Il pareggio di Udine dà continuità ai risultati e permette di proseguire nella costruzione di una classifica più interessante.
Ancora Genoa, ancora Albert. L’islandese è forte, sfrutta gli errori degli avversari e le chicche dei compagni che hanno messo sotto i friulani, in particolare nel primo tempo, sul piano del gioco, dell’intensità e della convinzione di essere più in palla. In campo il Genoa fa vedere più fantasia e con l’innesto di Malinovskyi e Messias aumenterà partita dopo partita.
In questo Genoa ci sono i muscoli e una tecnica ricca di finte e dribbling che appassionano come quelli di Gudmundsson che salta gli avversari come i birilli. Il gioco fa parte ed è costruito anche negli allenamenti da parte di Gilardino e lo staff affinché le giocate siano influenti nelle sorti di una partita. Nel Genoa si migliora con i due laterali che costruiscono il gioco, gli interni che provano a rifinirlo e davanti Retegui e Albert che lo sanno concludere anche oltre un determinato ritmo.
Il pareggio non è giusto, la carica dei friulani è stata contrastata bene e il solito gollonzo come a Torino e Lecce fa storcere il naso. Con il Genoa di mezzo se non si vince c’è sempre la ricerca del “sesso degli angeli” e si fanno le pulci all’errore, cercando il capro espiatorio senza tenere conto che il pareggio è anche figlio della negligenza e dell’ottusità di Lega, FIGC e tv che hanno programmato una gara dopo 60 ore da quella massacrante con la Roma. Genoa e Udinese non giocano in Europa come quelle che giocheranno oggi nel pomeriggio. Probabilmente giocando oggi non sarebbe stato pareggio, anche se la Dea Eupalla vede poco il Genoa visto che nella seconda parte di gara, pur non dominando a centrocampo, le previsioni erano rosse viste le azioni e i tiri che lasciavano sperare le previsioni più rosee.
In ogni caso, è bello questo Grifone e sarà ancora più bello quando giocherà con la testa leggera, divertendosi in campo con le pressioni scivolate in cantina che ad ogni risultato negativo diventano pesanti in un ambiente che non è tranquillo e rassicurante con alcuni – non più tanti – a fare le pulci all’allenatore e ai giocatori non ritenendoli da Serie A.
Il tasso tecnico, gara dopo gara, si dimostra buono e quando tutti saranno al top della forma il Genoa farà divertire non solo dentro il Tempio. Gilardino non vola dopo i risultati con le big, aspetta la riprova contro squadre meno blasonate.
Gli 8 punti fatti su 21 a disposizione, visto il calendario, sono un buon bottino se si aggiungono come sono arrivati i pareggi. Il Grifo, vincendo ieri, avrebbe raccolto pressoché il 50% dei punti in palio.
Tatticamente anche a posteriori non è stato messo in evidenza che Gilardino spostando e invitando Haps a giocare molto alto (non era il 3-5-2 o 5-3-2 alla lettura delle formazioni prima delle gara) è stata la carta vincente del primo tempo e ha permesso ad Albert di godere di più libertà. Il numero del modulo non interessa, sicuramente rispetta la tecnica ma soprattutto la tattica, senza la quale non è pensabile che si possa giocare un incontro degno.
L’uomo partita è stato Vasquez: duro, diligente, maligno. Gli uomini in più saranno in futuro Malinovskyi e Messias. Importante pensare con la testa del Violinista. L’ucraino può giocare trequartista centrale, ma anche in altri ruoli del centrocampo. Gilardino lo vuole nel cuore del gioco per sfruttare il suo smarcamento non solo tra le linee, alla ricerca di controlli diretti per fare attaccare tutta la fase offensiva genoana, ma anche la sua abilità nei passaggi corti e nei filtranti lunghi attraverso passaggi chiave e imprevedibili, il tutto cercando di non dare punti di riferimento agli avversari. Pereyra, il più titolato di Sottil, lo ha seguito ad uomo in tutte le parti del campo. Basta rivedere Udinese-Genoa: è tutto documentato e si eviterebbe di perdersi in quisquiglie tattiche sull’utilizzo di Ruslan.
La strategia di Gila partita dopo partita potrebbe cambiare, la filosofia di gioco dovrà cambiare alla luce dei nuovi innesti, al modo di giocare degli avversari sia prima sia durante la partita.