Da domani full immersion fino a metà maggio sull’ottovolante delle partite, pronti a scrivere altre pagine di Genoa con un tecnico che vuole realizzare un’altra meraviglia in panchina dopo quella fatta in campo a suon di gol.
Gilardino sta costruendo qualcosa di importante non solo con i numeri e dentro le partite, ma anche coi risultati positivi, ricercando il dominio del gioco e delle gare. Al Pio Signorini non vedono l’ora di giocare le prossime otto gare, al di là degli incidenti di percorso non previsti in infermeria e Gilardino metterà in guardia tutti – non solo i giocatori – da un eccesso di confidenza.
Gilardino oggi in conferenza stampa, oltre a parlare della prossima tattica, sarà categorico come sempre ha fatto nel chiedere che nessuno debba essere appagato dai risultati positivi conseguiti. Nessuno deve far calare lo stimolo e l’attenzione. Anche contro la Reggina la squadra scenderà in campo con la voglia non solo di vincere, ma anche di giocare al 100%.
Operazione non facile contro qualsiasi avversario quella di giocare al pallone in Serie B. Varrà anche con l’avversario di domani sera. In ogni caso, i Grifoni vogliono bussare con convinzione al raggiungimento dell’obiettivo. Non si tratta solo di piacere nelle prossime otto gare, ma anche di vincere altre partite. Tutti i giocatori, tutta la rosa, sono pronti a giocare come chiede Gilardino, convinti che lui possa preparare la gara ma poi giochino loro.
La corsia di sinistra rossoblu a quarti è stata un calvario dalle prime giornate di campionato visti gli infortuni. Gilardino ha provato a giocare a quattro e a tre. La miglior difesa sarà anche l’attacco, ma se il reparto arretrato rimane impenetrabile allora è tutto più semplice. E se il Genoa non ha minimamente risentito della mancanza di tanti gol, molto lo deve proprio all’atteggiamento in fase difensiva.
Al Genoa il gol non lo prendono tutti, a partire dagli attaccanti, e se Martinez subisce pochi tiri in porta – o proprio nessuno – è merito di Gilardino, che ha fatto capire che non possono essere previsti movimenti in autonomia. Esiste piuttosto il fatto di andare come un orologio svizzero, altrimenti tutto va a rotoli. Il tecnico rossoblu è sempre alla ricerca della perfezione e durante questa sosta, oltre avere caricato le pile, sarà tornato a pressare sulla tattica.
In difesa ci saranno l’esperienza e il carisma di Criscito. Considerando il fatto che a Pippo Inzaghi piace – o, per meglio dire, è piaciuto solo nel girone di andata – ricercare la verticalizzazione immediata e non giocare da dietro, con esterni che prediligono spazi davanti a loro, qualcosa potrebbe escogitare Gilardino di diverso. Anche perché i calabresi nel 2023 difficilmente hanno fatto rivedere le ripartenze fulminee.
Allora ecco che fa capolino il concetto di pressing, riferendosi all’azione collettiva con la quale più giocatori aggrediscono e circondano l’avversario in possesso di pallone in modo da non lasciargli né tempo né spazio per poter agire con calma. Ciò potrebbe essere una chiave della partita contro gli amaranto.
È di estrema importanza, affinché il pressing abbia buone possibilità di successo, che oltre il portatore di pallone avversario vengano aggrediti anche i compagni che si trovano nelle vicinanze e possono aiutarlo. Tutto questo può riuscire se il Genoa sarà molto compatto e le distanze gli uomini che li compongono saranno brevi. Il pressing non riesce se i giocatori sono troppo distanti l’uno dall’altro con il pericolo di lasciare spazi alle ripartenze avversarie.
Il pressing sarebbe utile per mettere in difficoltà la fascia destra calabrese con qualche giocatore oltre il centrocampo pronto a mettere corsa e forza e lasciare poco spazio da utilizzare. Una delle chiavi del gioco del girone di andata di Pippo Inzaghi quando il Genoa pagò il risultato negativo. La formazione per i recuperi da infortuni troverà risposta nella conferenza stampa di oggi pomeriggio. Per la tattica a domani sera quando inizierà la gara.
In casa Reggina, scenderà in campo al Ferraris con il primo obiettivo di mettere la salvezza in sicurezza, considerato che sullo Stretto sono fiduciosi ma anche preoccupati del Deferimento arrivato Martedì scorso. Stando alle considerazioni fatte in FIGC e rilanciate dai ben informati, si annunciano dai quattro (se non di più) punti di penalizzazione per non aver rispettato la scadenza dei pagamenti di stipendi (in particolare quelli ceduti a gennaio) e contributi Irpef. La penalizzazione potrebbe arrivare (difficile) nella giornata in cui giocherà contro il Genoa o la prossima settimana, nell’intervallo tra i giorni del recupero in casa del Perugia (martedì 5 aprile) e la gara casalinga contro il Venezia.
