Sta arrivando il tempo, collezionando solo una vittoria e un pareggio contro squadre che sulla carta dovrebbero giocarsi il campionato, che il Genoa inizi ad agire da par suo, come ha già fatto vedere in quelle due partite. Campionato condizionato non solo dai pochi gol fatti, ma da una fase offensiva a secco di tiri e di calci di punizione dal limite.
Gilardino prova e riprova, ci mette del suo con lo staff, ma i problemi non auspicati durante il calciomercato vengono a galla: la solita mancanza di un mediano dalle “narici” larghe, come un toro, che sopperisca al passo compassato e uguale dei centrocampisti in rosa. Accordare il centrocampo con Strootman e Badelj, ottimi professionisti, e con un doppio regista con passo controllato: il Vecchio Balordo, infatti, fa fatica se non c’è tanto movimento senza pallone.
La speranza è riposta in Kutlu, ancora non visto giocare. Senza dimenticarsi delle corsie laterali: Sabelli ci mette tanto del suo con carattere e corsa, ma non è Mesto come ai tempi di Gasperini visto che alle sue spalle giocava Marco Rossi.
La sconfitta di Lecce non deve lasciare segni nello spogliatoio e nella tifoseria e l’unica cura è che la difesa continui ad essere una sicurezza e l’attacco diventi un pericolo costante per ogni avversario.
Arriva la Roma, una occasione propizia. La Lupa sia in campionato che nella gara di Europa League ha patito il 3-4-2-1 o 4-2-3-1 avversari, pronto a trasformarsi in un 3-5-2 accorto quando la Lupa era in possesso del pallone, con il trequartista, una mezzala, un mediano avversati in marcatura a uomo su Cristante. Con il Torino domenica sera marcature toste ad uomo nei confronti di Lukaku e Dybala. Per il Genoa dovranno essere i duelli individuali a fare la differenza, le seconde palle, il tutto patito da Mourinho e compagnia contro Juric.
Gilardino alla fine del calciomercato ha trovato alcuni problemi importanti. Adesso deve cercare la soluzione per far funzionare i “tenori”. La sua forza è di non scoraggiarsi, cercando l’organizzazione di squadra e la collaborazione e pressing, cambiando strategia per coinvolgere tutti quelli che giocano e subentrano: solo così il Grifone può volare.
L’intelligenza di Gilardino e lo staff dovranno fare la differenza non avendo paura di intaccare le difficoltà e di non sviluppare delle idee, che ci sono. Si tratta di farle emergere. Il Vecchio Balordo ha bisogno di ricordarsi che un solo anno in Serie B è arrivato per compattezza tra la proprietà, la società, la squadra, assistendo e dando forza a Gilardino. Formazione e strategia rimandare a domani alle ore 20.
Per la Roma la differenza in Moldavia nella partita di Coppa di giovedì scorso è stata fatta dalla qualità di Dybala. Entrato quattro minuti prima, al 60’ di gioco ha subito servito l’assist a Lukaku. Operazione scossa dalla panchina ancora una volta come deve essere con la qualità degli interpreti a fare la differenza in una squadra scesa in campo con l’obiettivo di ottenere il massimo con il minimo impegno. I quattro cambi fatti da Mourinho (Bove per Aouar, Paredes per Renato Sanches, Spinazzola per Zalewski, Dybala per El Shaarawy) hanno messo in discesa non solo il risultato, ma anche il gioco costringendo la squadra moldava all’angolo. Con il Toro Dybala ha reso meno, nel primo tempo tallonato da Rodriguez anche nello spogliatoio. Nel secondo tempo ha reso meno per mancanza di fiato.
Mou cercherà anche con il Genoa il massimo risultato con il minimo sforzo, dopo tre partite in sette giorni, senza allenamenti, ma solo rifiniture e viaggi in aereo fino a notte fonda. Mou non ha sposato il turnover sotto la Mole, solo due cambi, convinto che gli avvicendamento non fossero in grado di fare la differenza.
La Roma nelle gare di campionato è ancora alla ricerca di sé stessa. I nuovi acquisti Auoar e Sanches hanno passeggiato per il campo avendo anche muscoli di cristallo e trovassi spesso ai box. Sono i soliti Cristante, Spinazzola, Mancini a portare avanti la baracca integrati dai giovani che arrivano dalla Primavera.
La preoccupazione di Mourinho è che la squadra non abbia ancora imparato a giocare insieme. La Lupa con l’arrivo di Lukaku non cerca più il possesso, ma di sfruttare la fisicità. Contro il Torino il gioco è stato monocorde: pallone lungo a Lukaku e poi vediamo. Gioco non spettacolare e anche rischioso. Tatticamente la Roma gioca con vari moduli, dal 3-5-2 al 3-4-2-1 contro il Torino, con l’ultima mossa della disperazione El Shaarawy mediano. Contro il Genoa Mourinho spera nel recupero di Capitan Pellegrini e in quello di Auoar, Smalling ancora ai box. Con il recupero dei due nominati giocherà con il 3-5-2 con ballottaggio sulle corsie laterali.
Arbitra Daniele Orsato di Schio. I giudizi prima della gara sono inutili per un arbitro internazionale e mondiale. Sarà giudicato alla fine. Del suo curriculum dovranno prendere nota anche quelli che entreranno sul prato del Ferraris.
Sono 36 le partite dirette con il Genoa: 10 vittorie, 14 pareggi, 11 sconfitte. Quaranta gare con la Roma: 13 vittorie, 13 sconfitte, 14 pareggi.
Primo assistente Scatragli di Arezzo, secondo assistente Zingarelli di Siena, quarto uomo Tremolada (Monza). VAR Mazzoleni di Bergamo, AVAR Paterna di Teramo.