Prima conferenza ufficiale dell’anno per mister Gilardino, che domani affronterà all’esordio in Serie A la Fiorentina. Queste sono state le parole del tecnico rossoblu alla vigilia della sfida dello stadio Ferraris. “Come tutti gli esordi c’è emozione, ma c’è grande consapevolezza da parte mia e della squadra del grandissimo entusiasmo che, anche dati alla mano, ci sta trasmettendo il nostro popolo” esordisce Gilardino.
“Nella mia carriera da giocatore ho vestito la maglia della Fiorentina, in anni importanti, con una squadra e compagni importanti, vivendo momenti importanti. Ho vestito anche la maglia del Genoa vivendo anche qui bellissimi momenti, anche con questa maglia. Domani sarà una bella sfida, la prima di un lungo percorso. Bisogna goderselo questo percorso nel modo giusto, con la giusta consapevolezza di quello che dovremo fare all’interno della gara, la giusta volontà da mettere all’interno della partita, il giusto sacrificio e la giusta umiltà. Sono queste le armi che ci hanno permesso di raggiungere questo grande traguardo l’anno scorso. Dobbiamo mantenere il DNA e lo spirito della scorsa stagione. Affronteremo una squadra forte, è un dato di fatto, la finalista in Conference e Coppa Italia, e la maggiore parte del gruppo lavora insieme da tre anni. Sono arrivati innesti importanti per Italiano, che ha dimostrato di essere un ottimo allenatore. Dovremo essere dentro alla gara al 200 per cento. Sarà fondamentale”.
L’entusiasmo può sovraccaricare la squadra, o perlomeno chi ha meno esperienza di queste responsabilità? State diventando una squadra forte, e ciò comporta forse doveri maggiori rispetto alla norma?
“La responsabilità, come sempre, è mia. Per quanto riguarda la squadra, dovremo affrontare la gara con la stessa intelligenza tattica con la quale abbiamo affrontato tante partite, con umiltà, sacrificio e giusta volontà di proporre quando ce ne sarà l’opportunità. Dovremo sacrificarci in fase difensiva e farlo in modo perfetto contro di loro. Dovremo fare una partita perfetta. Come detto nei giorni scorsi, la squadra è in costruzione. Sono arrivati giocatori importanti all’interno del gruppo come Martin, Thorsby, Leali, De Winter, Retegui, Messias (che mister Gilardino “non avrò per molto tempo, ma si augura di poter avere dopo la sosta“). Danno qualità, gioventù, freschezza, fisicità all’interno di un gruppo ben rodato. Per domani siamo un po’ corti numericamente, abbiamo qualche problemino su alcuni giocatori e dovremo valutare le condizioni di Melegoni e Vogliacco. Strootman e Sabelli sono squalificati. Per il resto stanno tutti bene”.
Le vostre prestazioni in pre-campionato sono state in crescendo. Dal punto di vista mentale come arrivate alla partita di domani?
“Nel modo giusto. Da quando siamo tornati a Genova stiamo lavorando bene. C’è la volontà di fare la partita giusta, fondamentali saranno la determinazione e il sacrificio dentro la gara. Ci permetteranno domani, e per tutto il campionato, di fare la differenza”.
In un anno è cambiato davvero tutto, è un nuovo inizio per tutti. Che campionato si attende che sarà? Che campionato volete fare?
“Sarà un campionato molto, molto competitivo, dove ci sarà la suddivisione tra le prime 5/6 squadre che lotteranno per i piani alti, un altro campionato dove altre squadre staranno nel mezzo e poi altre 5/6 squadre che si giocheranno la salvezza. Da parte nostra dovremo pensare di migliorare e dare un’identità forte a questa squadra. Non vedo l’ora che sia finito il mercato perché, in queste settimane, ci sono sempre cambiamenti. Nel nostro caso ce ne sono stati in positivo perché sono arrivati calciatori che si sono inseriti in gruppo e sono di qualità e in grado di alzare il livello, però un allenatore vorrebbe la squadra fosse pronta subito e che finisse subito il mercato. Sono però contento per quanto i ragazzi mi hanno fatto vedere in questo periodo per disponibilità e voglia, oltre abnegazione quotidiana nel lavoro. Dobbiamo ripartire da lì”.
Alla luce anche del mercato, l’obiettivo potrebbe variare rispetto a quello iniziale della salvezza? Si può fare qualcosina in più?
“Per ora, mi ripeto, prevedo che dobbiamo raggiungere 40 punti, che non è mai semplice. Ogni anno, in Serie A, all’inizio, nel mezzo e alla fine, ci sono sempre momenti particolari e raggiungere un traguardo è sempre qualcosa di particolare. Al momento è questo. Poi ogni giorno si lavora per mgiliorare e questo dovrà essere dentro la mia testa, del mio staff e dei miei ragazzi. La volontà, ad oggi, è di raggiungere quota 40 punti”.
Su Malinovskyi: “Aspettiamo sia definitiva, vedremo se domani sera sarà allo stadio. È sicuramente un giocatore che non sta a me presentare: come Messias ha fatto vedere cose importanti nel campionato di Serie A, è un giocatore di qualità, da uno contro uno, con un grande tiro dalla media e lunga distanza, molto bravo sui piazzati. Lo aspettiamo“.
