Il Genoa come la Lazio a caccia di punti. I laziali per non perdere terreno dalla fuga delle pretendenti all’Europa iniziata alla prima di campionato, i rossoblu a quarti per cancellare l’amarezza della prima sconfitta pesante dopo il ritorno in serie A.
Altra partita difficile domani sera all’Olimpico contro la Lazio per Gilardino e il Vecchio Balordo. Partita difficile contro una squadra beffata negli ultimi minuti di gara contro il Lecce alla prima di campionato. Partita da neurodeliri per i due tecnici alle prese con il calciomercato e le caselle che vorrebbero riempire.
Per Gilardino un problema in più, ossia i tanti calciatori che potrebbero essere estranei non alla preparazione fisica, ma al contesto tattico visto che sono con le valigie in mano da inizio stagione. Tutto questo balordo e inutile calciomercato si ripercuote dentro lo spogliatoio, ambiente dove nascono non solo le vittorie, ma la carica per entrare in campo.
Testimone di tutto ciò è il riscaldamento che viene fatto da chi non gioca: anche i calciatori sono uomini, tutti sanno calciare il pallone e in alcuni momenti è difficile “collegare la testa ai piedi per diventare giocatori”. Sono parole del maestro Gianni Brera.
Per il Genoa ci sono altri fattori extra-calcio che ognuno cercherà di vestirli non a proprio uso ma solo per riempire le cronache e fare chiacchiere esclusivamente per sentito dire.
Dispiace ripeterlo, ma basterebbero solamente due righe di comunicazione della società per far cadere tanti, troppi castelli in aria costruiti sulla pelle del Genoa, dei dirigenti e della sua tifoseria.
Gilardino anche questa settimana avrà preparato la squadra prevedendo strategie tattiche efficienti e scegliendo la squadra più affidabile scaturita dagli allenamenti. Tutto quanto può diventare più difficile in campo se la partita segue altra via non solo per merito degli avversari ma per gli errori dei calciatori genoani.
Senza la discesa alla Djalma Santos di Biraghi dopo 10’ di gioco, col giocatore viola che ha saltato tre genoani, tira di destro, lui sinistro anche quando scende dal letto al mattino e prende l’incrocio dei pali, la partita con la viola avrebbe avuto lo stesso destino’ Può darsi di sì come risultato, ma non nel gioco dei rossoblu a quarti che hanno perso la sicurezza di debuttare in serie A di fronte a 33.000 persone.
Gilardino e lo staff dopo la gara di sabato scorso avranno cercato di far capire come assottigliare gli errori. Aspetti tecnici da analizzare nel dettaglio non davanti ai video, ma ad una lavagna. La falsa partenza del Genoa non può essere giustificata dalle assenze, ma più dal calciomercato in ritardo anche alla seconda giornata di campionato.
A disposizione domani torneranno Strootman e Sabelli, non sappiamo se qualcun altro ha recuperato dall’infortunio. Solo Matturro ha segnalato di sua sponete di essere sulla via del ritorno.
Se ci saranno una nuova strategia o un nuovo modulo lo scopriremo domani sera guardando la partita. Gilardino cercherà di calibrare la mediana in base alle caratteristiche degli avversari e alle condizioni dei singoli.
Dove giocherà Malinovskyi se giocherà? Giocherà insieme con Albert? Sarà tutta una questione di equilibri, in particolare in un momento in cui il reparto difensivo deve ritrovare la compattezza dello scorso anno.
Importante per chi giocherà con gamba, grinta e ritmo mettere in difficoltà il possesso pallone di Sarri e ribaltare subito l’azione. Basta aver visto che la Fiorentina contro il Rapid Vienna giovedì sera non era l’Ajax vista al Ferraris perché soffocata dal ritmo rapido avversario. Per la formazione a domani sera alle 20.