La stagione della Reggina era iniziata travagliata, ma il cambio di proprietà che ha permesso di iscriverla al campionato e la carica del Presidente Cardona, come quando arbitrava in Serie A, avevano dato una scossa anche alla tifoseria, sempre presente al Granillo.
La formazione amaranto è stata la sorpresa del girone di andata. Anche dopo il primato temporaneo, Inzaghi predicava zero illusioni. Se nel girone di andata i calabresi avevano stupito per aver capito subito i meccanismi di Inzaghi, pronia a ricompattarsi in fase difensiva con tutta la squadra pronta a sacrificarsi, compresi i riferimenti offensivi. Il tabellino del girone rendeva Inzaghi e compagnia protagonisti con 11 vittorie, 5 sconfitte e 3 pareggi, 29 reti realizzate e 17 subite. Dopo la sosta il capovolgimento dei risultati: nelle dieci gare giocate, da recuperare martedì in casa del Perugia, solo due 2 vinte, 8 perse, 10 gol fatti, 16 subiti. I tasselli per il 4-3-3 immaginato dal Mister piacentino ci sono stati tutti, ma solo nella prima parte di campionato.
La Reggina non costruiva trame di gioco con il pallone tra i piedi e in fase di contropiede o transizione cercava sempre i velocissimi esterni d’attacco con immediate verticalizzazioni, con Menez falso nove che lanciava subito Canotto, l’opzione più presente. Funzionava grazie al prezioso aiuto delle mezze ali che attaccavano la metà campo avversaria in fase di possesso e cercavano di recuperare palloni nella zona alta del campo.
Il tutto colorato dalla rinascita di Menez con il ruolo di falso nove, imprevedibile con i continui spostamenti sul fronte d’attacco. Il movimento di Menez è stata la carta vincente del girone di andata: attirando su di sé la pressione dei difensori avversari, permetteva alle mezzali Fabbian, Majer e Hernani di attaccare e riempire l’area avversaria.
Cosa sia successo dopo la ripresa del campionato e sino alla Befana se lo chiedono in molti. La risposta più accreditata è che ci sia stata la fine della benzina degli esterni e degli elementi di qualità a centrocampo, non dimenticandosi che per questioni societarie non avevano fatto il ritiro rimanendo a Reggio Calabria con più di 30 gradi di temperatura, nell’agosto 2022.
Dopo la batosta per 4 a 0 al Granillo subita per mano del Cagliari prima della sosta, alla ripresa e con un solo giorno di riposo, Inzaghi ha fatto capire ai suoi che per cercare di tamponare i risultati negativi avrebbe cambiato modulo. Una sorta di 3-5-2 con il recupero di Cionek centrale di difesa, anche se in campo diventa più una difesa a cinque. Inzaghi ha provato anche Gagliolo terzino sinistro con Menez seconda punta e in tanti a giocarsi la maglia di prima punta: Gori, Strelec, Galabinov. Indisponibili Ricci e Obi. Da Reggio Calabria arrivano notizie anche sul fatto che Pippo Inzaghi abbia provato pure il 4-1-4-1.
Anche per formazione calabrese e la tattica si rimanda a domani sera dentro un Ferraris che, giorno dopo giorno, si avvicina ai 30.000 spettatori con 1500 reggini ad oggi nel settore ospiti.
Arbitro sarà Aureliano di Bologna, 43 anni, avvocato. Arbitro alla Can B dal 2013/2014, alla Can A solamente nel 2020 quando sono state accorpate le due categorie A e B. Nel 2021 VAR Ufficiale della FIFA. Il figlio d’arte, papà Presidente dell’Aia di Bologna, è un’amante del VAR. “È il nostro miglior amico“. Ha la fama di avere il cartellino facile, ma parla spesso con i calciatori per spiegare le sue decisioni.
In stagione 7 gare dirette in Serie A, 5 in Serie B con 22 gialli estratti. Tre doppi gialli, un rosso diretto. Non ha mai diretto Genoa e Reggina in questo campionato. Avrebbe dovuto dirigere Perugia-Genoa, poi la designazione cambiò e ad arbitrare al “Curi” fu La Penna. Primo assistente Pagnotta di Nocera, secondo assistente Marchi di Bologna, quarto uomo Fiero di Pistoia, VAR Nasca di Bari, AVAR Longo di Nichelino.
Diffidati Genoa: Strootman, Aramu, Sturaro. Diffidati Reggina: Canotto, Crisetig, Di Chiara.