Alle ore 13.15 dalla sala stampa della Unipol Domus è intervenuto in conferenza stampa Claudio Ranieri, tecnico del Cagliari, che ha presentato la situazione in casa sarda e ha analizzato il prossimo avversario. Si parte subito dalla situazione in infermeria in casa sarda. “Quelli che hanno giocato hanno avuto un recupero normale, gli assenti stanno piano piano tornando. Gli ultimi cinque minuti ho messo Pavoletti, che era venuto proprio per questo a Venezia: non aveva fatto ancora un allenamento. Stanno recuperando piano piano, che non significa che sono pronti per fare novanta minuti. Intanato ricomincio a rivederli in allenamento, i vari Pavoletti, Nandez, Deiola, Di Pardo. È importante che possa scegliere, per adesso ho dovuto fare un po’ il farmacista. Ora speriamo che anche Lella non sia niente di grave. Io vorrei andare in difficoltà perché la mia difficoltà, il mio errore, sarebbe uno 0,2% se scelgo Tizio al posto di Caio. Se stanno tutti bene, si sbaglia poco. L’importante che i ragazzi sappiano che li valuto di allenamento in allenamento. E se andremo in Serie A non sarà per quelli che hanno giocato di più, ma per quelli che hanno giocato meno che si sono fatti trovare pronti”.
Oltre a chi sta recuperando ma magari non avrà novanta minuti nelle gambe, è sicuro il ritorno di Lapadula dalla squalifica rimediata a Bari. “Avere Lapadula e Pavoletti per noi è tantissimo – spiega Ranieri – Intanto sono contento che sto recuperando Mancosu, giocatore di grande spessore e altra categoria. Avere nuovamente Lapadula per noi è vitale, è un ragazzo umile, che lotta sempre e si dà da fare per i compagni. L’ho già detto, ma per me la costruzione di una squadra è come quella di un palazzo: prima le fondamenta, poi si appendono i quadri. Se non vinci, ma non perdi, è sempre un punto che metti dentro. Nelle mie squadre tutti devono partecipare alla fase offensiva e il primo attaccante è il portiere. Quanto mi piace segnare un gol con un rinvio del portiere, senza fare mille passaggetti a destra o sinistra”.
Sugli ultimi due pareggi consecutivi in trasferta con Bari e Venezia: “Volevamo vincere, ma vedo il bicchiere mezzo pieno – insiste Ranieri – la squadra si sta trovando, compatta, pronta a colpire quando possibile. È mancato il risultato pieno, ma magari arriveranno partite dove non meriteresti il punteggio pieno e lo farai. Questo è il calcio, questo è lo sport. L’asticella ora si alza arrivando il Genoa? Credo siate abituati qui a vedermi cambiare, come cambiai già trentatré anni fa durante la partita e ci salvammo. Oggi lo fanno tutti, adattandosi a cambiare con più sistemi di gioco. Lo vedrete col Genoa che partirà magari col 4-3-3, poi cambierà con un 3-5-2. In ogni caso, col Genoa sarà una bella partita, spero ci sia il pienone mercoledì sera: abbiamo bisogno del nostro meraviglioso pubblico. Sarà una gran bella partita“.
“Come si batte questo Genoa? Noi sappiamo di dover dare il massimo e facendolo la pressione si azzera – spiega Ranieri – E questo perché dopo aver dato il massimo, accetti anche una sconfitta. Senza sminuire il Frosinone primo e primo con merito, il Genoa è la squadra più forte della Serie B. Ha giocatori di grandissima esperienza, che anche se li bendi sanno giocare da soli. Noi dobbiamo fare una grande partita. Punto“. La conferenza termina con una parentesi su Gilardino e i numeri che accompagnano la sua avventura alla guida del Genoa: 24 punti in 11 partite. “Bravissimo. Come accade per i calciatori, ci sono allenatori giovani che riescono subito e allenatori giovani che non riescono subito. Gli è stata data un’opportunità e la sta sfruttando alla grande. Complimenti”.