La dodicesima giornata di campionato si è giocata tra venerdì e domenica per dare spazio alla Nazionale di Spalletti che si giocherà la qualificazione all’Europeo. Azzurri attenti alla Macedonia del Nord: non si gioca nulla, ma occorre ricordarsi della partita giocata a Palermo che ha vietato di andare nel deserto agli ultimi Mondiali.
Dodicesima giornata giocata a cavallo dell’estate di San Martino portando il sole per Inter, Juventus, Fiorentina, Empoli e Genoa con le vittorie scacciapensieri prima della sosta. Neanche la Luna ha schiarito i problemi di Napoli e Milan, tempo nuvoloso per tanti pareggi, il 50% delle gare giocate. Risultati che muovono solamente la classifica.
Arbitri e VAR sempre nel mirino. Disposizioni segrete da parte di Rocchi: nessuno deve sfidare il video. Nessuno deve sfidare l’On Field Review, la revisione sul campo in tv. Andare sempre a controllare le immagini. Alla dodicesima sono stati solamente due gli arbitri che non hanno cambiato la decisione presa in campo: Marinelli prima del “consiglio” in Monza-Lecce e ieri Maresca, richiamato dal VMO Paterna, ma arbitro dismesso nel luglio 2023 per motivi tecnici in Fiorentina-Bologna. Gli arbitri sul terreno di gioco si fidano poco dei nuovi VMO usciti per motivi tecnici.
Tempo di sosta e dossier sui torti arbitrali. Ha iniziato il Torino sul giornale del Presidente, la Gazzetta dello Sport. La classifica dei calci di rigori vede l’Inter e il Napoli con 6 massime punizioni assegnate. Neanche un penalty a favore per Empoli, Torino, Atalanta, Verona e Genoa.
Sassuolo-Salernitana 2 a 2. È diventato difficile vincere per i due allenatori Dionisi e Pippo Inzaghi. Il punto è pesante solo per i campani. Inizio traumaTICO con il Sassuolo non entrato in campo, tanto molle da permettere alla Salernitana di fare due gol in 17’. Dopo c’è stata la reazione: colpiti pali e tre grandi parate del portiere campano Ochoa. Il pareggio ha rattristato gli emiliani che non vincono più. La Salernitana ha sperperato i primi 20’ di gioco tanto da far dichiarare a Pippo Inzaghi alla fine: “chi toglie la gamba con me non gioca più“.
Lecce-Milan 2 a 2. Il solito Abisso di arbitraggio al centro dell’attenzione di Lecce-Milan. Precipizio anche del Milan che perde Giroud per squalifica per un complimento al direttore di gara in inglese. C’è il rischio di tante giornate di squalifica, a cui si aggiungo i guai di Leao ai box almeno per un mese. Abisso annulla ai salentini tramite VAR all’ultimo secondo di gara un gol di Piccoli da 35 metri con Maignan assente nella parata e scoppia il finimondo. Gol che avrebbe permesso al Lecce di vincere la gara per 3 a 2 dopo essere stato sotto per 2 a 0 nel primo tempo. Inutile fantasticare sui cambi pugliesi, il Milan non regge la Champions e i tanti infortuni.
Al VAR c’era l’internazionale Guida che ha richiamato il collega per step on foot, più semplicemente “pestone”, anche se di poca intensità. Tutto quanto si è verificato perché Abisso (all’ennesimo errore) e Guida hanno guardato solo il pallone e non tutta l’azione. Subito un parlamentare di Lecce della Lega porterà la questione in Parlamento.
Juventus-Cagliari 2 a 1. La difesa bianconera decide. Oltre a non prendere gol realizza anche le due reti. Cagliari assente nel primo tempo contro il “muso corto” di Allegri mette in campo solamente una punta Petagna e un velocista Luvumbo contro una squadra chiusa. Tutti gli altri attaccanti in campo nel secondo tempo. Due gol incassati dai sardi su palloni inattivi, qualcosa già visto in altre gare. Quinta vittoria consecutiva per la Signora e altra notte in testa al campionato. Juventus-Inter è la prossima di campionato. Sardi nella zona rossa della retrocessione.
Monza-Torino 1 a 1. Una partita nel segno di Gasperini: partita fisica, Palladino e Juric che giocano con la stessa filosofia di gioco fatta di marcamenti ad uomo e aggressività. Dopo un primo tempo tattico, in vantaggio il Torino che sperava nella terza vittoria consecutiva dopo la pace con gli ultras granata, sveglia del Monza che pareggia subito dopo per un errore del 2004 Gineitis che permette a Colpani di festeggiare la convocazione in Nazionale.
Napoli-Empoli 0 a 1. Sotto il Vesuvio finiti i giorni di Rudi Garcia, oggi il licenziamento. Probabile al suo posto Tudor, se accetterà le condizioni di De Laurentiis di un contratto fino al 2025 con clausole: raggiungere i quarti di Champions e la zona Champions il prossimo anno. Andreazzoli bravo a reggere la carica del Ciuccio con il gioco e punirlo con un eurogol al 91’. La differenza: i toscani hanno interpretato bene le disposizioni del tecnico, i napoletani no. Garcia licenziato, ma le colpe principali sono del Presidente.
Fiorentina-Bologna 2 a 1. Il derby dell’Appennino alla Fiorentina che torna alla vittoria dopo un mese e tre sconfitte di fila. Thiago Motta gioca meglio: non ci sta e si lamenta del rigore a favore della Viola.
Udinese-Atalanta 1 a 1. Gasperini dopo aver giocato giovedì in Europa ha stravolto la formazione bergamasca iniziale e ha rischiato di perdere se l’Udinese fosse andata in vantaggio per 2 a 0 non sbagliando il rigore. Con i cambi la Dea riprende il pareggio sul filo di lana e i friulani devono rinviare l’appuntamento con la prima vittoria casalinga.
Lazio-Roma 0 a 0 in tutto. Brutto derby con l’impressione che i due tecnici vorrebbero altre squadre, ma per stanchezza europea non possono avere e raggiungere la zona Champions. Abbracci e baci tra Sarri e Mourinho alla fine tutto condito da risate e solite polemiche di entrambi.
Inter-Frosinone 2 a 0. La solita Inter che controlla il Campionato e con la rosa a disposizione non risente della Champions. Vince quando vuole e realizza gol anche da 56 metri , una magia da scudetto di Di Marco. Non male il Frosinone fino al gol irrealizzabile con una copertura attenta della fase difensiva e ripartenze . Dopo solo biscione negli spazi.
Genoa Verona 1 a 0. Gilardino è il San Martino genoano un’ora prima dell’onomastico del Santo porta tre punti importanti e il sole frutto del lavoro effettuato in estate. Il Genoa si è riacceso dopo la sconfitta sarda. Il Genoa è sulla strada giusta. Il campo ha dato ragione alla vittoria e le quasi 6 palle gol dopo il vantaggio ne sono la conferma. Con il Genoa di mezzo i brividi non mancano, ma questa volta più colpa del freddo che del Verona. Difesa attenta e gioco verticale con tocchi veloci e di prima, quando riescono hanno messo in crisi avversari di levatura più alta degli scaligeri. Adesso la sosta: al rientro Gilardino vuole abbinare al meglio la fase difensiva e quella offensiva. Chissà se cambierà anche strategia, ma non dipenderà solo da lui e dallo staff, ma anche dall’infermeria. Il Verona non licenzia Baroni, panchina a tempo.