Non è ancora incominciato il mercato e tanti nomi sono circolati intorno al Genoa, con la consapevolezza che il club rossoblu ha ancora un’ampissima rosa da gestire, tanti giocatori da piazzare e tanti altri su cui decidere il futuro. Ne abbiamo scritto una decina di giorni fa fornendo un elenco quanto più esaustivo possibile della situazione in casa Grifone.
Inutile girarci intorno: nomi ce ne sono tanti, forse troppi, ma questo è anche perché i calciatori monitorati costantemente sono realmente tanti. Monitorati non significa acquistati, ma significa che vi è un potenziale interesse. Vuoi per caratteristiche, vuoi per qualità, vuoi per condizioni che il mercato offre. Fa parte anche del gioco di scouting che il Genoa – ancor più oggi che è inserito in una galassia calcistica che è quella dei 777 Partners – porta avanti ruolo per ruolo, zona di campo per zona di campo.
Da qui i profili di Aaròn Martin del Mainz e Matuš Bero del Vitesse (entrambi svincolati), ai quali se ne potrebbe aggiungere uno nuovo, ossia il centravanti Armando Broja del Chelsea, classe 2001. Di nazionalità albanese, lo lanciò Spors nel Vitesse nella stagione 2020/2021. Oggi è sulla via del recupero da un infortunio al legamento crociato del ginocchio destro rimediato a dicembre 2022: Pochettino, nuovo tecnico del Blues, ha già fatto sapere di volerne verificare i progressi in sede di ritiro. Poi si deciderà se confermarlo al Chelsea oppure cederlo in prestito.
Al netto di quanto appena scritto, vogliamo provare a fare una sintesi tra la situazione che riguarda il Genoa a una decina di giorni dall’apertura ufficiale del calciomercato in Italia e quella che è la situazione generale del 777 Football Group. Quest’ultimo aspetto non è più da sottovalutare considerato che il Genoa ne fa parte ed è uno dei club di riferimento.
Tanto per cominciare, in casa rossoblu si attendono varie ufficialità. L’unica sin qui arrivata è quella di Martinez riscattato dal Genoa per una cifra intorno ai 2 milioni di euro. Una grande operazione di mercato per un portiere moderno, abilissimo coi piedi, in crescita tra i pali e risultato decisivo in quelle che definiremmo “situazioni critiche”, ossia quelle situazioni dove un portiere sembra potenzialmente tagliato fuori dal poter intervenire per evitare un gol.
In realtà pensare ad un Genoa fermo sul mercato (e per “mercato” si intendono anche le operazioni interne di rinnovo di contratto) è sbagliato. È sbagliato per due motivi. Il primo che questo mese e mezzo è spesso periodo di vacanze per i calciatori. Il secondo perché, banalmente, il mercato non si ferma mai. Come abbiamo spesso scritto, tra l’altro, il lavoro tra Ottolini e Gilardino – e la dirigenza in generale – non ha mai subito stop.
L’attesa fisiologica di un’ufficialità messa nero su bianco ha fatto sì che ci fosse chi ha sollevato dubbi sulla permanenza del tecnico – non certamente qui su Buoncalcioatutti e basta leggere gli editoriali delle scorse settimane -, ma in realtà le parti sono sempre state sulla stessa lunghezza d’onda. Lo ha confermato un’altra volta ancora questa mattina il CEO Blazquez a margine della presentazione del Golden Boy 2023.
Si è lavorato ai rinnovi di Badelj e Jagiello, presto dovrebbe essere messo nero su bianco anche di quello di Bani (scadenza nel giugno 2024, quindi si tratterà più che altro di un prolungamento). In cantiere ci sono anche i discorsi avviati con Strootman e Sturaro, due elementi che nel centrocampo del Genoa hanno fatto la differenza quando chiamati in causa e che in Serie A possono garantire esperienza e fare da supporto ai giocatori più giovani. Si sono anche rifiutate offerte importanti per calciatori come Dragusin, che il club rossoblu non aveva esitato a riscattare già a gennaio per 5 milioni e mezzo. Altra operazione importante, in prospettiva, perché fare finta che il Genoa non debba mai più avere bisogno di plusvalenze è sbagliato, ma non rendersi conto che non ha più bisogno di farne una ogni sei mesi lo è ancora di più. Ora la crescita graduale dei calciatori è parte essenziale di un progetto che dovrebbe stabilizzare entro 3/4 anni i numeri della rosa a disposizione.
Eh sì, perché l’altro tema da non sottovalutare è proprio questo: oggi prima di comprare il Genoa deve guardare anche alle uscite. Lo stesso Blazquez, a precisa domanda di chi sta scrivendo (la domanda era se si fosse fatto un calcolo di quanti giocatori sarebbero ulteriormente stati ceduti nella imminente finestra di mercato per alleggerire un parco giocatori che già aveva registrato una flessione di -14 elementi) rispose che il club avrebbe cercato di iniziare “la stagione nel modo più leggero. Non c’è un numero esatto, dipende da tante cose. Ma stiamo lavorando, come ho sempre detto, per fare una società di calcio sostenibile. Ci vorranno degli anni, non tanti, 3 o 4 stagioni, ma l’obiettivo è quello di una società sostenibile”. Lecito pensare che in quella direzione si vada fin da subito.
