Nell’ambito dell’incontro di presentazione della nuova partnership tra Genoa e Axpo Italia, con lo sponsor Pulsee Luce e Gas che campeggerà sulle maglie della prima squadra rossoblu sino alla stagione 2024/2025, abbiamo intervistato il collega e telecronista di DAZN, nonché presentatore dell’evento, Pierluigi Pardo.

Cosa sta succedendo a questo campionato? Sembra sempre più povero…

“È sicuramente sempre più povero, anche perché c’è un competitor ricchissimo che mette in difficoltà non solo noi, ma un po’ tutti i paesi del calcio europeo. Sicuramente non può essere sottovalutato come tema, anche se in realtà in qualche caso nel breve periodo si riescono a vendere molto bene dei giocatori e attraverso idee e colpi giusti puoi costruire qualcosa di buono. Quello che ha fatto il Milan, ad esempio, vendendo Tonali al Newcastle e con quella cifra sta rifacendo al squadra. Che in prospettiva, poi, sia un po’ inquietante, questo è evidente, anche perché non c’è una corrispondenza di mercato. Con tutto il rispetto per il campionato, si fatica a pensare che questi investimenti portino degli utili. Sembra un po’ una sorta di doping del mercato del gioco del calcio, che va ad impoverire non solo il calcio italiano, ma anche i campionati europei in generale”. 

C’è il tema dei diritti televisivi. Se scappano tutti, non è che dopo i broadcaster possono andare incontro alle esigenze della Lega Calcio?

“Non mi occupo di questa parte per DAZN, so che stanno trattando e ci sono tre soggetti interessati. Io penso che si troverà una soluzione nell’interesse soprattutto del calcio italiano. Se andiamo a guardare i fatturati, sappiamo che i diritti televisivi pesano per una parte importante, sono risorse importanti per il nostro calcio”. 

Questo depauperamento delle squadre medio-grandi può portare ad un campionato che dia soddisfazioni anche alle meno grandi…

“Il livello è cresciuto. “Calcio is back” è stato uno slogan perché abbiamo avuto tre italiane in finale, pur perdendole tutte e tre, ma secondo me il nostro calcio delle cose interessanti le sta facendo vedere. Poi è molto più popolare dire che tutto fa schifo, che siamo sempre peggio, ed è chiaro che le cifre che hanno in Arabia o Premier League noi non le abbiamo. È altrettanto chiaro che poi, giocando in undici, abbiamo dimostrato che le nostre squadre possono essere competitive magari andando a recuperare calciatori che in quei campionati possono essere considerati non all’altezza. Qui al Genoa, poi, stanno per portarsi a casa un attaccante di grande prospettiva…”

Lo conosci?

“Certo che lo conosco. Retegui lo abbiamo studiato tutti quando, un po’ come una sorpresa, Mancini lo ha chiamato in Nazionale. È un attaccante di grande fame, di prospettiva, con istinto del gol. Non ricordo chi abbia detto che non è Van Basten. Certo, non lo è, ma è sicuramente un attaccante vero, una prima punta vera, che vede benissimo la porta. Lo ha fatto vedere anche in Nazionale: magari non ha fatto grandi cose come movimenti per i compagni, però l’ha buttata dentro. Nel calcio non è proprio un dettaglio. Credo sia un colpo importante e penso che il Genoa, per la dimensione che ha come tifoseria, storia e gruppo che ha alle spalle, anche in virtù di un periodo dove non siamo in un picco di fatturati, possa andarsi ad insediare abbastanza tranquillamente nei prossimi anni per un posto tranquillo in Serie A”. 

E lo sponsor Pulsee Luce e Gas potrebbe dargli una mano…

“Sicuramente porta delle energie importanti. Sono risorse che servono perché alla fine possiamo fare tutta la filosofia che vogliamo, ma i buoni e grandi giocatori arrivano prima di tutto grazie ai sacrifici dei tifosi, senza i quali il calcio non avrebbe senso, e poi grazie a chi investe nel calcio. E in tal senso gli sponsor sono importanti”. 


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