Arriva il Diavolo al Ferraris, ma il Genoa lo aspetta nel suo Eden casalingo nuovamente a tappo.
Pioli ha preparato la partita di Dortmund con gli altoparlanti del Centro di Milanello a tutto volume per fare abituare i giocatori a non soccombere al tifo del muro giallo del Borussia. In due giorni al ritorno dalla trasferta tedesca, giovedì e venerdì, avrà ripetuto l’operazione con i due Muri genoani, quello nella Nord e nella Zena, che non hanno nulla da invidiare a quello giallo tedesco?
Anche al Bluenergy Stadium di Udine il Vecchio Balordo ha dimostrato di essere in grande fiducia malgrado le assenze importanti. La squadra di Gilardino potrebbe essere un incubo per le grandi giocando strategicamente e non con una tattica predefinita. L’importante che giochi in modo intenso e con pressione. Per Gilardino conta l’idea. È questa la differenza. Perché lo schema è di tutti, l’idea è di uno solo, Condivisa con lo staff e la squadra.
La bravura di Gilardino è nella sua flessibilità. La squadra è sempre perfettibile gara dopo gara, sempre in discussione, e cerca a tutti i costi l’equilibrio. Non ha paura dei campioni avendone visti tanti giocare con lui e gestirli da parte degli allenatori.
Da pazzo innamorato delle idee più che dei numeri di modulo che continuano a non contare nulla, contro l’Udinese ho visto qualcosa di diverso. Una soluzione può darsi antica, ma giusta in base agli uomini a disposizione: partendo da due centrali forti, Gilardino ha usato Malinosvkyi regista di costruzione e Frendrup quasi difensore aggiunto, una sorta di regista davanti alla difesa. Questa idea tattica con i due centrocampisti cercava di consentire agli esterni di maggior libertà, in particolare Haps, sempre alto nel centrocampo friulano e al resto del centrocampo di proporsi con maggior copertura ed efficacia in avanti.
Ormai il nostro Paese, con l’aggiunta dei social e dei tuttologi, non è più solamente di navigatori, di santi, di poeti ma anche di allenatori appassionati dei numeri dei modulo. Non mi ritengo uno di questi solamente un cronista che cerca di vedere, spiegare, ma dopo chiedere e imparare. Peccato per un capriccio della Lega sia stata eliminata la zona mista a fine gara che dava tante risposte in positivo sulla partita giocata e limitava post castelli in aria di commenti e di pettegolezzi. Gilardino al primo posto delle sue idee collocherà sempre l’equilibrio.
Giustamente, per chi ricorda anche l’Olanda e l’Ajax del calcio totale, lo cercavano e lo avevano questo equilibrio. Perché correvano tutti e c’era una tale qualità che diventava difficile affrontarli al di là del possesso pallone: quello che tutti i genoani vorrebbe vedere con Gilardino nella partita di domani sera al Tempio. Per la formazione a domani alle 19.30. Le assenze ci sono e sono importanti. La più calda è la presenza o assenza di Retegui, che sarà monitorata fino alle 18 di domani.
Più che la strategia sarà da scoprire l’idea per affrontare il Diavolo reduce dalla battaglia tedesca. Il Milan è una delle squadre più apprezzate negli ultimi anni dal punto di vista tecnico.
Attualmente sono primi in classifica in compagnia dei cugini nerazzurri, sintomo chiaro che la squadra ha interpreti di qualità anche se diversi rispetto alla squadra della scorsa stagione e di quella che aveva vinto lo scudetto in quella precedente. Il Diavolo è una squadra moderna, capace di attaccare con più soluzioni e in grado di mandare in gol diversi calciatori.
Bravo Pioli: dopo la batosta nel derby ha rimettere subito in piedi la squadra e il morale sapendo valorizzare al meglio le qualità dei giocatori, anche con assenze importanti come il portiere Maignan, Giroud e ultimamente quella di Loftus Cheek.
Dopo il terremoto traumatico di fine scorso campionato con l’uscita di Maldini e Massara e del leader Tonali, in casa rossonera c’è stato un mercato nervoso che ha cambiato totalmente faccia al centrocampo e all’attacco della scorsa stagione.
L’obiettivo principale del calciomercato 2023 è stato quello di usare molti degli euro incassati per Tonali al fine di dare più fisicità nel cuore del gioco, quello che mancava lo scorso anno con Tonali e Bennacer. Pioli ha trovato subito l’alchimia giusta facendo funzionare le due mezzali Loftus Cheek e Reijnders, uno a destra e l’altro a sinistra, entrambi pronti ad alzarsi e riempire l’area avversaria mettendo a protezione della difesa Krunic.
Il calciomercato mercato del Diavolo ha coperto un altro buco dello scorso campionato sull’esterno destro d’attacco con Pulisic, che tende ad entrare dentro al campo, e con un dribblomane come Chukwueze, che pensa di giocare sempre nella squadra nigeriano del Diamond Football Academy. Quest’ultimo arriva al Milan dal Villarreal. Anche Giroud ha trovato il sostituto, Okafor, proveniente dal Salisburgo.
Il Diavolo è meno tecnico nel giro pallone, ma più abile nell’andare velocemente in verticale con più soluzioni di gioco cercando un sistema più simmetrico per non essere solamente dipendente dalla corsia di sinistra con Theo Hernandez e Leao pronti a portare il pallone, ma anche a sventagliare sulla parte debole avversaria dove li aspetta Pulisic. Il Milan gioca col 4-3-3, scivola anche nel 4-2-3-1 per controllare la gara con e muoversi senza pallone.
Pioli fa fatica in fase difensiva perché il Diavolo soffre i cambi di gioco perdendo metri e arretrando dentro la propria aerea per difendere con duelli individuali. La linea difensiva rossonera soffre le giocate in profondità come quelle viste nel derby della Madunina. Tutto ciò si è rivisto contro il Borussia mercoledì sera: i tedeschi sono stati vicini alle 20 conclusioni, ma anche il Diavolo si è fatto vedere continuando però il semestre bianco di reti in Europa.
La formazione contro il Genoa sarà consegnata al direttore di gara, visti anche gli infortuni. L’ultimo è quello di capitan Calabria. I dubbi di Pioli in difesa: unici sicuri Tomori e Theo Hernandez. A centrocampo l’assenza di Krunic dopo aver provato Adli, centrocampista francese arrivato arrivato due anni fa dal Bordeaux, potrebbe portare alla riproposizione della scelta (come in Champions League) di Reijnders nel ruolo di regista, Pobega a destra e l’americano Musah a sinistra (arrivato dal Valencia) per continuare giocare con centrocampo muscolare. Dubbi anche per Giroud: pronto a sostituirlo lo svizzero Okafor.
Arbitro Piccinini di Forlì. Nato nel 1983, prima volta con il fischietto in bocca nel 2003. Ingegnere edile. In Serie A dal campionato 2020/2021. In stagione 2 gare in Serie A, una in Serie B, una Coppa Italia . In carriera mai il Genoa, mentre con il Milan presenze solo nel campionato Primavera.
Primo assistente Liberti di Pisa. Secondo assistente De Giudici di Latina. Quarto uomo Ayroldi (Molfetta). VAR Di Paolo di Avezzano, AVAR Nasca di Bari.