Prova di forza del Genoa non contro il Cosenza, ma contro la Serie B che si è crogiolata e compiaciuta per una notte di aver superato o agguantato il Vecchio Balordo.
La gara con il Cosenza, in considerazione dei risultati della domenica precedente, quella del Bari in particolare, non era una gara semplice tatticamente, tecnicamente e fisicamente. Gilardino è stato bravo nel cercare di bilanciare tutto. Con coraggio ha fatto scelte di modulo e di uomini e con le staffette tra panchina e campo sono maturati i tre punti.
I soliti “maniman” che pensano che sia stato facile sbagliano: basta guardare i primi 30′ di gara e dopo l’unico errore difensivo genoano su cui gli avversari hanno colpito un palo allo scadere del primo tempo. Non era questa la partita per i calabresi per risalire la china dalla zona rossa: vista la classifica aperta importante fare risultato pieno il prossimo turno con la Spal.
Il Genoa in striscia positiva è un bene in questa Serie B stramba e particolare. Squadre in grande difficoltà ci sono, ma in campo non lo dimostrano mettendo in campo le peculiarità non tecniche e tattiche per fare il risultato. Un esempio è l’avversario del Genoa, il Cosenza tre partite fa perde 5 a 1 a Como dopo batte la Reggina in due minuti di gioco arrivando al Ferraris carica.
In campo il Genoa è sempre ben posizionato, i suoi giocatori sanno fare bene la fase difensiva, faticano in quella offensiva: in qual caso hanno provato ad attaccare una squadra chiusa che aspettava nella propria metà campo con 10 uomini fino al gol arrivato da calcio da fermo con sviluppi di gioco differenti: con attacco diretto con palloni lunghi dalla difesa, con attacco verticale cercando l’imbucata tutto difficoltoso.
La soluzione più semplice diventa l’attacco manovrato, muovere il pallone da una parte e dall’altra, i cambi campo per destabilizzare la fase difensiva avversaria con l’aiuto di Gudmundsson per creare superiorità. Quando è successo le scatole chiuse calabresi si sono aperte.
Poco da raccontare del secondo tempo, i gol fatti e quelli mancati ne sono la prova quando il Cosenza rimasto nudo del suo tatticismo lasciando spazi alle ripartenze genoane.
È da raccontare il gol di Dragusin, ormai “sentenza” per tutte le retroguardie avversarie sui palloni inattivi. Da riportare come è avvenuto: sulla trequarti cosentina a destra per battere il calcio di punizione c’erano Albert e Strootman. Dragusin ha fatto un cenno al battitore che si sarebbe smarcato alle spalle della difesa servito ha battuto a rete in solitudine.
Quello scritto sul gioco e sui palloni inattivi dovrebbe essere la somma degli allenamenti, delle piccole partite come in un computer e quando la password accende il gioco, il passaggio, il game-over per gli avversari è quasi assicurato. Quello che sta creando Giardino e tutto ciò preso dalla sua carriera con i tacchetti e adesso cerca di proporlo con i grifoni.
Gilardino, grazie, di aver lanciato i giovani genovesi genoani della Cantera rossoblù a quarti. Prima Boci, a seguire Lipani, nel Monday night ultimo Accornero. Una soddisfazione anche per Buoncalcioatutti che li ha seguiti in tutte le Under genoane guidate con maestria da Sbravati, Taldo, Chiappino e tutti gli altri allenatori. Lipani e Accornero giocano nelle nazionali azzurre da tempo e saranno una gioia per i loro papà genoani e in futuro per quelli che li vedranno giocare.
Gilardino vuole sempre fare un passo alla volta, ma l’obiettivo finale è preciso. Lui diventa sempre più capace se la squadra oltre giocare meglio farà risultati.
Il Genoa non toglierà mai le mani dal volante per la A con i tifosi che scendono in campo in tutte le giornate di campionato consapevoli che le curve da affrontare sono tante: c’è la coscienza che la via non si abbandonerà mai i genoani datati al Ferraris, in trasferta, in casa e quelli che lo seguono nel mondo con qualsiasi mezzo che sia tv, computer, Radio Nostalgia, Buoncalcioatutti si emozionano in ogni gara del Vecchio Balordo.
È da traino per Gila, la squadra, lo staff la società che non possono fare finta di niente davanti a questa atmosfera che si respira, consapevoli che dovranno faticare ogni partita per trovare e cercare di aprire la finestra per trovare l’aria per fare gol. In Genoa-Cosenza c’è stato anche il terzo tempo, dopo le feste con la Nord e la Sud i giocatori del Genoa sono andati sotto la gabbia dei tifosi cosentini per ringraziarli di averli applauditi.
L’ottimismo di Gilardino, dei genoani, della società è quello di non vivere nel passato ma nel futuro. Contro il Cosenza più di 24.000 spettatori. Il futuro prossimo è l’appuntamento da vivere domenica prossima alle 16.15 contro la Ternana.