Al Pio Signorini si lavora per creare un Genoa forte e ambizioso che possa consolidarsi in Serie A anche se l’obiettivo principale sarà una salvezza tranquilla. Si lavora in silenzio per fare uno step rispetto allo scorso anno. Ormai rinforzare la rosa è di dominio pubblico, non solo tra le genti genoane ma anche in società.
Il passato è la cavalcata per arrivare in Serie A in un solo anno, il presente (assieme alle altre operazioni di mercato) è Retegui, il futuro le saranno le prossime operazioni.
In questa operazione di rinforzo bisognerà tenere conto che nella rosa del Genoa in quanti hanno varcato la soglia della Serie A con continuità, l’anno di maturazione in serie B servirà ma saranno gli innesti funzionali e richiesti da Gilardino che dovranno fare la differenza.
L’atmosfera del ritiro in Val di Fassa è stata positiva. Anche i dettagli dei lavori a Moena lo sono per come hanno lavorato Gilardino e il suo staff, compreso lo stato d’animo di tutti i calciatori, anche quelli che hanno pronte le valigie per trasferirsi.
La presenza della società in Val di Fassa con i dirigenti Blazquez, che ha seguito gli allenamenti e le partite, Ottolini, che era in prima linea sempre con il telefonino attaccato all’orecchio, e Ricciardella presente negli ultimi giorni di ritiro voglioso, ma in silenzio, di far capire lo sforzo personale, di Blazquez e della società in una trattativa che era diventata estenuante sul fronte Retegui.
Tra le positività del ritiro non bisogna dimenticarsi il gran lavoro dello staff atletico, tecnico, medico, oltre al lavoro dei magazzinieri, tutti impegnati dal risveglio alla ritirata serale in riunioni per organizzare gli allenamenti.
La tifoseria presente in Val di Fassa durante gli allenamenti, le partite e per le vie delle altre località vicina a Moena ha fatto piacere al Genoa e ai calciatori che hanno constatato vicinanza e affetto. Addirittura quando alla sera si avvicinavano al bancomat di Soraga venivano inseguiti a caccia di una foto o di un autografo.
A Genova la campagna abbonamenti non va a rilento. La Gradinata Nord esaurita era in preventivo, ma anche la Gradinata Zena è vicina al completamento. Il tutto si è confermato nei primi giorni di vendita libera. All’appello mancano ancora tanti posti nei Distinti e in Tribuna, ma il colpo decisivo lo darà il mercato con i tasselli decisivi per completare la rosa di Gilardino.
Si vigila sul calciomercato al “Pio Signorini” in questo Genoa da lavori in corso,: quanti sono gli uomini da ingaggiare e da piazzare dopo le due settimane di ritiro è chiaro nella testa della dirigenza e di Gilardino.
Operazione non facile perché non è solo un lavoro sul piano numerico, ma anche sulla qualità e sulla tecnica che serviranno per alzare il livello della squadra.
Ad oggi il settore più sicuro è quello dei portieri. In difesa occorre rimpolpare qualità e quantità in zona centrale destra. Sugli esterni la corsia di sinistra e quella di destra. A centrocampo fondamentale l’arrivo di una mezzala di spessore che abbia le caratteristiche di gamba, di forza, di uno Sturaro giovane all’epoca del suo passaggio alla Juventus.
In attacco l’arrivo di Retegui è stata una chicca della società grazie al lavoro di Blazquez e Ricciardella che in silenzio hanno condotto una trattativa laboriosa sotto tutti i punti di vista mentre sotto la Lanterna rossoblù si parlava di altri attaccanti.
Retegui l’oriundo a sorpresa scoperto e voluto dallo staff di Mancini quando debuttò in Nazionale aveva scatenato l’asta tra le big del campionato di Serie A. La bravura del Genoa è stata quella di non partecipare all’asta e in silenzio portare avanti la trattativa con anticipo, lavorando sulle due società argentine che detenevano il cartellino, Boca Juniors e Tigre, ma soprattutto con la famiglia, primo fra tutti il papà Carlos Jose ma da tutti conosciuto come El Chapa, ex ct della nazionale argentina di Hockey e vincitore di medaglie olimpiche.
L’italoargentino e Albert possono dare soddisfazioni. Importante che siano supportati nella fase offensiva dalle prossime entrate del calciomercato. Lasciarli soli nel cuore delle difese di Serie A renderebbe difficile confezionare successi.
Le parole di Blazquez in Val di Fassa (“vogliamo costruire un undici in grado di avere almeno una chance di provare a vincere ogni partita“) e quelle del Direttore Sportivo a Soraga (“vogliamo dare alla rosa un maggiore spessore, più alternative e più qualità. Gruppo e struttura dello scorso anno a cui aggiungeremo qualità e fisicità”) viaggiano in silenzio verso quella direzione.
Tanti i nomi di calciomercato che circolano intorno al Genoa in entrata, più probabili delle sorprese mai sentite e scritte. Nomi nuovi in ballo, non racimolati in fretta e furia della stanza dello scouting e tenuti in segreto? Altro lavoro in uscita per qualche giocatore reduce dal ritiro di Moena.
Solo una segnalazione in chiusura. Il genovese e genoano Accornero è subito entrato nella simpatia di Zeman non per la tripletta realizzata all’esordio in una gara ufficiale del Pescara, ma perché è subito entrato nei movimenti zemaniani con corsa e facilità nella giocata.