La prova del nove auspicata da tutti nella bolgia di Wembley dopo il cambio in panchina tra Mancini e Spalletti è andata in onda solamente nel primo tempo, quando gli Azzurri meritavano anche di raddoppiare il primo gol di Scamacca in azzurro. A livello europeo e mondiale gli errori sotto porta si pagano troppo, quasi più di quelli in difesa.
Dopo aver fatto ricordare agli inglesi brutti sogni del passato nel primo tempo, nella seconda parte della gara è venuta fuori la maggior cilindrata di qualità di Bellingham e compagni. L’Italia soffre nel fare gol, non illuda il gol di Scamacca, le partite non si vincono facendo solo a sportellate. Tra l’altro ieri sera emerso anche il neo della difesa.
Non è colpa dei ct del passato, del presente e del futuro. In Italia nei settori giovanili non si insegna più la marcatura ad uomo, ma solo il possesso pallone (visto il primo tempo degli albionici e le occasioni azzurre ha confermato che conta poco) e le partenze da dietro pur non avendo i piedi giusti per poterlo fare.
Bellingham uscito con una standing ovation da Wembley ha vinto la partita quasi da solo: i primi due gol inglesi sono una sua opera. L’errore di Spalletti è stato voler fare quello che poteva ma non quello che serviva. Ha scelto la formazione migliore, ma non la più adatta pensando all’avversario.
Ha pensato di non subire e ripartire, altro che 4-3-3, ma non ha pensato all’unico giocatore inglese da marcare ad uomo. Occorreva un novello Claudio Gentile a marcare ad uomo la stella Bellingham pronto a seguirlo per tutto il campo e strappargli anche la maglia come fece il terzino Mundial con Maradona, Zico e compagnia. Probabilmente l’Inghilterra sarebbe stata ridimensionata, marcarlo a zona gli ha permesso di imperversare in tutte le fasi del gioco.
Sotto di 2 a 1 da parte del CT azzurro non si sono capite le sostituzioni, in particolare levare Scamacca invece di raddoppiare l’attacco con un’altra punta, considerato che la differenza reti con l’Ucraina nello spareggio non conterà nulla.
Se gli inglesi dal centrocampo in su sono superiori, davanti al proprio portiere sono lenti, macchinosi, e il tutto è stato dimostrato nel primo tempo dalle occasioni sprecate azzurre.
E adesso l’Ucraina ha tre punti in più in classifica avendo rotto le reni a Malta a domicilio. Nel prossimo doppio turno, avendo una gara in più giocata, faranno da spettatori e non saranno scontenti giocando dopo tre giorni a Leverkusen contro l’Italia lo spareggio per andare all’Europeo 2024.
Il giorno 17 novembre, un Venerdì di Novembre che non dovrà contare nulla per la cabala, dovranno battere il fantasma della Macedonia del Nord prima di giocare il 20 contro Malinosvkyi e compagni.
A Spalletti l’arduo compito di fare quasi due formazioni per non correre il rischio di arrivare stanchi allo spareggio. Importante non cullarsi nell’unico vantaggio a disposizione, la vittoria nella gara di andata e giocare per due risultati col solo imperativo di vincere. La speranza che gli Azzurri non facciano altro flop: se dovesse succedere non si deve coniugare il vecchio refrain che le partite sono tutte difficili.
A quel punto Gravina e tutto il Consiglio Federale dovrebbero abdicare e lasciare le poltrone. Chi subentra innanzitutto dovrà fare le riforme, dare ordini precisi agli allenatori dei settori giovanili che danno l’impressione di allenare il loro futuro di tecnico , ma che prima devono insegnare la tecnica calcistica, poi gli atteggiamenti tattici offensivi e difensivi.
Pazienza se si dovrà aspettare un altro decennio per vedere la nazionale azzurra e partecipare ad un Europeo o Mondiale. Con questo andazzo sarà difficile partecipare nel 2026 a quello dell’America settentrionale in Canada e Messico. L’altra soluzione è trovare alla svelta giocatori di qualsiasi età con doppio passaporto, oriundi, magari non utilizzati nelle nazioni di nascita.
Mentre l’Italia spegneva la luce a Wembley, l’Under 21 le accendeva a Bolzano battendo i pari età della Norvegia, ottima squadra con buone individualità. Gli Azzurrini hanno vinto giocando da squadra.