Passata la festa del venerdì della scorsa settimana per la promozione in A, dopo appena 48 ore si è continuato un po’ a fatica a godere di un risultato e di una festa che entreranno nella storia della società più Antica d’Italia.
Tutti subito proiettati al futuro prossimo, a buttarsi nel calciomercato sempre aperto per le fantasie di un click in più. Non poteva mancare, poi, una fake news su argomenti economici.
L’unica certezza ad oggi in vista del calciomercato genoano è che torneranno alla base almeno 20 calciatori dal prestito. Giocatori ai quali bisognerà aggiungerne altri – e non pochi – tra quelli in rosa che hanno raggiunto la promozione e che saranno da valutare. E ancora ne torneranno altri, quasi sconosciuti, sempre sulle spalle del Vecchio Balordo: i rientri più titolati Vasquez e Galdames dalla Cremonese, non riscttati perché la formazione grigiorossa è retrocessa.
A Pegli si lavora già per ridisegnare la squadra e la rosa. Compito non facile perché il tasso tecnico tra Serie A e B è evidente. Le riunioni tra lo staff che si occupa di mercato e Gilardino inizieranno, se non sono già iniziate, alla svelta. Prenderanno il via per tirare le prime somme e fare analisi della stagione appena finita e di quella futura.
Senza fare voli pindarici non correranno il rischio di scommettere sulla quantità piuttosto che sulla qualità. Come è successo nello scorso anno ci sarà la ricerca del talento che qualche volta non riesce a dare quello aspettato. Il Napoli vincitore del campionato insegna, con calciatori poco nel mirino delle grandi società che hanno fatto la differenza.
Mentre con il Genoa di mezzo si vocifera di calciatori, per quasi tutte le altre squadre di serie A attualmente si discute di riferimenti importanti della direzione tecnica e delle panchine future. Il Genoa è tra le uniche squadre a non avere questo problema e la certezza arriva leggendo tra le righe le parole dei dirigenti genoani sulla conferma di Gilardino.
C’è grande stima e considerazione tra i 777, Zangrillo, Blazquez, Ricciardella nei confronti di Gilardino, Spors, Ottolini, Arenz e Scala per il lavoro reciprocamente fatto. Tutti, i 777, i dirigenti a Pegli sono impegnati a garantire un futuro al Vecchio Balordo e al suo popolo nel prossimo campionato di Serie A con una prerogativa: oltre fare una squadra all’altezza della categoria, fare un passo alla volta in avanti per ritrovare e non inficiare la stabilità economica. In questo calcio è un aspetto che diventa importante tanto quanto i risultati sul campo.
La raccomandazione è proteggere Gilardino da parte di tutti, non solo dentro la società ma fuori anche da parte dei media e della tifoseria, ricordandosi di aver bruciato nel passato con chiacchiere e risultati allenatori giovani come Juric e Thiago Motta attualmente vicini al vertice della categoria. I 777 non si sono mai nascosti dietro un dito dal loro arrivo sul fatto di voler fare un calcio sostenibile. Calcio sostenibile che dovrà basarsi su budget e scelte di un certo tipo.
Oltre guardare il bilancio, per i 777 e i dirigenti genovesi di residenza si deve mettere in carreggiata economicamente la società con la risoluzione del pagamento dei debiti pregressi con fisco e creditori, debiti che si vogliono sistemare e onorare senza dimenticarsi dei calciatori in più del previsto nell’organico. Anche su questo punto i 777 la dirigenza sono stati – e saranno – chiari con tutti.
Per loro la paura non sarà di togliere le ragnatele dal soffitto temendo che cada il soffitto , vista la passione l’amore di tutti i genoani per questa promessa mantenuta di un solo anno in B.
La verità i genoani la conoscono e non dovrà essere rappresentata tutta nuda a proprio uso e consumo. Basta leggere l’ultimo bilancio, per la prima volta consegnato a tutti i presenti anche i giornalisti. Toccherà alla società intervenire affinché nessuno possa vestirla come gli pare con altre fake news. Dovrà essere la comunicazione a fare la differenza.
Il bilancio di giovedì scorso è stato chiaro. Per enunciare il solito mantra del “noi la vogliamo calda e subito” bisogna aspettare con pazienza. Il CEO rossoblu ha dato anche i tempi: 3 o 4 anni. Ma i 777 hanno già dimostrato di essere in grado di ripianare squilibri finanziari e sanno che la società in futuro dovrà camminare con le proprie gambe e non potrà solo produrre debiti. In Italia tutti i club dai top a quelli che retrocedono sono tutti in rosso: chiaro l’intervento di Zangrillo alla presentazione del bilancio dentro il cuore del Ferraris.
Qualcosa sarà da fare anche in Lega di Serie A. Quella è sicuramente una operazione meno facile, quella di fare in modo che alla partenza del campionato non ci siano solo squadre favorite dalla divisione dei diritti televisivi, fra l’altro tutte società rimpolpate anche dai riconoscimenti economici della UEFA. Il primo posto in campionato è bellissimo, ma le famose sette sorelle hanno solo un obiettivo: centrare l’Europa.
Ai naviganti del calcio chiedersi anche perché abbia vinto il campionato il Napoli salendo un gradino poco per volta da tempo: unica società con i conti in regola. Serve equilibrio, l’entusiasmo intorno al Genoa aiuterà a sviluppare dei progetti. Blazquez e Ricciardella docent.