Gilardino a Genova sta bene. Adora il suo popolo. È colpito dai 27.000 abbonati e giocare 19 gare sold out con l’arrivo dei tifosi avversari nel Tempio lo caricherà ancor di più e trasmetterà questa adrenalina alla squadra.
Il tecnico rossoblu si è calato anima e corpo nel progetto “solo un anno in B” e spera con tanta voglia di completare un cerchio: di questi tempi lo scorso anno correva a Tavarone, oggi ha la missione di una tranquilla di salvezza in A, altro obiettivo importante per far continuare il cammino dei 777 che nei prossimi campionati che dovrà essere in crescendo.
Il Vecchio Balordo cambierà pelle, l’attuale mediana unisce qualità atletiche e agonistiche, meno tecniche e di palleggio, e appare pronta a fare pressing. Adesso Gilardino per dare una continuità al gioco aspetta qualcosa. La strada nuova dovrà essere condivisanon solo da Gilardino ma da tutto lo spogliatoio, imboccata con decisione a prescindere dai risultati.
Con l’arrivo di Retegui, Messias e Albert davanti non potrà rifugiarsi nella squadra raccolta dietro: se le frecce riceveranno palloni più vicino alla porta diventeranno pericolose. La bravura di Gilardino come ha già fatto vedere è alternare dominio e speculazione del risultato. Gilardino e lo staff hanno dimostrato di essere bravi nel far seguire alla squadra in tutta la sua rosa le loro idee di calcio. La forza sarà il gioco.
In questo momento potrebbero esserci dubbi per fissare una strategia o una formazione e rodarla nelle prossime tre giornate di campionato in un calciomercato molto attivo in entrata fino al gong, come fu quello di Milito, e altrettanto attivo anche in uscita per tutti i team quando arriveranno proposte economiche fuori mercato, allora bisognerà avere a disposizione un sostituto pronto.
La vera marcia in più della dirigenza e della direzione sportiva, da Spors a Ottolini, e con la carica di Ricciardella, è aver rinnovato con largo anticipo i contratti di quelli a disposizione e seguire la pietra filosofale: sapere distinguere il talento, Basta aver seguito le operazioni Retegui e Casadei per capire che qualche altro sarà sotto osservazione in silenzio da tempo.
Nel sapere distinguere il talento, nel saper decidere quale calciatore debba essere la prima scelta per un ruolo voluto dall’allenatore non può esserci un confine tra una decisione buona e una cattiva. L’operazione Retegui diventa una favola perché chi ama il Vecchio Balordo noterà come vi sia in giro una grande fame di prime punte tra le big del campionato.
A proposito, l’ultima è Malinovskyi, operazione che girava a Bergamo (anche se è di proprietà del Marsiglia) da giovedì scorso.
In Buoncalcioatutti difficilmente avete trovato traccia di anticipazioni o ambigui post con il Genoa di mezzo tanto per fare scoop, perché a noi piace verificare le cose prima di raccontarle e scriverle.
L’operazione dell’ucraino era – ed è – ancora da valutare. Con il suo arrivo Gilardino avrebbe tre calciatori con le stesse caratteristiche, difficilmente potrebbe mettere in campo il 4-2-4 brasiliano con Garrinchia, Vava, Pelé. Oltretutto si deve considerare anche che una squadra così offensiva avrebbe necessità di una difesa che supporti questo tipo di gioco. Allora qualcuna delle due stelle a disposizione del violinista attualmente dovrebbe forse andare a suonare da qualche altra parte?
Per tale motivo, per il fatto che il Genoa oggi dovrebbe anche fare delle valutazioni su tale operazione e infatti per ora ha richiesto solo informazioni e nulla più, abbiamo tenuto la notizia sotto coperta. Se una eventuale operazione in uscita portasse tanti euro e il rinforzo della rosa non bisognerebbe tirarsi i capelli. Sarebbe un progetto di crescita come è avvenuto in quel di Bergamo negli ultimi cinque anni dove progressivamente facendo plusvalenze importanti hanno rimodernato e acquisito lo stadio, giocandosi l’Europa e nel prossimo campionato forse lotteranno anche per lo scudetto. Attenzione: il Presidente Percassi è un ottimo costruttore ma vive a Bergamo e non in Arabia.
Senza dimenticarsi del PSG a rischio fallimento, i 777 accordano indipendenza al settore tecnico con tempo e fiducia per svolgere il loro lavoro, sempre alla ricerca di equilibrio nei conti e autofinanziamento.
Tra parole scritte, chiacchiere, discussioni su chat e social, Gilardino con lo staff a Pegli dovrà lavorare sodo sulle due fasi di gioco cercando davanti pressione alta con mediani, esterni e attaccanti, mentre in fase difensiva la costruzione da dietro è apparsa un macro-limite delle gare estive.
Buocalcioferragostoatutti da godere sotto gli ombrelloni, in montagna, in campagna sempre con un occhio agli ormai oltre 27.000 abbonati che collocheranno il Vecchio Balordo nella parte sinistra alta della classifica in questa speciale graduatoria.