarci dal terzo posto”.
Sulla scelta di Gilardino, che dalla squadra è seguito con grande convinzione: “Il merito di aver portato qui Gilardino parte anche da Sbravati e Taldo che hanno convinto Gilardino a venire da noi. Ha fatto cose fantastiche in Primavera e non dirò che sono sorpreso perché lui capisce e conosce veramente il calcio. Sa agire e sa fare esprimere al meglio i calciatori. È un allenatore fantastico. Se ci aspettavamo un calcio italiano così complicato e contorto? Forse la differenza nel nostro gruppo sta nel fatto che ci sono tanti stranieri, con capacità di integrare gente di tutto il mondo che ci permette di adattarci e vivere anche le realtà di ogni Paese in cui siamo. In Italia abbiamo trovato il gruppo giusto e credo, per fare un esempio, che Spors abbia trovato grandi giocatori, come Dragusin, Frendrup, Gudmundsson. Non voglio dimenticarne nessuno…”. E a chi gli chiede che bisogna ricordare anche i giocatori che Spors ha sbagliato, Blazquez evidenzia che “ci sono direttori sportivi che sbagliano anche di più, quindi credo che abbia fatto un grande lavoro”.
Si parla successivamente della necessità di ritrovare la Serie A sul campo, anche per i costi che sarebbero insostenibili stando a lungo in Serie B: “Il paracadute qui quando siamo arrivati era già stato speso. Immaginate che i ricavi in B sono molto di meno, ma abbiamo due cose importanti: la risposta della tifoseria, che ha fatto un numero di abbonamenti tra i più importanti degli ultimi anni, e quella del ticketing, molto importante. E poi c’è la società di Genova che ci ha fatto tanti sponsor, tante persone a livello personale e tante aziende, al punto che abbiamo esaurito gli spazi in tribuna. Volevo ringraziarli veramente. I genovesi sono tirchi? No, non sono tirchi: spendono i soldi nel modo giusto, aiutando il Genoa. Come marketing, noi vogliamo dare a quelli che vengono allo stadio di più di quello che pagano e spendono. Vogliamo tanti sponsor che vengano ogni anno. E abbiamo già parecchi sponsor che ci hanno chiesto di rinnovare anche l’anno prossimo, che sia in A o che sia in B, perché hanno visto un cambiamento in tutto”. Si torna sul tema del paracadute che il Genoa non ha incassato dopo la retrocessione perché già scontato con le banche: “Per noi il paracadute dell’anno scorso, che per il Genoa era di 25 milioni, non è neppure arrivato sul conto bancario”.
Viene fatta una domanda anche sul prossimo centro sportivo e sui progressi: “Michele (Sbravati, ndr) lo sa, parliamo spesso di questa situazione. Abbiamo identificato cinque posti e tre sono quelli che stiamo valutando più attentamente. Per qualunque posto, la scelta deve essere fatta entro i prossimi 2/3 mesi. Dipende da tanti fattori, ma una volta fatta poi ci vuole un tempo per fare tutte le cose. Ma vorrei aver fatto la scelta entro fine stagione”.
Sul punto di penalizzazione: “La squadra ci ha aiutato affinché questo punto fosse memoria passata. È stato un errore in buona fede, come già detto, che non ha una vittima in particolare, ma è stato un errore collettivo – e mi prendo anche la mia responsabilità. È stato un errore in buona fede, la FIGC lo ha percepito come tale”. Inevitabile una domanda sul nome di Vincis uscito su alcuni striscioni comparsi ieri allo stadio ad inizio ripresa, come scritto anche in cronaca qui su Buoncalcioatutti: “Sinceramente mi vergogno che un tifoso del Genoa abbia messo quelle parole. Questo è un errore della società. Stefano Vincis è uno dei migliori direttori finanziari che ci possano essere, ha la massima fiducia mia e dei 777. E non cambia. Non è la persona responsabile di questo errore, che come ho detto è un errore collettivo. È una questione che voglio chiudere”.
Sulla gara di Cagliari, la sua importanza e le assenze che ci potrebbero essere: “Il Cagliari è una squadra fortissima con un allenatore di cui non devo dire niente: Ranieri è un grandissimo allenatore. È una delle squadre che a priori è candidata per andare in A. Andremo lì con molto rispetto, sapendo che sarà una situazione complicata in quello stadio. Dobbiamo andare lì con rispetto e serietà, mantenendo il nostro atteggiamento. Noi andiamo tutte le partite per vincere”. E sulla partita di mercoledì c’è anche il rischio di avere nuovamente qualche assenza di troppo per infortunio: “Sinceramente non conosco la situazione medica, perché sapete che dopo la partita si deve aspettare un po’ di tempo per saperlo. Non lo so, altrimenti ve lo direi, ma qualcuno sì. Qualcuno torna”.
Si chiude con un passaggio legato al fatto che Blazquez, in casa o trasferta, non si perda neppure una partita del Genoa: “Anche l’anno scorso andavo in tutte le trasferte. La mia famiglia adesso è venuta qui, vengo spesso. Se tutti vanno in macchina, vado in macchina. Se vado in aereo, porto anche mia moglie. Mi hanno detto di non portare la moglie in trasferta, ma lo trovo ridicolo: me la porto così mi controlla che non faccia casini (ride, ndr). Io comunque ho un lungo rapporto con l’Italia da almeno trent’anni. Ora ho la possibilità di seguire il Genoa nel percorso per tornare in Serie A e spero gli anni prossimi in un percorso per mantenere la A e fare grandi cose in futuro”.
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