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Sei giorni al campionato

foto Ettore Griffoni / Shutterstock.com

Si apre la settimana che porterà alla nona giornata di campionato di Serie A, con tante incognite. L’attesa delle gare di qualificazione per partecipare all’Europeo tedesco del giugno 2024, il ritorno dei calciatori da altra parte del mondo a 24 ore dalle gare, il recupero di infortunati dati quasi per certi il giorno dopo l’ottava giornata con 15 giorni di lavoro in più nei muscoli. Gli allenamenti che inizieranno  diranno quanti saranno i calciatori infortunati che sono effettivamente tornati in gruppo.

Era tutto previsto, ma non lo Scommessopoli e Ricattopoli. Al di là della criminalità che gestisce il giro di affari delle piattaforme illegali clandestine, dà fastidio l’uscita di un nome al giorno di un calciatore inquisito, sentito dalla Procura. Sembra quasi un ricatto di terze persone: “se paghi non faccio il tuo nome”.

Corona, il famoso fotografo, sembra un “Carosello” in formato pubblicitario che le agenzie di stampa ribattono. “Domani dico un altro nome coinvolto oppure martedì dopo la gara Inghilterra-Italia svelerò tutto nella trasmissione “Avanti Popolo su Rai 2”. E se succederà, non sarà una riscossa per il mondo del calcio.

Voci non controllate spifferano che oltre i calciatori sarebbero in gioco procuratori, piccoli  dirigenti di società, una trentina di personaggi che vedrebbero coinvolte molte squadre di Serie A eccetto le tre ultime promosse Frosinone, Genoa e Cagliari.

Fagioli, il calciatore  della Juventus, è stato l’unico ad autodenunciarsi davanti alla Procura  federale dicendo che sapeva che era illegale scommettere sulle quelle piattaforme “ma lo facevano tutti”,  tanto che  riteneva non essere grave scommettere su campionati  in altri paesi lontani dal calcio che conta.

Questi calciatori tenuti in bacheca con gli stadi blindati, non più a contatto con i tifosi, in mano ad amici e sicurezza, gestiti da procuratori e portaborse solamente quando devono firmare i contratti, sono giovani e in balìa dei loro contratti milionari, abbindolati da più facili guadagni.

Chissà, forse hanno ragione questi ultimi delusi dalla vita, tanto ormai il calcio è l’ombra di se stesso, con la mazzata finale delle playstation, del Fantacalcio, del VAR che lo ha trasformato da sport per uomini a gioco da bambini viziati.     

A questo punto il Ministro dello Sport Abodi, dirigente sportivo anche di calcio della Lega di Serie B, ha sbottato: “Ho timore che cercheranno di trovare come al solito in maniera tutta italiana, in ritardo,  un colpevole, il responsabile. Ma qui dobbiamo rimboccarci le maniche tutti insieme per affrontare il disagio”. Quello che si aspetta tutto il mondo del calcio da tempo. Se ci sono i nomi dei calciatori coinvolti, fermarli tutti in attesa di accertamenti e non farli giocare per non invalidare risultati.

Il campionato che riprenderà sui campi in queste otto giornate giocate non sembra avere un padrone. Il Milan è in testa dopo aver perso un derby con una “manita” sulla faccia presa dai cugini. L’Inter è seconda in classifica ed è considerata da tutti la squadra più completa, ma dopo la sconfitta casalinga contro Berardi e il Sassuolo ha fatto passi da gambero rispetto al Diavolo rossonero. Il Napoli, che era la favorita d’obbligo dopo aver vinto lo scorso campionato quasi in scioltezza, le ha buscate al Maradona da Lazio e Fiorentina. L’addio di Spalletti ha nociuto, ma il “filosofo” di Certaldo lo aveva già intuito  che il protagonista sarebbe stato De Laurentiis, il Presidente che pensa al calcio come ad un cinepanettone. Garcia si è subito calato nella parte di attore protagonista con le sue scelte, coi suoi cambi di formazione, con le sue sostituzioni. Fiorentina e Juventus a quattro punti dalla vetta. La prima è quella che sembra aver assimilato bene il gioco di mister Italiano, la seconda pensa di diritto – non partecipando alle Coppe Europee – di avere chance importanti di giocarsi non solo l’Europa che conta.

L’Atalanta è in linea con l’obiettivo, il sesto posto in classifica, considerato che Gasperini sta lavorando molto sui nuovi esterni o quinti del centrocampo, la vera forza della Dea negli scorsi campionati. La Roma ne prende quattro dal Genoa, ne fa quattro al Cagliari e sette all’Empoli, mentre la Lazio alla ricerca del sostituto di Milinkovic-Savic cerca equilibrio.

Il Bologna di Thiago Motta è bravo a cercare il gioco del suo tecnico. Frosinone, Lecce, Monza hanno fatto buoni risultati che serviranno per raggiungere la famosa quota 40 punti. Dopo vedranno cosa fare in più.

Il Genoa di Gilardino è l’unica squadra strategicamente e tatticamente ad aver provato qualcosa di nuovo: mobilità, adattabilità, scambi di ruolo, un punto centrale del gioco di Gilardino. Quando questo scambio di ruoli sarà fatto ancor più velocemente con giocatori della zona vicina sarà un divertimento per i tifosi genoani e non per gli avversari, se rallenta rischia di ottenere il risultato opposto.

Delusione il Torino: Juric non ha ancora trovato il bandolo del gioco. Male la Salernitana che ha cambiato il tecnico da Sousa a Pippo Inzaghi. Udinese, Empoli e Cagliari hanno fatto fatica e aspettano il mercato di gennaio per ripartire.

Quattro giornate di campionato fino alla prossima sosta per la nazionale: dopo 12 giornate di campionato l’analisi potrà essere più completa.

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