GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA
REPUBBLICA – “Io penso che le due squadre di calcio, Genoa e Sampdoria, siano importantissime per la città, come lo sono gli altri sport. È importante che tutte e due ci siano, che siano vive e che continuino a dare le soddisfazioni che hanno sempre dato ai tifosi”. A parlare in un’intervista è il sindaco della città di Genova, Marco Bucci, che nel parlare della situazione in casa blucerchiata prosegue: “Il sindaco, ci tengo a ricordarlo, è un facilitatore e se vede situazioni in cui può mettere una parola d’aiuto, penso sia suo dovere farlo. Il sindaco non può entrare né mai entrerà nelle trattative private, né può influenzarle. A me non interessa chi compra la Sampdoria o quali siano le cordate. Tutti devono avere la possibilità di fare il loro lavoro e farlo in maniera assolutamente indipendente”.
Si parla anche della questione stadio. “Tutto il mondo sportivo genovese vuole che questa situazione della Samp finisca bene, e questo vuol dire che non facciamo battaglie uno contro l’altro, ma possiamo lavorare in sinergia. La proprietà del Genoa è americana ma ora per noi sono genovesi. Nel 2024 saremo Capitale europea dello sport e vogliamo avere tutto pronto e con noi sia il Genoa che la Sampdoria”. Vi è anche un approfondimento a parte sul Genoa nella sezione di cronaca dedicata allo sport. “Una rivoluzione soft ma per la Serie A serviranno rinforzi” è quanto titola l’edizione genovese del quotidiano, che poi rilancia di un imminente incontro tra la società e Gilardino per pianificare la prossima stagione. Al netto di alcuni elementi da confermare assolutamente come Dragusin, Frendrup, Martinez e Gudmundsson, il Genoa ha già individuato le zone dove intervenire, dalla fascia sinistra al centrocampo passando, chiaramente, dall’attacco e dalla scelta di un bomber.
SECOLO XIX – Il Decimonono questa mattina propone un’intervista a Domenico Criscito titolata: “Il destino perfetto“. Sono molti i passaggi d’interesse del colloquio svoltosi all’interno della redazione del quotidiano locale, a partire dal tatuaggio che si è fatto fare subito dopo la promozione (“Tutto torna” come ho scritto nel tatuaggio. E mai avrei pensato a un finale così bello. Smetto e adesso sono sereno“) e arrivando al rigore calciato nel finale di Genoa-Bari (“quando l’arbitro ha fischiato il rigore ho iniziato a ridere in campo, non ci credevo. In 2″ ho rivisto tutta la mia carriera“). Altri passaggi si condensano all’interno dell’intervista, come il suo ritorno al Genoa giocando al minimo sindacale di stipendio e il passaggio della fascia da capitano a Stefano Sturaro (“anche quando ero via ci siamo sempre sentiti e quando sono rientrato era giusto che la fascia restasse a lui. Stefano come me è un genoano: l’anno scorso quando sono andato via gli ho detto che sapevo che avrei lasciato la fascia in buone mani. Lui è un grande capitano e quest’anno abbiamo avuto la fortuna che, oltre a me e lui, la squadra aveva altri capitani come Bani, Badelj e Strootman“).
Tanti anche gli aneddoti sui giocatori che hanno condiviso con lui lo spogliatoio al Genoa, da Sculli a Milanetto, da Marco Rossi a Papasthatopoulos. Si arriva poi alla chiusura, che passa dal tema degli sfottò a quello della possibilità di vedere le partite in Gradinata Nord dalla prossima stagione, quando comincerà ad allenare nel settore giovanile. “Ho fatto una carriera eccellente – dichiara Criscito – i brutti momenti ci sono per tutti. Ho qualche rimpianto: la storia del calcioscommesse mi ha fatto perdere un Europeo ma mi ha aiutato a crescere e ad aprire un po’ gli occhi. Sfottò? È la parte più bella del calcio. Ho più amici doriani che genoani e mi sto divertendo tantissimo. L’anno scorso con me ci sono un po’ frenati perché sapevano quanto ci tenevo e il momento che stavo vivendo”.
TUTTOSPORT – Il quotidiano sportivo piemontese parla della possibilità per il Genoa di perdere Matteo Scala, uomo mercato della squadra completata da Spors, Ottolini e Arenz. Si torna a leggere, soprattutto, di un Genoa che “resta sempre in bilico tra Mauro Meluso e Gianluca Petrachi, entrambi attualmente liberi da contratto“.
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