Si è chiusa oggi pomeriggio con una grande vittoria e una bellissima festa la stagione del Genoa Women. Le rossoblu, allenate da mister Filippini, avevano già colto la matematica salvezza nella precedente sfida a San Marino e hanno potuto chiudere con una passerella contro l’Apulia Trani, con tanto di coreografia dei tifosi presenti al “Gambino”. A margine della gara abbiamo potuto intervistare la Responsabile dell’Area Tecnica del Genoa Women, Marta Carissimi, che ha parlato dell’obiettivo centrato nonché del futuro rossoblu.
Partiamo dalla salvezza della penultima giornata. Obiettivo salvezza raggiunto. La vostra gioia?
“Siamo contenti. Era l’obiettivo di questa stagione e di quest’anno. Abbiamo fatto un percorso importante di crescita, ma ragazze e staff sono stati veramente molto bravi. Abbiamo centrato l’obiettivo, che era quello che si era posta la proprietà ad inizio anno e ce lo eravamo posti assieme quando sono arrivata. Assolutamente soddisfatti di averlo raggiunto”.
Da gennaio in avanti avete trovato la quadra giusta?
“Ci sono stati interventi mirati per cercare di accrescere il livello di esperienza di questa rosa. Ne hanno beneficiato tutte. Con l’arrivo del nuovo staff tecnico, abbiamo lavorato con un organico più completo e mai, a causa di un po’ di infortuni, abbiamo potuto avere la rosa proprio sempre a completa disposizione. Gli innesti, però, hanno portato più soluzioni da offrire al mister e questo ci ha permesso di arrivare comunque a fine stagione e raggiungere l’obiettivo”.
Pensando in ottica prossima stagione, quali sono gli step graduali che andranno fatto? Cosa può servire a questa squadra per iniziare a farli?
“C’è bisogno di crescere sotto tutti i punti di vista. Stiamo già lavorando per la prossima stagione, alla struttura della Prima Squadra e a tutta l’area femminile. C’è da accrescere il livello sotto tutti i punti di vista, sia come rosa sia a livello medico che organizzativo. Stiamo lavorando su tutti i fronti per fare una crescita globale per riuscire in questo percorso che, a tendere, ha sicuramente obiettivi importanti. Ma un passo alla volta”.
In questa stagione ottimi risultati li hanno colti anche le altre Under, dall’U10 all’U12, dall’U15 all’U17 arrivata sino alla Fase Interregionale passando per l’Under 19 che, sul lungo periodo, si è ripresa in un campionato non facile…
“Assolutamente sì, e partirei proprio dalla nostra Under 19, la nostra Primavera, che ha vissuto esattamente quello che ha vissuto la nostra Prima Squadra: una squadra di C che si è ritrovata in B. Loro erano una Juniores che si è trovata a giocare un torneo Primavera nazionale. Hanno pagato un po’ all’inizio l’impatto con la nuova categoria, ma c’è stato un ottimo lavoro e aver concluso a metà classifica è un risultato importante, che fa morale per le ragazze. Come ho detto loro più volte, e anche allo staff, quello che per me era importante era vedere un percorso di crescita ed è quello che ho visto. Tutto il settore giovanile ha iniziato un percorso che sarà importante continuare perché abbiamo un settore giovanile importante dove è opportuno lavorare bene per valorizzare al meglio i talenti che abbiamo”.
Si andrà avanti con mister Filippini? Cos’ha portato nel gruppo dal suo inserimento in avanti?
“È stato inserito lui con l’allenatore in seconda, Simone Martinelli, assieme a chi già c’era, ossia Umberto Manazza e Gianni Di Pietro, inserito in condivisione con l’Under 16 maschile. Hanno portato un modo nuovo di lavorar e un’organizzazione e le ragazze sono state molto brave ad adattarsi. Stiamo cercando di costruire una mentalità e quindi, assolutamente, ripartiamo da Filippini il prossimo anno”.
Una costante di questa stagione è stata il tifo genoano, a tutti i livelli, dalle gare maschili a quelle femminili. Voi per tutto l’anno avete portato qui tanti tifosi. Quant’è importante che il pubblico scopra sempre di più il panorama Genoa Women e calcio femminile?
“Intanto devo dire che l’affetto che hanno i tifosi in questa città è encomiabile, è una costante e lo abbiamo visto anche nei diversi sold out fatti dalla Prima squadra maschile al Ferraris. Quando sono arrivata c’erano tanti genitori e amici e qualche tifoso. Col passare del tempo, però, ho visto sempre più tifosi. Merito sicuramente delle ragazze che li hanno fatti appassionare e grande merito a loro che, anche col passaparola, hanno iniziato a seguirci sempre di più. E non solo in casa, perché ricordo quando anche a Tavagnacco – con un po’ di sorpresa per le ragazze – venne un club del Genoa di Trieste, così come a Roma ne venne uno della Capitale. Iniziamo ad avere un po’ di seguito e mi auguro che i tifosi possano appassionarsi sempre di più perché sono il “quid” in più durante le partite. Speriamo di dare loro sempre più soddisfazioni affinché la passione e la purezza che emergono dal nostro calcio possa contagiarli ancora per molto tempo”.
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