Assieme a Mario Ponti, ex giocatore rossoblu (esordio in un Genoa-Napoli del 1983) e poi allenatore, ci avviciniamo alla prossima sfida contro il Milan. Ecco la presentazione della prossima avversaria del Grifone.

IL SISTEMA DI GIOCO – “Praticano il 4-3-3, sistema fatto su misura per i giocatori che Stefano Pioli ha a disposizione. Un assetto sempre positivo, attraverso cui si sfruttano molto bene le caratteristiche dei giocatori, soprattutto il potenziale offensivo, di tutto riguardo. Mi sembra anche che il Milan abbia trovato una quadra difensiva e anche il reparto di centrocampo, seppure con qualche variazione, funziona sempre bene“.

I PUNTI DI FORZA – “Direi la fascia sinistra, Theo Hernandez e Leao sembra che abbiano dei motori sotto i piedi, non vanno come tutti gli altri. Hernandez ha una progressione importante e quando Leao riesce a innestare la quarta, è difficile stargli dietro. Per fortuna ogni tanto il portoghese si prende qualche pausa e pare assente, però quando aziona al massimo le sue leve, diventa praticamente imprendibile“.

I PUNTI DEBOLI – “Il reparto arretrato. Sono tutti forti individualmente, ma ogni tanto qualcuno non gioca di reparto e si possono creare degli sbilanciamenti. Gli esterni bassi stanno un po’ troppo lontano dai centrali, però stiamo parlando di una squadra che assieme all’Inter sta dominando il gioco. Sono piccole sfaccettature su cui il Genoa potrebbe trovare qualche piccola falla e lì infilarsi. Magari ci sarà un turnover più o meno massiccio. Gudmunsson e Messias potrebbero approfittare di queste leggere imperfezioni o assenze”.

I GIOCATORI DA TENERE D’OCCHIO – “A parte Leao e Hernandez di cui abbiamo detto, bisognerà attrezzarsi per contenere Giroud, letale in area, anche se non è detto che il francese giochi, al suo posto per le rotazioni potrebbe essere schierato Okafor. Per fortuna del Genoa si è fatto male Loftus-Cheek, centrocampista di forza, ma ci sarà Reijnders, centrocampista olandese con grande senso geometrico e qualità. E poi occhio a Pulisic, che però potrebbe essere sostituito da Chukwueze. Sono comunque tutti elementi consoni al sistema di gioco di Pioli”.

L’ALLENATORE – “Anche se sui social scrivono #Pioliout, stiamo parlando di un allenatore bravo e di una persona seria e mai sopra le righe. Pioli ha dimostrato anche con i fatti di essere un ottimo allenatore. È meticoloso, non lascia nulla al caso, non dice mai una parola fuori luogo, rispetta gli avversari ed è molto preparato. Il suo calcio mi piace, ma come tutti gli allenatori anche Pioli dipende dalle qualità dei giocatori. Se al posto di Hernandez gioca il ragazzino, la differenza si vede. Pioli ama fare un calcio propositivo, quando non ci riesce va un po’ in difficoltà, ma questo capita a chiunque”.


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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.