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Brindare

Domani sera il Genoa al Ferraris vuole brindare non solamente in Coppa per la prima gara ufficiale della stagione, ma anche perché giocherà davanti al record di abbonati anche se non saranno tutti presenti alla vigilia di Ferragosto.

Il Genoa è un cantiere aperto, ma le idee ci sono. L’ultima era quella di Casadei per il quale si era fatto l’iter in silenzio da tempo, come accaduto per Retegui. Al posto del giovane italiano è subito partita un’altra pista sempre nel mirino del Grifone.

Per fare risultato contro il Modena occorrono le stesse modalità con le quali si è ritornati in Serie A in un solo anno: cazzimma, concentrazione, lavoro di gruppo. I Grifoni faranno fatica a volare contro i canarini per tecnica e allora dovranno farlo con il fisico alla ricerca del gol. Per ottenere l’obiettivo occorrerà non sbagliare per tecnica e palleggio le giocate individuali in fase di costruzione del gioco dal basso e nel cuore del gioco.

Il lavoro di Gilardino è nuovamente iniziato: come dal primo giorno di ritiro, contro il Modena non cercherà il calcio champagne ma quello frizzantino, in grado di ottenere con la disponibilità da parte di tutti sacrificio, collaborazione, temperamento e personalità. La formazione del Grifone non cambierà molto rispetto ai primi tempi delle amichevoli giocate in difesa e in attacco. Dubbi a centrocampo su chi giocherà tra quelli a disposizione.
Per Gilardino in questo momento coniugare quantità e qualità nel cuore del gioco è operazione non facile e nelle prossime ore potrebbe arrivare qualche elemento a dargli una mano. 

Avrà cercato con lo staff accorgimenti tattici offensivi per non lasciare nel deserto là davanti, nelle grinfie avversarie, sia Retegui che Albert. Nel predisporre un gioco di attacco Gilardino da ottima prima punta è consapevole che occorrono schemi con l’aiuto degli esterni, ma anche la partecipazione di almeno tre giocatori nella metà campo avversaria: tali schemi non debbono risultare restrittivi per non limitare la fantasia e l’improvvisazione, qualità fondamentali per i due che giocano all’attacco.

Buoncalcioatutti ha seguito il Modena nell’amichevole giocata contro il Torino. Partita non facile per il nuovo tecnico emiliano Bianco perché giocare con la banda Juric, anche se in ritardo di preparazione, non è mai facile. Senza dimenticarsi che giocano insieme da 2/3 anni.

I canarini nel primo tempo sono stati in gabbia e il Toro oltre realizzare due reti ha fatto un figurone con il palleggio da dietro mai contrastato dagli avanti avversari. Per sbloccare il risultato Juric ha dovuto aspettare una perla di Radonjic. In precedenza Sanabria e compagnia avevano fatto fatica ad entrare nell’autobus davanti all’area avversaria. Il secondo gol granata è arrivato con terzino Bellanova.

Nel secondo tempo i canarini con i tanti cambi fatti – anche da parte del Torino – si sono tolti il sale sulla coda e oltre fare un gol sono andati vicini al pareggio. In occasione della seconda partita di un certo peso il Modena ha vinto con la Dinamo Tirana e le cronache raccontano che ad aver fatto ballare gli albanesi sia stato il centrocampo con in luce Palumbo, ex Ternana, coadiuvato dal trequartista Tremolada, entrambi pronti ad armare le due punte Falcinelli e Abiuso che sostituiva Bonfanti ai box.

Il Modena gioca con il 4-3-1-2 e i probabili titolari utilizzati nelle due amichevoli contro il Genoa saranno: Gagno in porta; Oukhadda e Cotali terzini, Zaro (Vukusic) e Pergreffi centrali. Palumbo, Gerli, Duca a centrocampo. Tremolada dietro le due punte Falcinelli e Bonfanti.

Arbitra Aureliano di Bologna. Assistenti Zingarielli e Cipriani. Quarto uomo Scarpa. VAR Nasca, AVAR Longo. Dopo il ritiro arbitrale tenuto a Cascia nei giorni scorsi le partite dureranno non più 90’. Il modello sarà quello del Mondiale in Qatar: la Serie A ha accolto subito l’indicazione della Fifa senza aspettare la riforma Ifab l’organismo titolare delle riforme del Regolamento del gioco di calcio.

La speranza di tutti i tifosi , considerato che il ritiro non si è svolto a Sportilia ma a Cascia, è che Santa Rita abbia illuminato la classe arbitrale nell’utilizzo uniforme del Regolamento del gioco calcio e del VAR.

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