Come ha visto i nuovi arrivati?
“È stato facile e semplice entrare in questo gruppo. Ci sono valori umani alti. È stato facile per loro entrare in questo gruppo. Ci sono giocatori, ad esempio Thorsby, con caratteristiche differenti dai centrocampisti che abbiamo. Messias lo stesso, e dovrà essere la bravura dell’allenatore a trovare l’equilibrio giusto perché quando hai giocatori talentuosi e di qualità devi essere bravo a trovare l’equilibrio giusto, di squadra, per farli giocare insieme e fare risaltare le loro caratteristiche. Gudmundsson, Messias, Malinovskyi se dovesse arrivare sono giocatori che ti alzano il livello di talento e qualità, ma nello steso tempo bisogna essere in grado di avere un equilibrio di squadra. Ci sarà tempo di allenamento, ma sarei felice di avere tutti questi giocatori”.
Su Bani e Biraschi?
“Hanno recuperato a pieno, a parte Aramu e Vogliacco che sono da valutare”
Potrai variare l’assetto in base a tanti fattori? Ci saranno occasioni per variare l’assetto?
“Assolutamente sì, e dovremo essere bravi a cambiarlo già da domani, che sia dall’inizio oppure a gara in corso. Indipendentemente da chi gioca e da chi arriverà, è fondamentale in questo campionato essere bravi nel cambiamento, soprattutto a partita in corso. Penso possa darti dei vantaggi”.
Siamo alla prima giornata di campionato e tutti si rifugeranno nel prima non prenderle. Questa sarà la forza anche del Genoa, secondo me…
“Abbiamo un inizio di campionato importante per essere una neopromossa, nel contempo i moduli tattici saranno importanti, ma non indispensabili a livello numerico. Puoi giocare a tre, a quattro, a due nel mezzo, con due punte. Questa è una variabile che un allenatore deve avere in testa, allenare, per mettere i giocatori nelle migliori condizioni per esprimersi. Prà giocatori di qualità un allenatore ha, più deve trovare le condizioni migliori per esaltarli e creare presupposti pericolosi in fase offensiva, mettendo gli attaccanti nelle condizioni di essere pericolosi più volte all’interno della gara. È determinante e fondamentale. Oltre questo, dovrà esserci una grande attitudine difensiva: lo richiedono il campionato e le squadre che andremo ad affrontare. Servirà questa attitudine in fase difensiva da parte di tutti”.
Considerato che c’è la forza fisica di Thorsby e Retegui là davanti, qualche lancio lungo in più durante la partita ci potrà stare? Anche per evitare di fare venire qualche coccolone con le tante uscite dal basso…
“La costruzione dal basso – e deve essere chiaro a tutti e lo dico sempre ai miei calciatori – deve avere un fine ed è quello di riuscire a superare più velocemente possibile la linea di pressione avversaria, più velocemente possibile andare a giocare alle spalle della difesa avversaria. Poi si può costruire con più passaggi, portando più uomini nella propria metà campo, e sicuramente si può lavorare anche diversamente. Abbiamo lavorato per trovare soluzioni contro una squadra di grandissima qualità tecnica. La Fiorentina ha aggiunto Arthur, che detta linee di passaggio, e ha Nzola che è giocatore fisico e che sa tenere bene la palla.
Hanno esterni di grandissima qualità come Gonzalez, Ikonè, Sabiri, Brekalo, che portano superiorità numerica e che hanno gamba. E poi Mina, Martinez Quarta, Milenkovic, Biraghi, Parisi, Dodo: sono calciatori d’esperienza, qualità tecniche, rapidità nel controllo palla, che cercano di creare superiorità numerica e hanno tanti anni di esperienza sulle spalle. Li abbiamo studiati, sappiamo le loro qualità e i loro punti forti, e abbiamo lavorato sul dove creare loro difficoltà. Non dobbiamo solo stare a guardarli. I loro difetti? Ne hanno pochi. In mezzo hanno Arthur, Amrabat, Duncan, Bonaventura. Hanno tantissima scelta negli undici di partenza e in chi subentrerà. Alla fine ne entrano cinque, ne escono cinque e ti risolvono le partite facendo la differenza. il campionato di Serie A richiede questo. Ed è ciò su cui in queste settimane, in questi mesi, ho cercato con il massimo della sincerità di confrontarmi con la società. Chi entra può risolvermi le partite e chi entra diventa determinante e fondamentale nel portare a casa il risultato”.
Messias e Malinovskyi dove li vede nel suo modulo base del 3-5-2?
“Messias a Crotone ha fatto anche la seconda punta e può fare la mezzala, è duttile e si sacrifica anche in fase difensiva. non ha solo qualità in fase offensiva. Quando starà al massimo della condizioni sarà importante per la squadra. Malinovskyi ha giocaton ei due in mezzo, sulla trequarti, e nel Genk anche da play tanti anni fa. Sono entrambi bravi a ricercare lo spazio, sono bravi nell’uno contro uno, hanno qualità importanti. Dovrò allenarli e valutarli quotidianamente”.
UFFICIALE – Genoa, ingaggiato l’ala sinistra classe 2005 Papastylianou