Il bilancio della stagione regolare della cadetteria 2022/2023 prima dell’inizio dei playoff e playout, che dovranno passare dalla teoria alla pratica, non può che partire da alcuni numeri.
Frosinone e Genoa hanno vinto il campionato con 80 e 73 punti. 63 gol realizzati dai ciociari e 53 dai rossoblu. La prima classificata ai playoff è il Bari a quota 65 punti, l’ultima il Venezia 49 punti. I gol subiti dal Frosinone sono 26, quelli del Genoa 28. Questa forbice di numeri tra Frosinone e Genoa è solamente frutto dei primi cinque mesi di campionato. La squadra più giovane con l’età media in base ai minuti giocati (26.2) è il Brescia. La squadra che ha fatto più falli è il Perugia (654).
I più bravi per rendimento, escludendo i giocatori del Genoa, sono stati: Pohjanpalo del Venezia a suon di gol vice capocannoniere del campionato; Brunori del Palermo dopo la lunga gavetta; tra i portieri Radunovic del Cagliari e Caprile del Bari; tra i giovani Pierozzi e Fabbian della Reggina come centrocampisti, Cittadini centrale di difesa di piede destro del Modena, Florenzi centrocampista del Cosenza. Tutti nati tra il 2001 e il 2002.
Il campionato di Serie A che sta per finire ci insegna tramite il Monza di Palladino, e in particolare tramite il Lecce, che giocatori che si sono messi in luce nella scorsa stagione di Serie B hanno fatto la loro figura e un buon campionato anche in Serie A: Strefezza, Dani Mota, Carlos Augusto, Ciurria, Baschirotto. Probabilmente tante squadre in Serie A, eccetto le 7 sorelle, stanno monitorando la Serie B essendoci risorse tecniche giovani importanti che con la loro fame potrebbero essere utili.
Il gioco più redditizio dopo due anni di lavoro è stato quello di Grosso al Frosinone, che ha fatto un copia incolla del Lecce dello scorso anno giocando sulle corsie laterali in prevalenza con Insigne, Caso e Garritano e il giovane Mulattieri, fino all’infortunio centravanti goleador. Hanno replicato il lavoro a Lecce di Strefezza, Coda e Di Mariano.
Altro gioco redditizio è stato quello di Bisoli con il principio del “prima non prenderle“, aspettando che il gioco fosse sviluppato dagli altri per colpirli in contropiede. Il tutto coniugando alla perfezione catenaccio e contropiede con calciatori provenienti dalla Lega Pro.
Gilardino è la grande sorpresa in tendenza con Lippi e Ancelotti. Come i maestri, Gilardino ha cercato la soluzione più giusta in base agli uomini che aveva, partendo da un buon portiere, centrali forti e centrocampo navigato. Vincere il campionato di Serie B con 53 reti realizzate potrebbe essere un altro record. Ha dato un gioco, segno che aveva personalità indipendentemente da chi aveva a disposizione, e ha giocato con vari moduli. Ha gestito una grande squadra non avendo paura di confrontarsi con giocatori affermati e campioni, lavorando semplicemente con un forte senso del gruppo e dell’aiuto reciproco e scambievole.
Nell’esame dell’ultima Serie B sono state la discontinuità di rendimento e di risultati, eccetto per Grosso e Gilardino dal suo arrivo a dicembre, a fare la differenza importante.
I Presidenti se faranno un esame della loro impazienza capiranno che i cambi alle prime difficoltà e risultati (sono stati cambiati 21 allenatori più i traghettatori Greco e Muzzi) sono stati deleteri e inutili. È successo in modo particolare alla Spal e al Benevento con mister Mondiali.
Gli unici cambi in panchina a portare risultati sono stati Bisoli al Südtirol, Vanoli al Venezia e Gilardino al Genoa. I playoff saranno avvincenti e difficili, anche se si giocheranno solamente un posto per entrare nel Paradiso della Serie A.