La Lazio di Sarri è stata ribaltata dal Lecce negli ultimi 10’ di gara dopo aver controllato la gara per 80 minuti. Bello il Lecce di D’Aversa per idee e grinta con l’obiettivo di sopperire al gap tecnico.
Una Lazio superficiale e poco brillante anche nella prima parte della gara non ha cancellato un mercato non dolce, Sarri furioso in ogni intervista dove vuole qualcosa in più dopo l’uscita di Milinkovic Savic verso i petrodollari. “La mentalità vincente non si compra” urla il tecnico biancocelesti.
La Lazio nel Salento ha patito le sgommate di Strefezza verso il centro e ha patito il 4-3-3 leccese del secondo tempo scaturito dai tre cambi. Lazio in ritardo di preparazione nonostante i cinque cambi.
Bravo D’Aversa che ha capito subito i difetti laziali, in particolare nella fase difensiva. Difetti sfruttati dai giallorossi ma non rimediati da Sarri. I limiti dei laziali in fase difensiva hanno un riferimento marcato sul pallone e la concentrazione di coprire solo le linee di passaggio e marcare poco l’avversario.
Bravi Strefezza e Rafia a sfruttare la tattica di Sarri dove la mezzala in fase di possesso (Luis Alberto) si alza per affiancare la prima punta lasciando spazio ai due piccoletti ma folletti salentini
Il giapponese Kamada è stato l’unico nuovo calciatore nel primo tempo, sostituito ad inizio del secondo tempo. Ha cercato inserimenti improvvisi ma non è Milinkovic Savic.
A Lecce i biancocelesti non hanno dimostrato di essere la seconda squadra in classifica dello scorso anno. Tutti d’accordo sul fatto che la partenza di Milinkovic Savic l’abbia rimpicciolita. Lotito afferma che con la partenza del serbo e gli euro ha riempito tutte le caselle che voleva a Sarri e adesso toccherà a lui, al suo gioco, responsabilizzare tutti gli altri non potendo più delegare al Sergente le giocate.
Sarri a disposizione ha un altro centrale, Rovella, nato nel settore giovanile del Genoa, e poi ha la riserva di Immobile mai avuta in precedenza, Castellanos. E ancora il giapponese Kamada e Isaksen nel cuore del gioco, oltre ad altri calciatori. Sarri in settimana senza mezze parole ha però chiesto Samardzic dall’Udinese.
Mentre Sarri chiede altri ingaggi, le radio capitoline laziali imperversano dopo la falsa partenza dell’Aquila causata come sempre, per loro, dai soliti cali mentali, una condizione atletica ancora lontana da quella ideale e il problematico inserimento dei nuovi acquisti.
La Lazio tatticamente gioca con il 4 3 3. Contro il Genoa probabili novità con tutta la rosa a disposizione eccetto Pedro che continua ad allenarsi a parte per un fastidio alla caviglia.
Arbitra Marinelli di Tivoli classe 1984, maresciallo dell’esercito italiano, settimo reggimento Alpini. Vanta 14 presenze in Serie A e 4 in Serie B lo scorso campionato tra cui Genoa-Palermo e Genoa-Perugia, entrambe vinte da Gilardino.
Svolta arbitrale per gli arbitri: non esiste più il “vincolo” territoriale per Marinelli all’Olimpico di Roma e il romano Doveri al Bentegodi di Verona per Hellas-Roma. La novità era stata annunciata da Rocchi: “Medioevo impedirebbe di mandare il migliore per la residenza“. Sarà curioso vedere se l’operazione continuerà anche ad aprile e maggio quando in ballo ci saranno i risultati e i sospetti anche per un semplice fallo laterale riempiranno le cronache.
Doveri e Marinelli in campo con le due romane per non fare figli e figliastri con le due squadre capitoline. Primo assistente Rossi (Biella), secondo assistente Affatato (VCO), quarto uomo Cosso (Reggio Calabria), VAR Mazzoleni (Bergamo), VAR Meraviglia (Pistoia).