Alcuni giocatori andranno a scadenza (Tourè per dirne uno), molti altri rientreranno dai prestiti, alcuni andranno sicuramente ceduti per non avere esuberi in rosa con ingaggi pesanti. Coda, per esempio, è finito nel mirino del Modena che fu la prima squadra a muoversi sul calciatore anche l’anno scorso, ancor prima che facesse la mossa decisiva il Genoa. Aramu potrebbe fare il percorso inverso Genova-Venezia in un’operazione che potrà coinvolgere anche Haps, ad oggi in Olanda per proseguire la riabilitazione. Anche il rientrante Galdames, una delle ultime operazioni dell’era Preziosi, potrebbe fare gola in Serie B e in particolare alla Cremonese, con la quale il Genoa ha intavolato da tempo un discorso per Valeri.
In sede di mercato noi continueremo a scrivere solo di quei nomi che ci vengono confermati, cercando di fare la migliore informazione possibile, seguendo ogni operazione in tutte le sue fasi, da quelle embrionali a quelle finali condite da visite mediche e ufficialità. Consapevoli di non poter accontentare tutti, conviviamo con la sicurezza di non inventarci nulla come spesso ci capita di leggere e sentire.
Anche per questo, pur cercando di non uscire fuori tema, ci stiamo attivando per cogliere al meglio la dimensione nella quale è inserito il Genoa. Ci siamo resi conto che occorre guardare anche oltre Genova allargando lo spettro a tutta la galassia 777 Partners per non rimanere “provinciali” nel modo di ragionare, ed è il motivo per cui abbiamo una discreta rete di contatti con colleghi in tutto il mondo da cui possono emergere tracce da seguire.
In chiave mercato sappiamo che le operazioni di natura tecnica di tutto il gruppo calcistico fanno capo a Don Dransfield e Johannes Spors e guardare a come si muovono gli altri club non è cosa sbagliata. Anzi, con la prossima stagione sportiva cominceremo a farlo stabilmente di settimana in settimana.
Sebbene il Vasco da Gama abbia approcciato tra mille difficoltà al Brasilerao e necessiti di un cambio di rotta (si parla già di diversi nomi per la campagna di rafforzamento, da Lyanco del Southampton a Fernando del Siviglia passando per Maicon del Santos), le altre squadre hanno chiuso stagioni in linea con gli obiettivi. Il Siviglia ha rialzato la testa in campionato e vinto l’Europa League. Lo Standard Liegi ha chiuso al sesto posto, ma cambierà allenatore ingaggiando Carl Hoefkens (ex Brugge) e inserendo con ogni probabilità nel suo staff un uomo del calibro di Yaya Tourè, ex Barcellona e Manchester City. Il Red Star, poi, sembra andare verso la conferma della guida tecnica di Habib Beye per provare a centrare l’anno prossimo il ritorno in Ligue 2.
In ultimo, ma non in ultimo, c’è l’Hertha Berlino. Il club tedesco ha visto l’ingresso dei 777 Partners solamente lo scorso aprile, quando già la situazione di classifica non era delle migliori. Imputare loro una retrocessione fa quantomeno sorridere. Sarebbe arrivata, ma la situazione era già compromessa. In ogni caso, alcuni hanno provato l’ebbrezza di mettersi sul trespolo sperando che non arrivasse l’estensione obbligazionaria che era in scadenza. In realtà, ieri, il club tedesco ha ufficializzato che “Nordic Trustee Agency AB ha informato lunedì Hertha BSC GmbH Co. KGaA sul completamento con successo dell’estensione obbligazionaria – di 40 milioni di euro fino a novembre 2025. Questo partirà dall’8 Agosto e sarà accompagnata da un aumento dei tassi d’interesse al 10,5 per cento. Un numero sufficiente di obbligazionisti ha partecipato alla procedura scritta in modo da raggiungere il quorum richiesto. Inoltre, la maggioranza richiesta dei debitori ha votato a favore dell’adozione della proposta“. “Siamo molto lieti di aver raggiunto il quorum necessario per l’approvazione del rinnovo dell’obbligazione – ha dichiarato l’amministratore delegato Thomas E. Herrich – Questo ci dà sicurezza di pianificazione e aiuta a stabilizzare la situazione finanziaria dell’Hertha BSC nella prossima stagione. I nostri grandi ringraziamenti vanno a tutti gli investitori che hanno accettato“.
La situazione è stabilizzata e adesso, col rinnovo della guida tecnica Pàl Dàrdai, si guarderà a come provare l’immediata risalita dalla Zweite Liga alla Bundesliga. Chiaramente le strade tra Hertha e Genoa potrebbero incrociarsi nel nome di Piatek. E forse non solo. Saranno le prossime settimane a dircelo.