GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA
CORRIERE DELLO SPORT – In un articolo dedicato alle vicende di casa Napoli, con l’addio di Spalletti che sembra ormai scontato, fa capolino anche il Genoa. Indirettamente, ma tramite il nome di Gasperini, che sarebbe una delle opzioni sul tavolo per la successione al tecnico di Certaldo. “Opzione Gasp: resiste ed è valida ma sullo sfondo viene fuori l’atmosfera suggestiva del Genoa. Di Genova: a Marassi ha fatto epoca e lo chiamavano Gasperson facendo il verso a Ferguson“.
REPUBBLICA – L’edizione genovese di Repubblica questa mattina si concentra esclusivamente sulla salvezza matematicamente raggiunta dal Genoa Women, terzo obiettivo stagionale centrato dal club rossoblu. La squadra di mister Filippini ha vinto a San Marino e sfruttato il contemporaneo KO del Tavagnacco, che retrocede in Serie C. Si parla nel finale anche del Genoa che verrà, non soltanto perché i tifosi spingono già per la prossima campagna abbonamenti, ma anche perché saranno molti i giocatori a tornare che andranno valutati. Vengono messi in fila molti nomi, da Vasquez a Biraschi, da Galdames a Kallon, da Favilli a Bianchi passando per Parigini e Buksa.
SECOLO XIX – “Un Genoa principesco” titola infine il Decimonono, che questa mattina, oltre ad un trafiletto destinato alla salvezza aritmetica del Genoa Women e ad un approfondimento dedicato al nuovo interamente della medaglia di Giovanni De Prà sotto la Nord, avvenuto venerdì scorso al Ferraris, propone un’intervista a Diego Milito. “Ricordo quanto è dura la B, risalire al primo colpo è una grande impresa. Adesso mi aspetto che il club rientri in Europa, come nei nostri anni belli. Ho parlato tanto di calcio con Gilardino: mi ha impressionato“. Così viene riassunto nel sottotitolo il pensiero dell’ex centravanti rossoblu, che parla anche dell’addio al calcio di Criscito. “Mimmo l’ho conosciuto tanti anni fa, ci ho giocato insieme, l’ho visto come uomo e come calciatore. So quanto ami il Genoa, è la cosa migliore che gli potesse capitare. Chiudere nel suo stadio, salutare i propri tifosi in questo modo, con il gol propri nell’ultimo pallone toccato di tutta la sua carriera: è qualcosa che non capita spesso“.
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