Torna in campo la Nazionale di Mancini in Nations League, torneo che tutti snobbano ad inizio competizione ma alla fine diventa un obiettivo vero da non fallire. In questo caso diventa un obiettivo da non fallire per Mancini e i suoi ragazzi dopo l’eliminazione dai Mondiali nel deserto che continua a bruciare, anche se tutti in FIGC e Lega Serie A hanno fatto le spallucce, con le nuove regole da stabilire che fanno da saltimbanco tra le poltrone obsolete e sfruttate dai deretani consumati della dirigenza FIGC.
Prima di giocare con la Spagna stasera alle ore 20.45 in Olanda, la botta per CONI e FIGC è arrivata dal Ministro Abodi che ha portato un decreto legge in Consiglio dei Ministri sulla Giustizia Sportiva. Ne parleremo più avanti nel pezzo, lasciamo prima spazio al pallone azzurro che rotola.
La Nations League è un obiettivo, non facile per Mancini anche contro una Spagna azzoppata da infortuni importanti ma sempre in grado di mettere in campo nuova gioventù. Vincere la competizione con solo italiani e qualche oriundo, dopo che in tutte le altre competizioni le squadre italiane sono arrivate seconde zeppe di stranieri, sarebbe una soddisfazione. Per l’ennesima volta a Coverciano in questo ritiro della Nazionale si è sentito “solo chi cade può risorgere” e “siamo pronti a ripartire“.
La speranza che succeda in questo mese di giugno 2023 appare difficile anche se due anni fa gli Azzurri incominciavano a macinare l’Europeo 2021. Il mese di giugno è sempre stato ostico come quello di settembre con i calciatori al minimo delle forze e, può darsi, anche della voglia di giocare.
Le polemiche con la Nazionale di mezzo restano comunque all’ordine del giorno. Dopo la lezione tattica di Inzaghi a Pep Guardiola basta “guardiolismo”, dopo il KO del calcio tedesco e quello inglese nella Coppa delle grandi orecchie, quella che conta.
La supremazia degli inglesi sul calcio europeo potrebbe essere solo un falso storico. Hanno attratto investimenti per crescere, anzitutto trasformando gli stadi in teatri con annesso spettacolo. Operazione di grande difficoltà in Italia: basta girare alcuni stadi in Serie A – e quasi tutti in Serie B – e troveremmo probabili casi di agibilità con manifestazioni di più 10.000 spettatori.
In Germania dopo il flop ottenuto dopo la gloria dovuta ai centri sportivi rinnovati e alle scuole calcio, invece, hanno dovuto ricorrere a tanti emigrati turchi e di altri paesi.
Il nodo in tutta Europa è il metodo di allenamento nelle scuole calcio, dove gli allenatori aspirano a diventare Klopp, Guardiola e altri anziché crescere gli allievi da calciatori, insegnando loro i fondamentali del calcio ma non prima di aver insegnato loro moduli e della tattica.
In Italia bisogna aggiungere la mancanza di centri sportivi. La prova sono i risultati nei settori giovanili che spesso sorridono alle società più attrezzate.
Le giovanili del Genoa, visto il girovagare nei campi della Grande Genova e il fatto di giocarsi partite assai importanti, con squadre importanti, in mezzo a Tornei giovanili di quartiere, è una mosca bianca che produce risultati e plusvalenze grazie ai suoi dirigenti e allenatori. Questo handicap nel calcio, in particolare in Italia, ha interrotto una produzione di talenti per i quali spesso è difficile saper difendere o marcare, ma anche attaccare. Mancini in ogni gara cerca di ricostruire ma prima lancia sassi e non più sassolini sull’utilizzo di stranieri più che italiani nel campionato italiano.
Già da stasera contro la Spagna ci sarà Retegui pescato in Argentina visto che il ct Mancini non è sicuro dei bomber italiani vista l’anemia del gol, complici anche gli infortuni patiti durante il campionato. Immobile, Scamacca, le prestazioni altalenanti di Raspadori con soli due gol in campionato, Belotti a secco. Il ct azzurro spera nella rivincita di Chiesa sugli infortuni e di Zaniolo emigrante in Turchia dopo le polemiche con i tifosi giallorossi.
Non solo in attacco Mancini deve ricostruire. Anche in difesa Bonucci e Acerbi sono in là con gli anni.
Stasera nuovamente in scena il blocco dell’Inter reduce dalla finale Champions, assenti i milanisti Tonali convocato per il Mondiali Under 21. Anche Gnonto dopo la Nations League si aggregherà agli Azzurrini di Nicolato.
Sulle corsie laterali l’Italia dovrebbe correre con Di Lorenzo e il ballottaggio a sinistra tra Spinazzola e Dimarco. Nel cuore del gioco la bacchetta in mano ai soliti Barella, Jorginho, Veratti ma Frattesi incombe. Davanti Chiesa, Retegui, ballottaggio tra Zaniolo e Raspadori.
Intanto, in Italia, arriva la sassata da parte del Ministro Abodi al Sistema Giustizia della FIGC. Il Ministro dello Sport: “Il caso Reggina va in direzione opposta rispetto all’equa competizione“.
Sul Piano del Tribunale di Reggio Calabria di omologare il piano di rientro del debito che garantisce l’iscrizione al prossimo campionato di serie B è stato chiaro: “La Reggina ha utilizzato una norma dello stato, peccato non sia corrispondente alle norme dell’ordinamento sportivo. Non è un caso che qualcuno sia andato in Lega Pro o non si sia qualificato ai playoff pur avendo pagato tutto e tutti, non comprando dei calciatori, mentre la Reggina ha fatto acquisti grazie a questo pronunciamento se la cava con il 5% di debiti fiscali. Siamo fuori dell’equa competizione. Il principio cardine della Covisoc: garantire l’equa competizione”.
Abodi ha subito portato in Consiglio dei Ministri la riforma della Giustizia Sportiva. Le sanzioni saranno solo a fine campionato nel campionato appena finito o nel successivo solamente quando saranno effettive e passate in giudicato. Da Ministro dello Sport le “merolate” della Giustizia Sportiva sulla Juventus non sono state digerite.
FIGC, CONI e Lega Serie A sono in allarme: l’intervento del Governo potrebbe anche prevedere modifiche su deleghe e plusvalenze.