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Genoa, Gilardino: “Mercato? Pensavo fossimo più avanti. Mi butterei nel fuoco per i miei giocatori”

L’allenatore del Genoa, Alberto Gilardino, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la prossima partita di campionato, che vedrà il Grifone contrapposto alla Lazio di Maurizio Sarri (domenica sera alle 20:45, all’Olimpico). Di seguito le sue parole.

Cosa ti aspetti da questa trasferta?

“La Lazio non sta a me descriverla, squadra forte con un allenatore che è un maestro. Sono tanti i punti a loro favore, hanno giocatori di grande qualità, un attaccante con caratteristiche importanti come Immobile. È una squadra codificata dall’allenatore, che nei mesi e negli anni ha dato solidità al gruppo e un’idea precisa. Noi ci siamo preparati per fare una partita tosta, sapendo le difficoltà che ci saranno all’interno della gara ma sapendo anche ciò che vogliamo determinare.

Quello che ho detto ai ragazzi è che sicuramente una reazione dovrà esserci. Io per loro mi butterei nel fuoco, ho grande stima dei miei ragazzi e giocatori. Sono sicuro e mi auguro che loro facciano lo stesso perché c’è la volontà di fare la prestazione, questo è il punto chiave. Non bisogna pensare al risultato ma bisogna fare la prestazione. Questo credo sia l’idea della partita di domani che, come ho detto, è contro una squadra molto forte qualitativamente. Dobbiamo essere bravi a comportarci da Genoa”.

Nei singoli può cambiare qualcosa rispetto alla prima partita di campionato?

“Ci sono delle possibilità di modifiche tattiche all’interno della partita. Quelle sono valutazioni sulle basi delle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Lo stesso Malinovskyi, Gudmundsson affiancarli più vicini a Retegui. Malinovskyi è arrivato da una settimana, c’è la volontà di capire quanti minuti ha sulle gambe. Sono situazioni che valuterò nelle prossime ore”.

Dopo quanto tempo potremo vedere il vero Genoa?

“Mi aspettavo di essere un po’ più avanti rispetto a quello avevo detto alla società a maggio, come tutti d’altronde. Mancano ancora sei giorni. Sono arrivati dei giocatori, Haps è arrivato oggi e ha fatto le visite mediche e, come Messias, è da tanto tempo che non gioca per infortunio. Queste situazioni sono chiare. Io ho un’idea lucida e precisa del momento, conosco molto bene la Serie A: ho sofferto per salvarmi e ho vinto, quindi ho un’idea ben precisa.

Questa settimana, a livello numerico, mi aspetto che la società intervenga ma, per fare un esempio, la scorsa partita, con Strootman squalificato, avevo solo Jagiello in panchina come centrocampista. Prima della partita di Coppa Italia la contrapposizione tattica ho dovuto farla con due collaboratori. Sono situazioni che accadono anche da altre parti, non sono alibi ma è la realtà.

Ci aspettiamo che il mercato finisca il più in fretta possibile e credo che anche questa percezione che ho io ce l’abbia anche la squadra e i ragazzi. Alcuni sapevano che il loro futuro da Genova era lontano, oppure gli è stato detto vicino alla chiusura del mercato. Sono situazioni in cui costruire un gruppo e un’identità ci vuole un po’ di tempo, deve essere chiaro a tutti. Io ce l’ho molto chiaro e deve averlo anche chiaro la società. Questo è fondamentale per me e per la squadra.

Ripeto, per i ragazzi che ho mi butterei nel fuoco, non dormo la notte per cercare di trovare soluzioni. La sconfitta con la Fiorentina, pur avendo corso e lottato, ha visto problematiche all’interno del campo. Possiamo e dobbiamo fare meglio”.

Come avete analizzato la partita con la Fiorentina?

“Non è semplice per nessuna squadra andare sotto 0-2 all’inizio, quello che mi ha fatto più arrabbiare è il terzo gol. All’intervallo se vai sotto di due gol puoi perdere ma puoi anche riaprire la partita. Bisogna fare valutazioni di attenzione, capire i momenti della partita e questo me lo devono dare i giocatori più esperti che ho in campo. Da Martinez a Bani, da Strootman, Badelj a Retegui e a chi giocherà domani. Voglio che la squadra sia responsabilizzata, che prendano in mano situazioni all’interno del campo. E’ fondamentale e determinante”.

Che Lazio si aspetta?

“E una squadra preparata da un maestro. Seguo da anni l’allenatore (Sarri, ndr) e mi piace tantissimo. Ha avuto qualche difficoltà all’inizio ma io dicevo dal primo anno che la Lazio con lui avrebbe fatto delle cose straordinarie. Complimenti per quello che ha fatto. Noi siamo una neo promossa, questo è un punto fondamentale. L’entusiasmo deve essere determinante e fondamentale per noi, per me e per i ragazzi. Quello che abbiamo fuori dalla gente lo dobbiamo respirare quotidianamente. Vestiamo una maglia importante e so la responsabilità che abbiamo di fronte a chi ci viene a vedere, questo è importante”.

“Come vi dicevo primaprosegue Gilardino Malinovskyi è arrivato da una settimana, De Winter da poco tempo. Ci vuole un periodo di adattabilità all’interno di un gruppo per poter lavorare e costruire. Noi dobbiamo partire dalle certezze, la squadra deve saper costruire e sacrificarsi all’interno della gara e quando ci sarà la possibilità dobbiamo giocare e verticalizzare e creare i presupposti per mettere in difficoltà una grande squadra”.

Mister, c’è un problema in più: i tanti calciatori che potrebbero essere estranei non alla preparazione fisica, ma al contesto tattico visto che sono con le valigie in mano da inizio stagione. Tutto questo balordo calciomercato si ripercuote dentro lo spogliatoio, ambiente dove nascono non solo le vittorie ma la carica per entrare in campo. 

“Non è un alibi. I ragazzi sono focalizzati, i calciatori che ho avuto si sono dimostrati grandi professionisti ma c’erano tanti ragazzi che erano fuori rosa oppure che si allenavano con noi in situazioni particolari. Per creare un DNA forte, uno spirito forte di squadra mi auguro che dal primo di settembre si possa dare questa impronta, la volontà c’è stata fin dal tre luglio, dal ritiro a Moena. Più ci si avvicina alla fine del mercato – non se ne può più – sarà più semplice e più facile”.

Testimone di tutto ciò è il riscaldamento che viene fatto da chi non gioca: anche i calciatori sono uomini, tutti sanno calciare il pallone e in alcuni momenti è difficile “collegare la testa ai piedi per diventare giocatori”

Quello che ho detto ai ragazzi è che non posso rimproverare nulla sull’atteggiamento iniziale e sulla voglia di correre, qualcosina mi posso rimproverare io – la colpa è mia – perché non possiamo mai arrenderci. Il terzo gol non possiamo prenderlo, i ragazzi erano mortificati. È un insegnamento, le sconfitte fanno parte del percorso. Ci sono sconfitte e sconfitte, e fanno crescere; mi auguro sia stata da lezione“.

Situazione infermeria. Per domani ha recuperato qualcuno? Quando torneranno gli infortunati? 

Rientra Haps, ragazzo eccezionale e grande professionista; arriva da sette mesi che non gioca, ci sarà da fare una valutazione attenta per il futuro. Mi auguro di poter riavere Messias dopo la sosta. Vogliacco sta facendo un recupero graduale, mi auguro di riaverlo il prima possibile“.


Calciomercato Genoa, iniziate le visite mediche di Haps – FOTO

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