Terminate le vacanze del calcio, ma solo per i calciatori che in questa settimana riprenderanno con le visite mediche e i test fisici per affrontare al meglio il ritiro estivo. Continuano a lavorare i direttori sportivi, pungolati dagli allenatori per cercare di portare in montagna una rosa su cui lavorare e preparare al meglio la stagione futura.
Lo scorso campionato di Serie A ha dimostrato che il Napoli, oltre avere i conti in parità, ha vinto pur essendo nella griglia di partenza tra il quinto e settimo posto. Campioni affermati con Spalletti “mattatore” nel mostrare che la pietra filosofale sono stati gioco e collettivo.
Non solo gli azzurri, Spalletti o il collettivo hanno contribuito a vincere la terza stella, dentro e fuori dal prato verde, ma ha aiutato anche il fatto di migliorare il bilancio della società con la campagna di trasferimento in questo calciomercato ad alto contenuto di plusvalenza.
Sarà stato merito del Mondiale nel deserto dove nazionali non pronosticate si sono giocate le fasi successive con corsa e pressing a tutto campo, ma anche le squadre della parte destra della classifica dell’ultima serie A hanno giocato guardando le titolate da vicino negli occhi con un calcio meno tattico, creando pathos e risultati inaspettati, senza necessariamente aspettare gli avversari con l’autobus davanti alla propria area di rigore.
Anche al Genoa, oltre sfoltire il folto gruppo di calciatori a disposizione, si lavora per dare a Gilardino prima della partenza qualche giocatore nuovo per coprire le corsie laterali e immettere nel cuore del gioco qualcuno di gamba, di peso e di altezza per fare meglio le due fasi di gioco e riempire le aree avversarie. Nessuno si doveva aspettare fuochi d’artificio nel mese di giugno, fuochi peraltro mai accesi dalla società.
Sul centravanti si pondera e ragiona per trovare qualcuno che possa garantire almeno la doppia cifra di gol: difficile trovarlo tra svincolati e in scadenza nel 2024 senza investire sull’ingaggio.
In molti danno per scontato che il campionato di Serie A sia difficile per chi arriva dalla Serie B. Gilardino sarà giustamente preoccupato ma conoscendola bene la Serie A non darà nulla di scontato, convinto che nel calcio l’imprevedibile può esserci in ogni gara giocata. Importante che tutta la rosa che avrà a disposizione, come nel campionato finito e vinto in Serie B, sia disposta al sacrificio in nome della causa comune.
La medicina di Gilardino in Serie A sarà sempre la stessa: aggressività, rubare il pallone e ripartire, giocando più di 90 minuti. Un ricordo del passato, un’operazione se ben riuscita farà perdere la bussola agli avversari più quotati, perdendo le loro certezze.
La voglia del Violinista di migliorarsi e concentrarsi sarà la base del suo lavoro, il fondamento su cui costruire il lavoro parlando e creando empatia dentro lo spogliatoio. Su cui costruire il futuro, come l’impresa della stagione finita a maggio dove si vinceva non solo in campo con la partecipazione della società.
Verso la prossima stagione non sarà solamente la voglia di Gilardino a voler fare la differenza ma anche quella dei 777 e della società nel calciomercato iniziato due giorni fa. È la speranza del popolo rossoblu a quarti in un campionato 2023/2024 particolarmente diverso non solo per la città di Genova, con i suoi tifosi pronti a riempire il Tempio.