L’allenatore del Genoa, Alberto Gilardino, si è presentato nella sala stampa del Druso per commentare la partita contro il Sudtirol, terminata con il pareggio per 0-0 e il vantaggio sul Bari che resta invariato a +6 (clicca QUI per leggere la cronaca). “Quanto conta questo punto? Conta. Conta molto. Abbiamo fatto ancora meglio nel secondo tempo rispetto al primo, anche come proposta di gioco. Non era semplice velocizzare la manovra oggi perché il campo rallentava molto, ma nel palleggio siamo stati bravi. È un punto pesante“.
Ci puoi spiegare questa espulsione nel finale?
“È stato un po’ concitato il finale con quell’episodio su Ekuban e c’è stata un po’ di discussione in panchina. L’arbitro ha provveduto a mandare fuori me e Bisoli, ma non c’è stato nulla di particolare. Siccome c’era stato un mezzo intervento nel primo con mano di Masiello e nel secondo tempo un mezzo episodio su Ekuban, il finale è stato un po’ concitato. Ma sono episodi…”
Alla fine sei andato all’attacco nonostante sapessi il risultato del Bari…
“A parte che non sapevo – e neppure volevo sapere – il risultato dell’altra partita, ma questa è la nostra volontà. Giocarci la partita, proporre, creare i presupposti per andare a vincerla e fin dall’inizio è stata una gara complicata interpretata nel migliore dei modi, da squadra forte, che ha consapevolezza e maturità tali da venire in questo campo contro una formazione ostica e contro un allenatore che ben conosce la categoria”.
Come vivrai questa settimana che porta all’Ascoli? C’è il rischio o la possibilità di andare a fare una gita a Frosinone…
“Non parliamo di queste cose, pensiamo che tra cinque giorni abbiamo l’Ascoli in casa, un’altra squadra da affrontare al massimo delle possibilità e della nostra energia. Sappiamo quanto conti questa partita, così come le altre partite degli scorsi mesi o settimane. C’è consapevolezza, entusiasmo, e in casa dobbiamo portarli questo sabato”.
Sulle condizioni di Criscito e il cambio di Coda, se tattico o anche per lui di natura fisica?
“Mimmo ha avuto un problema al polpaccio, quindi precauzionalmente ho deciso di cambiarlo. Per Massimo avevo bisogno di vedere qualcos’altro davanti e ho scelto Ekuban che poteva darci energia, qualche spunto in profondità quando ce la lasciavano, visto che è stata una gara dove ce ne hanno lasciata davvero poca. Massimo ha fatto bene, solamente avevo bisogno di ricercare un altro tipo di giocatore là davanti”.
Oggi è il vostro dodicesimo risultato utile di fila. Ha un peso per quell’autostima di squadra di cui parlava anche ieri…
“È un punto importantissimo, un punto che ci permette di rimanere lì e ci permette di avere una partita in meno. Questo è fondamentale e determinante”.
Non per tornare sull’episodio di Ekuban, ma sotto la sua gestione non ha mai ricevuto un rigore il suo Genoa. Lo stavamo riguardando ed è difficile non darlo: forse il VAR ha giudicato l’entità del tocco. Lo avete rivisto?
“Sì sì lo abbiamo rivisto, sia l’episodio di Masiello sia quello di Ekuban. Sinceramente dobbiamo essere più forti di queste cose, più forti degli episodi. Non voglio parlarne. Anche in passato mi faceste domande sugli arbitri: anche loro fanno cose increibili, positive, e a volte sbagliano come giocatori e allenatori. C’era il VAR, ci sono mille cose e non diamo adito a polemiche. Pensiamo a noi, a quello che dobbiamo fare, ed è vincere con l’Ascoli”.
Il tecnico rossoblu ha poi completato il giro di dichiarazioni a Sky Sport. “Ci ha buttato fuori entrambi e mi spiace aver lasciato la squadra sola, mancavano pochi minuti – ha spiegato in merito all’espulsione rimediata nel finale – Sull’episodio di Ekuban nel finale, che mi sembrava rigore, diciamo che si sono accesi un po’ i toni”.
La mancata vittoria è compensata dal pareggio di Bari?
Si, ma noi pensiamo a noi. La squadra ha dato una risposta importante in un campo difficile e contro una squadra forte per la categoria. Abbiamo strappato un punto fondamentale per continuare a sognare”
Sul rigore non concesso: “Lo sto rivedendo. Sono situazioni in cui gli arbitri devono decidere in pochi secondi, è stata una sua decisione e ne prendiamo atto. Parliamo della partita. Anche nel primo tempo c’è stata una situazione dubbia, ma pensiamo alla partita. Come dicevi è stata scorbutica, contro una squadra fisica. Siamo stati bravi a tenere botta tutta la gara. Non abbiamo creato tanto, ma quando abbiamo creato potevamo concretizzare come il palo o altre situazioni in cui potevamo essere più pericolosi. Adesso pensiamo alla prossima sfida contro l’Ascoli in casa”.
Chi poteva dare un guizzo in più a questa squadra oggi?
“Negli ultimi 20/25 metri ci è mancata la zampata finale. Abbiamo mosso palla per scardinare le loro linee e ci siamo riusciti nella prima parte della partita. Non era facile, negli ultimi 20/25 metri di è mancata la zampata finale. Abbiamo fatto la partita nel modo giusto e i ragazzi hanno dato una grande risposta”.
Rischieresti di non vivere dalla panchina una cosa che meriti… va bene eventualmente esultare anche dalla tribuna?
“Io vorrei vivere tutte le partite in panchina, è normale. Prepariamoci bene a questa settimana, che deve essere come tutte. Dobbiamo voler far bene. Giocheremo davanti ad una cornice di pubblico incredibile davanti ai nostri tifosi e sarà una partita importante come sono state in questo periodo. Ma dobbiamo approcciarla nel modo giusto, con umiltà e la voglia di fare risultato”.
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