I diritti tv della Serie A sono stati assegnati, fino alla stagione 2028/2029, ai broadcaster DAZN e Sky. A comunicarlo, adesso, è anche la Lega Serie A con una nota ufficiali contenente le parole del Presidente dell’organo calcistico del massimo campionato, Lorenzo Casini. “L’Assemblea di oggi, dopo una serie di assemblee per discutere l’esito delle trattative private per l’assegnazione dei diritti domestici per il campionato per le prossime stagioni, ha avuto un lieto fine, perché si è proceduto ad accettare l’offerta formalizzata dai broadcaster DAZN e Sky”.
“La Lega Serie A con un’ampissima maggioranza, 17 voti favorevoli, ha approvato quella che è l’offerta che porterà ad affidare la Serie A e la trasmissione dei diritti del campionato per le prossime stagioni, dal 2024 in poi, a DAZN e Sky – ha proseguito Lorenzo Casini – Ringrazio l’Amministratore Delegato De Siervo per il lavoro svolto in questi mesi, con la commissione delle squadre, è stato un lavoro molto intenso. È stato fondamentale partire in anticipo e arrivare a questa trattativa nelle migliori condizioni possibili in un contesto molto complicato, anche vedendo cosa succede nelle altre leghe. Un grazie va anche al lavoro delle squadre, con i diritti d’archivio, che erano parte del bando. Un ringraziamento a Governo e Parlamento che hanno migliorato il quadro legislativo il più possibile, penso alla durata da tre a cinque anni e all’aiuto sui diritti esteri, che non erano oggetto del bando, ma hanno reso la Serie A più competitiva. Questo lavoro ha consentito alle squadre di arrivare compatte a poter accettare l’offerta“.
Saranno 4,5 miliardi quelli che i due broadcaster immetteranno nelle casse della Lega Serie A nell’arco dei prossimi cinque anni, a partire dalla prossima stagione. Per quella in corso, invece, è ancora in vigore l’accordo da 927,5 milioni a stagione. Ad oggi, salvo cambi di natura legislativa, la redistribuzione dei diritti tv prevede:
- 50% in parti uguali
- 30% in base ai piazzamenti storici e recenti (5% legato ai piazzamenti del club dal 1946 in avanti; 10% legato ai piazzamenti delle ultime cinque stagioni; 15% legato al piazzamento finale nella stagione in corso)
- 20% in base al bacino d’utenza che tiene conto non solo degli ascolti tv (8%), ma anche del pubblico allo stadio (12%)