G&G: Gasperini e Gilardino. Il vecchio che continua a fare risultati con il gioco e il nuovo che avanza con le idee.
Domani sera al Gewiss Stadium di Bergamo dovrebbe essere una delle gare più belle della nona giornata di campionato, ma anche una delle più dure. È un altro test da affrontare da parte di Gilardino e compagnia dopo gli altri otto giocati bene (e alcuni sfortunati).
Sarà un’altra ricerca cruciale in un confronto ad alto livello tattico in cui Gilardino e il Genoa possono misurare e loro ambizioni. Altra partita non facile quella di Bergamo dove la mano di Gilardino e dello staff cercherà di fare la differenza non solo sulla base delle strategie, ma anche nella gestione delle risorse riuscendo a tenere tutti coinvolti e facendo sentire tutti a modo loro protagonisti.
Gilardino nelle gare giocate è riuscito ad avere contributi importanti da calciatori che sono entrati in campo motivati a dare il meglio per la squadra, non solo da quelli che hanno iniziato la gara. Tutti sul pezzo.
In un campionato così difficile e tribolato come quello di Serie A dare fiato alla rosa pronta in ognuno a non abbassare il livello con i cinque cambi partita può essere a dir poco determinante.
La mentalità è stata quella giusta: se la competizione si limita durante gli allenamenti, poi in partita ufficiale si gioca da squadra con unità di intenti e spirito di gruppo.
È un concetto che appare scontato visto il campionato di B dello scorso anno, ma è stato metabolizzato anche in Serie A ed è una cosa positiva in queste prime otto giornate di campionato. Tutto chiarito da Bani: “Dopo la prima partita tutti abbiamo capito quale era la differenza con la Serie B e siamo riusciti a cambiare registro“.
Per il Genoa è una occasione per dimostrare di esserci, in una partita difficile da decifrare bene tatticamente e contro una Dea sempre in auge nel proprio stadio, attualmente alla ricerca della quadratura del cerchio dopo il calciomercato e gli infortuni. Gasperini sarà in grado di dargliela attraverso il suo lavoro.
Con un buon risultato a Bergamo, il Grifone potrebbe mandare un segnale al campionato: ci siamo anche noi. Gilardino dovrebbe presentarsi a Bergamo senza il “gap” fisico di altre gare del passato, pronto a giocarsi la gara sul piano della forza e dell’intensità.
Chi avrà recuperato dagli infortuni dopo due settimane di sosta lo scopriremo all’annuncio della formazione. A Bergamo potrebbe esserci una panchina più attrezzata per non rischiare nulla dal punto di vista fisico e prepararsi ad affrontare il prossimo trittico di gare – sempre difficili, meglio precisarlo – con Salernitana ed Hellas Verona al Ferraris e Cagliari fuori. Il tutto prima di vedersela con Frosinone ed Empoli, con successiva sosta per la Nazionale.
Contro la Dea per Gilardino non sarà questione di modulo solo in difesa. Che si giochi a tre o a quattro, il calcio ha insegnato che la difesa non soffre quando i centrocampisti schermano bene e gli altri reparti aiutano chi gioca dietro.
A centrocampo che Genoa sarà? Quello visto contro il Milan dove tutti dettavano il ritmo della partita non sul proprio rendimento, ma in base al rendimento della squadra? Negli ultimi minuti di gara sarà importante capire se bisogna tirare il fiato o possono dare di più?In attacco solo Gudmundsson e Retegui neanche in panchina?
La botta con relativo stiramento del collaterale, senza conseguenze certificate dagli esami, non vuole fargli correre rischi. Il dubbio di Gilardino, a questo punto, è se giocare con un’altra punta di peso e non solo con Albert. L’unico che ha recuperato è Badelj: anche Strootman resta con il dubbio di andare in panchina. Squalificato Martinez, in porta Leali. I punti interrogativi ci sono, solo la gara potrà scioglierli. Per la formazione come sempre un’ora prima alle 17 di domani.
Per parlare di Gian Piero Gasperini prima dell’Atalanta bisogna ricordare che il tecnico di Grugliasco è stato il primo nel 2006 al Genoa a riprendere con forza l’idea del 3-4-3, modulo che era – ed è rimasto – affascinante per Gasperini, che mai ha abbandonato la difesa a tre.
Con la difesa a tre vinse con il Genoa un campionato di Serie B e nelle due stagioni successive in A confermò di essere uno dei tecnici più interessanti, raggiungendo anche l’Europa.
