Dopo la Macedonia indigesta stasera a San Siro, anche senza accendere le luci, Spalletti dovrà preparare una cena completa contro l’Ucraina a base di qualche gol per non correre il pericolo di non partecipare dopo due Mondiali anche all’Europeo che si giocherà in Germania, per di più essendo i campioni in carica.
Il pareggio con la Macedonia ha complicato il lavoro di Spalletti. Per il tecnico fresco vincitore dello scudetto partenopeo in cinque giorni di lavoro era difficile fare rinascere un’altra nazionale, qualcosa in più poteva fare con i cambi per cercare la via del gol utilizzando un centravanti che presidiava l’area di rigore e teneva i due centrali macedoni in campana; invece, i macedoni tutti pronti ad aiutare i compagni in difficoltà nel fermare le incursioni dei centrocampisti e dei terzini azzurri.
Quasi da maledire quel gol dopo 2’ di gioco ad inizio ripresa. Sarebbe stato meglio al 45’, per aver abbassato subito non solo il baricentro ma la carica e aver sofferto nuovamente un’altra umiliazione dalla Macedonia reduce da 7 gol incassati dall’Inghilterra, con il tecnico contestato non solo dai tifosi ma anche da parte di un giocatore che ha rifiutato la convocazione contro l’Italia.
Senza se e senza ma, stasera non si potrà rivedere in campo un azzurro pallido. Non ci saranno alibi per chi gioca e neanche per il tecnico viste le assenze in sette giorni di Chiesa, Pellegrini, Politano e Mancini rientrati ai rispettivi club per dolori muscolari. Convocato d’urgenza Orsolini del Bologna.
Spalletti potrebbe cambiare inserendo Frattesi a centrocampo, Locatelli in regia dopo la trombatura di dell’ex ct Mancini e confermare Scalvini in difesa come centrale. Dubbi se riproporrà Zaccagni e Zaniolo dopo la gara di sabato sera. Potrebbe anche cambiare anche modulo.
Gli alibi potrebbero non esserci anche per il ct se in una partita da vincere a tutti i costi non proponesse l’unica punta di ruolo a disposizione, ovvero Retegui. Puntare nuovamente su Immobile uscito con le lacrime da Skopje oppure su Raspadori prima punta solo perché è un pupillo che ha vinto lo scorso campionato con il Napoli (ma autore di sole due reti) lascerebbe perplessi.
Spalletti dovrà gestire anche la condizione fisica e atletica: senza gli Azzurri hanno permesso ai macedoni di avere speranze e spazi avendone di più. Per tale motivo avrà preparato la gara di stasera con il proposito di giocarsela in 16 per non rinculare come è successo sabato scorso.
Nel clan dei dirigenti della Nazionali c’è anche lo spauracchio degli spareggi, e questo è il primo effetto del debutto di Spalletti sulla panchina azzurra. I conti affermano di avere in ogni caso il diritto di giocarsi i playoff per accedere all’Europeo grazie alle semifinali giocate di Nations League.
L’Ucraina non in casa, ma in Polonia ha fatto soffrire gli inglesi per 65’ di gioco. Andati in vantaggio, non l’hanno tenuto per la voglia di raddoppiare e dopo sono crollati. Non solo per la differenza tecnica, ma anche per quella atletica di Bellingham, Kane e compagni.
Se la tecnica degli Azzurri non avrà ragione degli ucraini, la sconfitta non sarà solo di Spalletti ma di tutti i dirigenti della FIGC che dopo due mondiali visti in televisione non hanno avuto la forza di fare altre regole. Nelle prime tre giornate di campionato hanno giocato più del 70% degli stranieri. Quando gioca la Nazionale non basta più cantare l’Inno a squarciagola.
Spalletti da navigato mister avrà vissuto le vicende antiche della Nazionale che nelle amare sconfitte a posteriori ha fatto il mea culpa per aver fatto giocare i migliori sulla carta e non altri con più spirito di battaglia e voglia di vincere. Insomma: Azzurri bisogna vincere per non accettare l’inferno dei playoff!