Gasperini fu bravo a rilanciare il nuovo modulo, che in precedenza aveva trovato molti seguaci ma dopo era stato abbandonato e lasciato in disparte.
A Gasperini giocare con il 3-4-3 ha permesso, in passato, di avere quasi di un terzo attaccante senza indebolire la zona dove si deve riconquistare il pallone. Negli ultimi anni Gasp ha cambiato giocando sempre con la difesa a tre, un marchio di fabbrica, ma variando col 3-4-2-1 o 3-4-1-2.
Anche in queste otto partite giocate in stagione la Dea ha giocato con il modulo 3-4-2-1 o con due attaccanti e un trequartista (centrocampista) valutando gli avversari da incontrare.
Tutte le strategie tattiche di Gasperini hanno avuto un solo denominatore comune: cercare l’unico criterio utile di un assetto tattico, che è la superiorità numerica, decidendo dove avere un uomo in più e dove prendersi dei rischi. Giocare a tre in difesa è un rischio calcolato da Gasperini, perché di conseguenza avrà un uomo in più a centrocampo o in attacco.
Altra caratteristica delle squadre di Gasperini è che, giocando con la difesa a tre, possono mettere i loro difensori uomo contro uomo con gli attaccanti avversari e adottare anche marcature rigide nel cuore del gioco.
Questo tipo di gioco che ha portato tanti risultati dopo anni di lavoro in realtà in Italia non lo fa quasi nessuno, ci prova forse Juric. Gasperini non pensa che con la difesa a tre la squadra sia più offensiva, l’idea è quella di colpire sulle corsie laterali ma anche di coprirsi di più.
In queste otto giornate di campionato ha perso tre gare con Frosinone, Fiorentina e Lazio, tutte in trasferta. Ne ha vinte 4: due in trasferta, due casalinghe, poi un pareggio in casa della Juventus. La Dea è sesta in classifica con 8 gol subiti e 13 reti realizzati.
Gasperini sta cercando la via giusta per mettere in moto la quasi nuova squadra dopo il calciomercato con le uscite di Hojlund, Boga, Maehle e Demiral oltre il portiere Sportiello. Ricoperti i ruoli di punta con Scamacca da recuperare e un’altra scommessa rilanciare come De Ketelaere dopo il fallimento milanese. In difesa arrivati Kolasinac, poi Adopo sulle corsie laterali assieme a Zortea e Bakker.
Gasperini in attesa di far capire ai nuovi il suo modo di giocare è impegnato a rimpolpare le corsie laterali con i nuovi arrivati, però nelle otto gare giocate ha utilizzato la vecchia guardia: Zappacosta e Ruggeri sulle fasce come in difesa e a centrocampo, l’unico prontamente rilanciato è stato De Ketelaere.
Importanti infortuni da smaltire per la Dea: Toloi spera di rientrare contro il Genoa. Assenti sicuri Koopemeiners (l’olandese è stato protagonista in queste prime giornate di campionato nel cuore del gioco) e Tourè.
Nell’Atalanta la superiorità territoriale, rispetto al passato, è meno asfissiante ma porta sempre tanti uomini dentro l’aerea di rigore avversaria e sono i numeri a certificarlo: 11 i calciatori di movimento che hanno fatto i gol. Considerando gli assist diventano 15 sulle 17 reti realizzate, comprese le gare Europee.
La formazione contro il Genoa , Gasperini cerca di capire se il Grifone giocherà con la difesa a tre o a quattro. Pasalic dovrebbe sostituire Koopmeiners. Gasp ha preparato anche il tridente pesante con De Ketelaere a destra, Scamacca centrale, Lookman a sinistra.
Arbitra Marinelli di Tivoli. Nato nel 1984, Maresciallo Capo dell’esercito Italiano in forza al 7° Reggimento alpini. In Serie A dal 2017.
In stagione 4 gare dirette: due di Serie A, due in Serie B, una in Coppa Italia. In Serie A ha diretto la vittoria del Grifone in casa della Lazio e Monza-Lecce. La scorsa stagione ha diretto tre volte la Dea vincitrice con Spezia e Cremonese e quella che avrebbe pareggiato 3-3 con la Juventus a Torino. Con il Genoa vittorie casalinghe con Perugia e Palermo.
Primo assistente Galletto Rovigo, secondo assistente Mokhtar (Lecco), quarto uomo Manganiello (Pinerolo), VAR Abbatista (Molfetta), VAR Paterna (Teramo), entrambi VMO.